ITALICI GAFFEUR

È possibile? La ministra del turismo Garnero, alias Santanchè, detiene in esclusiva il demerito della campagna pro Italia che offende la memoria di un genio della pittura per pubblicizzare il Bel Paese nel mondo, che si appropria della Venere del Botticelli, ridotta a influencer, usata in spot e manifesti. Una nota azienda di creativi pubblicitari ha confezionato il tutto per il modesto onorario di 9 milioni di euro. La ministra paga e non controlla, cosicché i contestatori scoprono una clamorosa gaffe: una scena del video che decanta la Grande Bellezza dell’Italia è stata girata in Slovenia! Le immagini d’archivio sono tratte da un server che propone di tutto al costo di soli 600 euro per l’abbonamento annuale. La campagna è costata 9 milioni. Da un estratto del promo: “Scorci fortemente rappresentativi delle bellezze del sud, del centro e del nord Italia (Arpino!!!). L’incidente di percorso della ministra, dilettante allo sbaraglio, non sorprende: sconcerta che tutto sia accaduto sotto gli occhi della comiziante-urlatrice-parlamentare premier, del ministro dell’incultura Sangiuliano e per agganciare la riflessione all’attualità, del sottosegretario Sgarbi, impegnato h24 (sigla da ghigliottinare) a vomitare parolacce in Tv. Poiché il soggetto in questione stupido non è, si direbbe ragionevole attribuire le sue indecenti intemperanze verbali a una forma patologica, di libidine remunerativa per l’apparire, status che a partire dalle prime volgarità, non contestate da Maurizio Costanzo a suo tempo, hanno contribuito a farne un personaggio da gossip, da ribalta. Evidente: la sua tenace ricerca di visibilità deve aver reagito molto male alla nomina di sottosegretario, cioè di secondo di Sangiuliano, all’effetto collaterale di mancato protagonismo ed ecco l’escamotage per riappropriarsene: parolacce, turpiloquio televisivo. Museo Nazionale del XXI secolo delle Arti a Roma, Sgarbi, in sintonia con il cantante Morgan (questi che c’entra con l’arte) nel suo intervento, ha pronunciato una serie di parolacce, di espressioni volgari. Un turpiloquio. Sono esplose le contestazioni e lui, richiesto di scusarsi lo ha rifiutato. Ha replicato il ricorso a parole volgari: “Ma di che c***o mi devo scusare? Di essermi divertito?”. Tra i temi affrontati la sua vita sessuale, i suoi problemi con la prostata.  Ma di chi parliamo? È utile citare il ruolo di primo cittadino di cui Sgarbi si va impossessando in giro per l’Italia. Ora pur di indossare la fascia tricolore si è fatto eleggere sindaco di Arpino, piccolo comune (una borgata) in provincia di Frosinone (seimila anime). Ha esibito questo sfoggio di ognisciente, un vero capolavoro: “La vittoria ad Arpino è la conferma delle capitali della cultura che vivono nel ricordo presente dei grandi scrittori e artisti poeti”. Ma Arpino ha dato i natali a Cicerone, che c’entrano scrittori e artisti poeti? (Capitale della cultura? Forse duemila anni fa, Ndr)


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