Dire, anzi fare cose contro la destra

Oltre a dire e fare cose di sinistra, un tema incombe sulla iattura dell’Italia affidata alla destra. Obbliga ogni giorno a dire cose contro chi ci sgoverna da quel maledetto settembre agguantato da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia per responsabilità pregresse, tuttora in corso, della sinistra e dei suoi potenziali alleati, gli uni e gli altri in difetto di identità.

Succede che la premier si affanni, buona parte degli italiani non lo percepisce, per indossare i panni della distanza dalle sue origini di neofascista, smentita dal silenzio sui mille episodi di recrudescenza del Ventennio. Succede che non riesca a recidere il vincolo con la destra estrema, pena la perdita di consensi dell’elettorato mussoliniano. Succede che senza pudore e in disprezzo della mancata condanna di personaggi contigui al mix di neofascismo e malavita da Fratelli d’Italia, dal suo vertice di una donna sola al comando, La Meloni avanzi la proposta di affidare la commissione parlamentare antimafia a Chiara Colosimo, sua amica e di Ciavardini, ex Nuclei armati (destra eversiva) responsabili degli ‘anni di piombo’, terrorista di estrema destra, condannato per omicidi e stragi (stazione di Bologna), Esprimo fermo sdegno Melillo, procuratore nazionale antimafia, il fratello di Borsellino, il presidente dell’Associazione familiari delle vittime di stragi e delle mafie. Si chiedono come sia possibile immaginare di leggere un soggetto con queste frequentazioni come presidente della commissione antimafia. Intanto la Meloni continua a frequentare il mare del silenzio.

Deflagra il caso ‘autonomia differenziata”, progetto razzista a firma dell’ultra Calderoli, dichiarato antimeridionalista. Il Servizio Bilancio del Senato (Palazzo Madama a maggioranza di destra), pubblica uno studio che con dati e analisi ineccepibili. Boccia il discrimine nella ripartizione delle risorse, che aumenterebbe l’acuirsi delle diseguaglianze tra regioni ricche e meno ricche. Calderoli e Salvini sonoramente bocciati ed è guerra cruenta tra Lega e Fratelli d’Italia, accusati di boicottare l’inaccettabile progetto. Per di più, c’è un ‘mi piace’ al documento del consigliere economico della Meloni che, consultata mentre svolazza a caccia di consensi europei, nega di essere a conoscenza del documento. Tocca a La Russa giustificare il silenzio della premier e l’accusa di complicità dei neofascisti nel boicottaggio contro la Lega.

Una seconda tegola piomba su Fratelli d’Italia, conseguenza dell’indagine di Repubblica su omissioni e falsità presenti nel diario autobiografico di “Yo soy Giorgia”.  Un nuovo capitolo dell’inchiesta, non smentito, titola “Liti, affari e tradimenti. Il segreto di Giorgia è la famiglia spericolata”.

Esodi dall’azienda televisiva pubblica. Fazio ha dato lustro, ascolti record (Rai3 li ha raddoppiati) e profitto di un milione di euro per ogni puntata della domenica sera. L’ipotesi di sostituirlo con lo showman Cattelan dice tutto sull’entità della perdita di Fazio. Un ‘nota bene’ non di poco conto è il futuro buio, peggio, nero, della Rai condizionata dal ruolo di direttore generale affidato a Giampaolo Rossi, fedelissimo della Meloni e come lei titolare di una lunga militanza nel Movimento Sociale.

Vai a capire cosa frulla nella testa di Conte. In avvicinamento al delicato responso dei ballottaggi in molti Comuni, si propone con un gelo politico elettoralmente suicida. Rifiuta l’alleanza strategica proposta dalla Schlein.

C’era una volta la guerra fredda, la competizione a distanza Usa-Urss per la conquista dello spazio. Inedita è la truce sfida militare a colpi di missili a lunga gittata tra i ‘supersonici’ russi e i ‘Patriot’ americani. Le vittime incolpevoli sono uomini, donne, bambini. Ad arricchirsi sono i produttori di armi micidiali, potenti al punto di condizionare le elezioni presidenziali dei due colossi mondiali.

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