PANDEMIA / TERRORISMO OMS SU NUOVE VARIANTI MORTALI. MENTRE PFIZER… 

Fronte del Covid sempre bollente.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che meno di un mese fa aveva gettato acqua sul fuoco affermando che la pandemia è finita, ora fa una totale inversione di marcia e semina panico e allarme in tutto il mondo, affermando che nuovi e potentissimi varianti del virus stanno per aggredire l’umanità.

Su un altro versante, forti preoccupazioni per i sempre maggiori rischi di morti infantili per donne che hanno ricevuto il vaccino anticovid; mentre il vaccino della solita ‘Pfizer’ per contrastare il virus sinciziale e da somministrare alle donne in stato di gravidanza, riceve una sonora bocciatura da una ricerca appena elaborata da ricercatori dell’University College di Londra e pubblicata dal prestigioso ‘British Medical Journal’ (BMJ).

Procediamo con ordine e partiamo con i nuovi allarmi griffati OMS.

Tedros-Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS

E’ stato proprio il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in occasione dell’Assemblea mondiale della sanità che si è riunita pochi giorni fa a Ginevra, a smentire clamorosamente se stesso, ossia le rassicurazioni fornite appena   tre settimane prima sulla fine della ‘emergenza sanitaria pubblica di livello internazionale’, queste le sue testuali parole.

Come se niente avesse detto, ha invece tuonato: “Non è la fine del Covid come minaccia per la salute globale. C’è la minaccia di un’altra variante emergente in grado di causare nuove ondate di malattia e di morte. E anche la minaccia di un altro agente patogeno emergente, con un potenziale ancora più mortale”.

Varianti e agenti patogeni sfornati da un momento all’altro come sfogliatelle calde. Davvero ai confini della realtà.

E ha aggiunto: “Esorto tutti gli Stati membri a impegnarsi in modo costruttivo e urgente nei negoziati sull’Accordo per le pandemie e sul regolamento sanitario internazionale, in modo che il mondo non si faccia trovare impreparato e non debba mai più affrontare la devastazione di una pandemia come il Covid”.

Una strategia ben chiara: terrorizzare l’umanità affinchè venga accelerata la ratifica di quell’Accordo che tutti gli Stati membri (circa 130) dovranno firmare per concedere pieni poteri all’OMS per le prossime pandemie: tutte le nazioni, cioè, verranno private di ogni autonomia decisionale e dovranno sottostare a ogni diktat dell’OMS, dalle misure di politica sanitaria fino ai lockdown.

In soldoni, significa consegnare le ‘chiavi’ del nostro destino a Bill Gates & C. Visto che il fondatore di ‘Microsoft’ è il secondo finanziatore al mondo dell’OMS, alle spalle degli Stati Uniti (e ben prima di nazioni del calibro di Germania, Francia e Regno Unito), e che la presenza ‘privata’ (colossi farmaceutici, assicurativi e speculativi) rappresentano i 3/4 dei finanziatori totali, con un rapporto totalmente stravolto rispetto a dieci anni fa, quando il ‘pubblico’ era ancora predominante nella ‘torta’ OMS.

 

Passiamo al secondo fronte.

Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le preoccupazioni per il forte aumento di bronchioliti infantili (neonati o lattanti) causate dal virus respiratorio sinciziale. A gennaio la Società Italiana di Pediatria ha denunciato un aumento pari ad addirittura il 300 per cento rispetto ai due anni precedenti.

E ‘Pfizer’, la regina dei vaccini a mRNA, s’è subito messa al lavoro e ha sfornato il suo vaccino contro il virus sinciziale che ha già avuto un primo ok (ma il secondo è previsto per ottobre) dalla ‘Food and Drug Administration’ (FDA) che incredibilmente aveva dato disco verde ai vaccini ‘Pfizer’ e ‘Moderna’ ad agosto 2020, dopo neanche otto mesi di sperimentazioni e ‘trials’: vaccini poi risultati del tutto ‘inefficaci’ e soprattutto ‘insicuri’, vista l’enorme quantità di ‘effetti avversi’ registrati nei mesi seguenti e calcolati in ben 10 milioni (a tutto settembre 2022) dai ‘CDC’ (‘Centers for Deseases Control’) americani, di cui il 50 per cento gravi, soprattutto a carico del sistema cardiocircolatorio.

Ma torniamo al fresco vaccino contro il virus sinciziale da somministrare alle donne in stato di gravidanza, che ha ricevuto una sonora bocciatura da un’equipe di scienziati dell’University College di Londra. Lo studio è stato appena pubblicato dal BMJ che già nei mesi bollenti della pandemia ha realizzato inchieste al calor bianco sull’inefficacia e insicurezza dei vaccini ‘Pfizer’.

La ricerca, infatti, fa a pezzi l’efficacia sbandierata da ‘Pfizer’ e tende a dimostrare il forte rischio di parto prematuro e di morte infantile. A questo punto, i ricercatori chiedono una revisione accurata dei dati preliminari, proprio a causa dell’elevato rischio di morte infantile e nascita prematura.

I timori sono alimentati anche dall’insuccesso registrato in un vaccino molto simile, progettato un anno fa e mezzo da GlaxoSmithKline (GSK): ebbene, l’azienda londinese ha interrotto lo studio clinico di Fase III perché nel corso dei trials si era verificato un numero significativo di effetti avversi.

Ecco cosa sostengono due ricercatori.

Cody Meissner

“I possibili effetti collaterali del farmaco (non lo chiama neanche vaccino, ndr) sviluppato da Pfizer devono essere attentamente monitorati”, secondo Cody Meissner, docente di Pediatria e Medicina alla ‘Dartmouth Geisel School of Medicine’ e consulente dei CDC americani.

Mentre Klaus Uberla, direttore dell’Istituto virologico all’ospedale universitario di Erlangen afferma: “Credo che sia opportuno valutare accuratamente gli effetti del vaccino. Potrebbe essere ad esempio rilevante considerare il peso medio alla nascita e analizzare i vari sottogruppi di partecipanti alla sperimentazione per ottenere un quadro più ampio della situazione e dei possibili effetti collaterali associati all’inoculazione”.

 

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