CAOS ITALIA / SFASCISTI A DESTRA, ECTOPLASMI A SINISTRA

Un, due, tre. La Russa Delmastro Santanchè.

La destra italiota implode con tre colpi di tric trac nel giro di un paio di settimane.

Ma non crolla, non può crollare il governo Meloni per il semplice fatto che non ha alcuna alternativa possibile.

Perché l’opposizione non c’è, non esiste.

Il popolo italiano, quindi, è costretto ad ingurgitare ogni giorno il vomitevole menù preparato dalla Meloni band, o meglio dalla Banda Meloni, al cui confronto la mitica topoliniana Banda Bassotti farebbe solo il solletico.

Andrea Delmastro. Sopra, La Russa

L’esecutivo guidato dalla premier che s’è fatta da sola, a questo punto, può combinarne di tutti i colori, fare tutto e il contrario di tutto, proporre a mettere in pratica provvedimenti assolutamente campati per aria, totalmente lontani dai bisogni veri, autentici dei cittadini, che tutto va bene, tutto passa.

Proprio perché non c’è lo straccio, l’ombra, la parvenza anche lontana di una minima opposizione politica.

La quale ha clamorosamente palesato il suo ‘non essere’, la sua plastica ‘inesistenza’, con la vergognosa vicenda della ‘Commissione parlamentare d’inchiesta sul covid’, di cui abbiamo scritto un paio di giorni fa in una cover story.

Daniela Santanché

Come è possibile che su una storia tanto tragica, che ha visto morire sul campo 120 mila italiani, il PD e i 5 Stelle abbiano deciso, ancora una volta, la strada del depistaggio, della non ricerca della verità, del suo totale occultamento?

Fanno ancora accapponare la pelle le parole pronunciate in Parlamento dall’ex ministro della Salute negli anni della pandemia, Roberto Speranza, e dell’allora primo ministro Giuseppe Conte, alla fine uniti nel ‘criminale’ abbraccio: che grida vendetta, per tutte le vittime che non avranno mai lo straccio di una giustizia vera, calpestate quindi per la seconda e poi terza volta, anche dopo le incredibili sentenze assolutorie arrivate dalla procura di Brescia e dal tribunale dei ministri.

Che hanno totalmente sbagliato i capi di imputazione, ossia hanno voluto prendere solo in considerazione le pagliuzze e non le travi. Avendo, cioè circoscritto tutta l’immane tragedia da 120 mila morti nei confini di Alzano, nella bergamasca.

Mentre ben altre erano e sono le gigantesche responsabilità della Speranza & Conte band, come abbiamo più volte illustrato: ossia la scellerata non-gestione della pandemia, basata solo sul diabolico binomio ‘Tachipirina & Vigile Attesa’ (di intubazione e di morte); e sul totale non controllo sull’efficacia e, soprattutto, sicurezza dei vaccini resi follemente obbligatori per tutti gli italiani, senza minimamente fottersene degli ‘effetti avversi’ che stanno facendo migliaia e migliaia di vittime in tutto il mondo e anche da noi.

Senza che nessuno dica una sola parola.

O sollevi il minimo interrogativo.

La Commissione, quindi, è una presa per il culo, un contentino al massimo. Per ricostruire una verità storica ormai conosciuta e stra-conosciuta, nonostante le censure di tutti i media.

Quella che manca all’appello è la verità giudiziaria: negata, appunto, fino ad oggi. Ma prima o poi, dovrà pur spuntare un giudice a Berlino, oppure all’Aja, o ancora a Norimberga.

Sotto questa montagna di menzogne affonda la sinistra Banda di una sinistra che ormai non esiste più.

E che dovrà essere ricostruita dalle sue fondamenta.

Elly Schlein

Partendo da una sola parola d’ordine, da una sola missione: la lotta senza se e senza ma per la ‘giustizia sociale’. Vera, autentica, capace di dar identità a una forza politica che sia in grado di raccogliere la sfida. Purtroppo, sia Conte che la povera Elly Schlein sono totalmente inadatti al compito. La neo Segretario nazionale del PD, infatti, sventola solo le bandierine dei diritti Ligbt, degli immigrati e dei cambiamenti climatici: ottimi come ‘dolcetti’, ‘optional dopo un pranzo ‘forte’ basato appunto su quella ‘giustizia sociale’ totalmente assente nell’Agenda politica di lady Schlein.

Band contro band, bande contro bande, da un capo all’altro di un Parlamento ormai vuoto, svuotato di ogni forza, totalmente delegittimato.

In cui vagano ectoplasmi, sinistre figure che pensano solo e unicamente ai cazzi loro e se ne fottono dei bisogni veri dei cittadini.

L’abbiamo sottolineato tante volte – un tema su tutti – quello delle pensioni sociali, le minime.

Come mai tutti se ne fregano, da un capo appunto all’altro del Parlamento?

Perché i pensionati italiani ridotti alla fame sono costretti a bersi le stronzate, le bugie di una Meloni qualunque che blatera di aumenti, quando invece nei suoi mesi di scellerata gestione governativa ha messo sul piatto una ridicola, insultante mancia da 8 euro e mezzo, per di più derivanti dall’incremento Istat?

Una vergogna che in Francia avrebbe sollevato un 14 luglio e un attacco alla Bastiglia, mentre da noi mandrie di pecore non hanno battuto un ciglio.

Forse ce lo meritiamo, questo governo di ladri e di bugiardi.

E ci meritiamo forse anche un capo (o Kapo’) del Senato – che sulla carta è il numero due del nostro povero Stato – al secolo BENITO I. La Russa.

Il quale nelle ultime ore si è esibito in una performance che in qualsiasi paese al mondo avrebbe portato alle immediate dimissioni, difendendo il figlio (i legami di sangue non c’entrano) in modo assolutamente vergognoso, inqualificabile. Penoso.

All’estero ministri si sono dimessi per aver copiato due paragrafi di una tesi di laurea, oppure per non aver pagato tre mesi di contributi alla colf. Da noi ne puoi combinare di tutti i colori, come Santanchè o La Russa, e – per ora – resti incollato alla tua poltrona.

Ma il caso-La Russa è per certi versi ancor più grave. Perché stiamo parlando, appunto, dell’uomo che potrebbe prendere il posto di Sergio Mattarella nel caso di dimissioni per un motivo o per l’altro.

Vi immaginate l’Italia sotto il comando di Benito due, che ha tutto il fisico del ruolo di un colonnello della Ghestapo? Chiudete per un attimo gli occhi: e lo vedrete con i suoi baffetti, la sua faccia, perfetto dentro una divisa nazi.

Del resto, non ha invitato tra i primi ospiti d’onore nel ‘suo’ palazzo Madama il latitante per 9 anni, nazista doc e leader di Forza Nuova Roberto Fiore?

Quello che fa vomitare, poi, è il copione recitato pari pari da Beppe Grillo prima e ora da Benito La Russa per difendere gli indifendibili rampolli.

E che la povera Italia debba ridursi a ridicolo avanspettacolo per tali vergognose sceneggiate.

Siamo davvero alla frutta.

O, se preferite, ai titoli di coda.


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