ANTHONY FAUCI / UN DOCUMENTO CHOC DEL PENTAGONO LO INCHIODA   PER LA PANDEMIA E I ‘DIRTY BUSINESS’  

Jean Paul Chretien

Solo pochi giorni fa, per la precisione il 15 maggio, è venuto alla luce un documento fino ad oggi top secret elaborato dal Dipartimento della Difesa americano che demolisce fin da subito (parliamo del maggio 2020) le apodittiche tesi del super virologo Usa, Anthony Fauci, sull’origine ‘naturale’ del virus Covid-19.

E, quindi, lo inchioda alle sue gigantesche responsabilità per la pandemia e le centinaia di migliaia di morti che ha provocato. Veri crimini in tempi di pace.

Ne dà notizia ‘Epoch Times’ che riporta ampi stralci del prezioso studio firmato dal comandante-medico della Marina americana, Jean Paul Chretien, che lavora presso l’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata della Difesa, e dal dottor Robert Cutlip, ricercatore presso la ‘Defence Intelligence Agency’.

 

FAUCI, CREDIBILITA’ ORMAI AZZERATA

Un vero colpo da Ko per la residua credibilità del virologo che ha affiancato nella sua lunga carriera ben 7 presidenti Usa, Fauci, il quale, appena andato in pensione lo scorso settembre a 81 anni suonati, è stato subito travolto da una bufera giudiziaria di cui si attendono a breve i primi esiti.

Due coraggiosi procuratori generali, Jeffry Landry della Louisiana e Erich Schmitt del Missouri, hanno infatti aperto da diversi mesi due maxi filoni d’inchiesta che coinvolgono i vertici della Casa Bianca, ben compreso Fauci.

Robert Cutlip

Il primo riguarda le forti pressioni esercitate su tutti i social media per far ‘passare’ senza contestazioni né repliche la politica governativa sulla pandemia, orchestrata appunto dal Super Virologo. E i freschi ‘Twitter-files’usciti a valanga da quando Elon Musk ne ha acquisito il controllo sono tutti lì a dimostrarlo in modo che più macroscopico non si può.

Ancor più pesante il secondo filone, che riguarda proprio le ‘origini’ del coronavirus e soprattutto il ruolo svolto da Fauci in tutta la ‘dirty story’ a tinte cino-americane. L’inchiesta, infatti, punta a far luce sui massicci finanziamenti partiti dal ‘National Institute for Allergy and Infectious Deseases’, ossia il ‘NIAID’ guidato ininterrottamente dal 1984 al 2022, e arrivati all’Istituto di Virologia di Wuhan dove sono state condotte le famigerate ricerche sul ‘gain of function’ (il guadagno di funzione), ovvero l’origine del virus nato quindi ‘artificialmente’ in laboratorio, al contrario di quanto ha sempre sostenuto a spada tratta Fauci, come la ‘Voce’ ha documentato in svariate inchieste.

Ma torniamo ai documenti bollenti appena scoperti, e alla contro-inchiesta firmata dai ricercatori del Dipartimento della Difesa.

 

ECCO IL DEPISTAGGIO FIRMATO FAUCI

Scrive ‘Epoch Times’ in un ampio reportage: “Il documento datato 26 maggio 2020 è intitolato ‘Critical analisys of Andersen et al. The Proximal origin of Sars-CoV-2’. E’ venuto alla luce il 15 maggio, quando è trapelato al pubblico tramite il gruppo di ricerca sulle origini del virus chiamato Drastic (Decentralized Autonomous Search Team Investigation Covid-19). Il documento smonta in modo approfondito la teoria sull’origine naturale presentata in ‘Proximal Origin’ e conclude: ‘Gli argomenti utilizzati da Andersen e altri per supportare uno scenario di origine naturale per Sars-CoV-2 non si basano su analisi scientifiche, ma su presupposti ingiustificati”.

Ed eccoci al nocciolo: L’esistenza di questo documento interno del Pentagono è cruciale, poiché dimostra che i funzionari governativi erano ben consapevoli nei primi mesi della pandemia che non c’erano prove a sostegno di un’origine naturale del Covid-19. Inoltre, dato lo schiacciante discredito di Proximal Origin, è evidente che i funzionari del Pentagono erano anche a conoscenza degli sforzi di Fauci per seminare una falsa narrazione sull’origine del Covid-19”.

A questo punto, i due procuratori generali hanno in mano la prova delle prove, la pistola fumante che inchioda Fauci alle sue gigantesche responsabilità (aver sulla coscienza tante decine di migliaia di vittime) e le collusioni criminali con i vertici della Casa Bianca per insabbiare, non far sapere, occultare la verità.

Un colpo da ko anche per Joe Biden, proprio in vista della campagna per la candidatura democratica, dove troverà come competitor un osso molto duro: Robert Kennedy junior che tra l’altro ha firmato, a novembre 2021, un imperdibile e anticipatorio ‘The Real Anthony Fauci’, in cui racconta tutte le dirty stories che hanno coinvolto Fauci e i vertici della casa Bianca nei maxi depistaggi in tema di pandemia. Un Covid-gate (e un Wuhan-gate) in pena regola!

