Ma quanta bella gente, Madama Dorè, ma quanta…

Dal Risorgimento in qua c’è, forse, solo il sommo poeta in vetta alla classifica dei mortali citati ovunque e comunque. L’Alighieri, certo e, per non far torto alla storia, aggiungiamo generosamente il ‘duce’ Mussolini. Ma nel percorso della giovane Repubblica italiana nessun dubbio su chi se ne sta sul gradino più alto, ovvero il “meno male che Silvio c’è”, il Berlusca bunga-bunga, pace all’anima sua. Delle sue luci e delle numerose ombre sono piene le emeroteche, gli archivi dei giornali. Da ultimo ha riempito gli scaffali delle librerie l’apologetico volume “Beato lui”, stracolmo di ammirata enfasi per il defunto re di Arcore. Il capolavoro è firmato da Pietrangelo Buttafuoco, ed è un panegirico (ovvero discorso o scritto in lode di pregi o meriti spesso intenzionalmente esagerati) che allude nel titolo all’aspirazione di parenti, amici e destinatari di sontuose regalie di immaginare il fondatore di Forza Italia in cielo tra santi e soprattutto tra beate. In alternativa, ma considerato il curriculum tutto destra dell’autore è ipotesi da scartare, spunta fuori l’allusione alle serate “allegre”, appunto beate”, del ‘cavaliere’. Chi è Buttafuoco? Nipote di un parlamentare missino, ha giurato fedeltà alla destra: Fronte delle Gioventù, MSI, Alleanza Nazionale.

La prodigalità del Berlusca è scritta dalla cronaca di sontuose regalie per fidanzate, amichette, signorine di bell’aspetto, mogli vere e finte, dipendenti, ‘donnine’ distolte dall’adescamento, per vacanze pagate, orologi, pacchi di pasta, eccetera. Di che sorprendersi se nella distribuzione biblica di milioni a profusione un lascito di cento milioni è il trattamento di fine sodalizio per la quasi moglie Fascina?

Silenzio pagato profumatamente, i trenta milioni destinati dal testamento a Dell’Utri (oltre i trentamila mensili)? All’annuncio, l’amico fedele, versate lacrime di gioia, più che di commozione, è stato vittima di un auto gol. Ha commentato così il regalo post mortem: “Non me l’aspettavo (ma davvero?) e poi…“Non ha pagato il mio silenzio” (collusione con la mafia).  La precisazione ha tanto l’aria di mettere le mani avanti per difendersi dai sospetti della stampa e nascondere il sommo gaudio per il ‘dono’ di riconoscenza, quasi un invito a non parlare neppure in futuro.

‘Cose’ della magistratura: Lorenzo Apache La Russa, 19 anni, è accusato di violenza sessuale da una compagna di liceo. È il terzo e figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa (FdI, seconda carica dello Stato!). Andrea Delmastro, FdI, sottosegretario alla Giustizia (!) è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso Cospito. Imputazione coatta.

Indagati oltre alla Garnero, alias Santanchè, il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero, due ex consiglieri del cda Visibilia, l’ex presidente del collegio sindacale. La Meloni? “Maggioranza coesa, compatta, unita”.  


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