 

IL TAROCCATO ‘PROXIMAL ORIGIN’

Kristian Andersen

Torniamo a quanto denuncia ‘Epoch Times’: “Proximal Origin è stato inizialmente concepito da Fauci durante una teleconferenza segreta tenutasi il 1° febbraio 2020. Lo scopo era quello di distogliere l’attenzione da una possibile origine di laboratorio del  Covid-19 e di spostarla su una teoria di origine naturale. Fauci ha diretto un certo numero di scienziati, guidati da Kristian Andersen della ‘Scripp Research’ e Robert Garry della ‘Tulane Medical School’, per scrivere uno studio che potesse essere utilizzato per screditare la teoria della fuga da laboratorio. Nonostante fosse direttamente coinvolto nella nascita dello studio, così come nella definizione delle sue argomentazioni, il ruolo di Fauci è stato sempre nascosto al pubblico. Fauci in seguito ha concesso ad Anderson e Garry sontuose sovvenzioni finanziarie con i soldi dei contribuenti americani”.

Così continua la minuziosa e dettagliata ricostruzione di ‘Epoch Times’: “Le incongruenze di Proximal Origin sono state immediatamente notate dai revisori della rivista scientifica ‘Nature’. Questo fatto è diventato noto solo alla fine dell’anno scorso, per via delle e-mail ottenute tramite il Freedom of Information Act (FOA) dal giornalista indipendente Jimmy Tobias. Tuttavia, con l’aiuto di Jeremy Farrar, che ora è il capo scienziato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e che aveva aiutato Fauci a plasmare la narrazione sull’origine naturale, il 17 marzo 2020 Proximal Origin è stato accettato per la pubblicazione su ‘Nature Medicine’ dove sosteneva che ‘nessuno scenario basato sul laboratorio è plausibile”.

 

DA PETER DASZAK A JEREMY FARRAR

Apriamo una parentesi. Uno dei tasselli-base del Wuhan-gate è rappresentata da Peter Daszak, un controverso ricercatore americano, molto legato a Fauci. E i soldi partiti dal NIAID sono infatti transitati (tanto per depistare meglio) attraverso una ong capitata da Daszak, la ‘EcoHealth Alliance’, prima di approdare  all’Istituto di Virologia di Wuhan.

Ma non è certo finita qui. Perché a gennaio 2021, un anno dopo lo scoppio della pandemia, l’OMS ha deciso di inviare una missione speciale per appurare l’origine del Covid-19, capire la dinamica dei fatti e accertare le responsabilità.

E sapete chi era il rappresentante Usa all’interno della missione OMS? Nientemeno che Daszak: il quale aveva tutto l’interesse a coprire la connection con Fauci e che la missione, quindi, fallisse. Così come è successo: un clamoroso flop.

Ma all’OMS hanno sempre sbandierato ai quattro venti una promessa: faremo una seconda, decisiva missione.

E sapete qual è stata la prima decisione presa da Farrar (grande amico, oltre che di Fauci, anche di Bill Gates, il ‘padrone’ dell’OMS essendone il secondo finanziatore al mondo) appena diventato capo della ricerca all’OMS? Quella di annunciare al mondo che quella seconda missione non si farà più! “E’ passato troppo tempo”, la pezza a colori. Mentre il vero motivo è sempre lo stesso: non far venire alla luce l’origine (oltre che del Covid) dei fondi generosamente inviati dagli Usa (grazie al NIAID griffato Fauci) a Wuhan per svolgere ricerche che negli Usa sono addirittura vietate per legge, perché troppo pericolose, come quelle sul ‘gain of function’.

Un’ultima chicca prima di tornare ad ‘Epoch Times’. Fauci è stato interrogato addirittura per 7 ore dai due procuratori generali statunitensi. S’è barcamenato in un mare di “non so”, “non ricordo”, “è passato troppo tempo”. Di una sola circostanza si è dichiarato certo: “Mai conosciuto Daszak”, ha detto con una colossale faccia di bronzo, una bugia alta come la Casa Bianca!

 

LE CONTINUE MENZOGNE DI FAUCI

Rammenta ‘Epoch Times’: “Il 17 aprile 2020, il presidente Usa Donald Trumpha confermato che la pandemia di Covid è probabilmente iniziata in un laboratorio di Wuhan, in Cina. Lo stesso giorno, mentre partecipava ad una conferenza stampa alla Casa Bianca, Fauci ha categoricamente respinto la possibilità di un’origine di laboratorio del Covid-19, citando ‘Proximel Origin’ come prova. Fauci ha mentito, dicendo ai giornalisti che non riusciva a ricordare i nomi degli autori. Quello che non si sapeva bene all’epoca era che Fauci non solo conosceva bene gli autori, ma aveva guidato personalmente lo sforzo per far scrivere Proximal Origin”.

Da allora in poi, “Proximal Origin è diventato il punto di riferimento per la propaganda dei media mainstream che ripetevano a pappagallo le parole di Fauci sull’origine naturale del Covid. E’ diventato anche l’articolo sul Covid-19 più letto e uno dei documenti accademici più citati di tutti i tempi. Tuttavia, mentre Fauci e i media pubblicamente sostenevano che Proximal Origin aveva risolto il dibattito sull’origine del coronavirus, i ricercatori del Pentagono sono giunti a una conclusione molto diversa”.

Come ci era giunto in Europa, primo fra tutti, lo scienziato francese Luc Montagnier, premio Nobel per la scoperta del virus HIV che è all’origine dell’Aids. Dopo appena qualche mese, sommerso da una valanga di critiche dei virologi taroccati di casa nostra, osò dire: “sono certo che il virus è nato artificialmente, sviluppato in laboratorio, quello di Wuhan”.

 

OCCHIO ALLA FURINA

Epoch Times’ fornisce ulteriori dettagli sulle rivelatrici ricerche degli scienziati del Pentagono che smentivano in toto Fauci & C.

“Chretien e Cutlip hanno scoperto che le caratteristiche del Covid-19, che Proximal Origin ha attribuito all’evoluzione naturale, erano in realtà ‘coerenti con un altro scenario: che Sars- CoV-2 è stato sviluppato in laboratorio, con metodi che i principali ricercatori di coronavirus usano comunemente per indagare su come i virus infettano le cellule e causano malattie. Valutano anche il potenziale rischio della trasmissione del virus dagli animali agli esseri umani e sviluppano farmaci e vaccini’. Una di queste caratteristiche – prosegue il reportage – è il sito di scissione della furina, che rende il virus particolarmente contagioso negli esseri umani. Questa caratteristica non è mai stata osservata in nessun betacoronavirus presente in natura. Proximal Origin ha affermato che questa caratteristica non faceva parte di alcun virus generato in laboratorio, quindi doveva essere sorta attraverso ‘un processo evolutivo naturale’. Come sottolineano Chretien e Cutlip, questa argomentazione ‘non si basa su un’analisi scientifica ma sul presupposto che studi precedenti qualora esistessero, sarebbero stati pubblicati”.

Ralph Baric

Shi Zhengli

 

 

E ancora. “Il rapporto del Pentagono evidenzia anche un grave difetto logico in Proximal Origin, in quanto si basa sulla mancanza di pubblicazioni su altri aspetti particolari dell’ingegneria del coronavirus come motivo per concludere che tale ingegneria non abbia avuto luogo.

 

Ad esempio, Proximal Originafferma che ‘i dati genetici mostrano inconfutabilmente che Sars-CoV-2 non deriva da nessuna base virale utilizzata in precedenza’. Come sottolineano Chretien e Cutlip, ‘l’assenza di una pubblicazione non significa che la ricerca non sia stata fatta’”.

Continua il j’accuse made in ‘Epoch Times’: “In quella che è forse la parte più notevole del rapporto di Chretien e Cutlip, gli autori fanno notare la collaborazione tra Ralph Baric dell’Università della Carolina del Nord, un pioniere degli esperimenti sul ‘gain of function’, e Shi Zhengli, direttrice dell’Istituto di Virologia di Wuhan. Come sottolineano Chretien e Cutlip, Baric e Shi hanno condotto un esperimento nel 2015 che rispecchiava il modo in cui il virus covid-19 sarebbe stato progettato in laboratorio. Il collegamento diretto tra l’Istituto di Virologia di Wuhan e il know-how necessario per produrre Covid-19 non è stato menzionato in  Proximal Origin”. Avete letto bene: già nel 2015!!

E Baric, ca va sans dire, è un altro grande ‘amico’ di Fauci superstar!

Epoch Times’ chiude con un domandone che tutti dovrebbero porsi, e non solo negli Stati Uniti, visto che la pandemia ha fatto morti in tutto il mondo: “Perché il pubblico non è stato informato sulla pubblicazione del Pentagono?”.

E perché, aggiungiamo noi, i media di mezzo mondo e il mainstreamcontinuano a censurare, oscurare e depistare circa le vere origini del Covid e coprire i responsabili che andrebbero processati davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja, se mai questa avesse un minimo di credibilità?

 

P.S. Come al solito, per ritrovare articoli e inchieste della ‘Voce’ sui personaggi e le sigle citate in questo pezzo, basta andare alla casella CERCA (che porta all’archivio Voce) che si trova in alto a destra della nostra home page. A quel punto basta digitare il nome e cognome del personaggio (Anthony Fauci, Peter Daszak, o Jeremy Farrar, ad esempio) oppure sigle (EcoHealth Alliance o Organizzazione Mondiale Sanità) per leggerne di tutti i colori, fin da febbraio 2020.


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