CAMBIAMENTI CLIMATICI / UN LIBRO SPIEGA I MECCANISMI DELLA GRANDE TRUFFA

La grande truffa (e bufala) del secolo: quella dei cambiamenti climatici, per ‘terrorizzare’ al solito i cittadini di tutto il mondo e fare un mare di ‘affari green’.

La ‘Voce’ ne ha scritto in un lungo pezzo che potete rileggere cliccando sul link in basso, significativamente intitolato  “Cambiamenti climatici/Ecco come Nazioni Unite, Usa e Ue stanno organizzando la truffa del secolo”, uscito il 2 febbraio scorso, nel quale ricordavamo il preziosissimo docufilm (‘The Planet of the Human’) firmato dal regista-contro Michael Moore in cui venivano puntati i riflettori sui “nuovi miliardari green”.

 

UN LIBRO CHE TUTTI DOVREBBERO LEGGERE

E adesso è appena uscito un libro che tutti dovrebbero leggere e che quindi consigliano ‘caldamente’ (parlando di ‘riscaldamento climatico’ calza a pennello) a tutti.

Alberto Prestininzi

Si intitola ‘Dialoghi sul clima’, è curato da Alberto Prestininzi, ordinario di Geologia Applicata a ‘La Sapienza’ di Roma, e contiene una quindicina di contributi firmati da scienziati e ricercatori di grosso valore, tutti finalizzati – secondo le singole professionalità – a svelare i meccanismi della ‘grande truffa’, del ‘mega inganno’ studiato a tavolino dai pezzi da novanta della Terra.

Non a caso, uno dei grandi registi, Bill Gates, come spesso ricordiamo sulla ‘Voce’, nel corso di un summit del ‘World Economic Forum’ a Davos predisse: “Il prossimo decennio (2011-2020) sarà quello delle pandemie, e il seguente (2021-2030) quello degli ancor più catastrofici cambiamenti climatici”. Seguendo il copione che abbiamo ben visto con il Covid-19: agire sui meccanismi della paura, del terrore, per ottenere piena obbedienza dai cittadini-sudditi, che in questo modo finiranno per accettare di tutto: dai vaccini ‘sperimentali’ e capaci di produrre gravissimi ‘effetti avversi’, alle più strampalate teorie (che si trasformano in atti politici) sul fronte dei cambiamenti climatici.

In ‘Dialoghi sul clima’, curato da Prestininzi e pubblicato da ‘Rubettino Editore’, si cerca in modo pacato, documentato, scientifico di smontare pezzo per pezzo il castello di menzogne costruito ad arte dai ‘catastrofisti’, per precisi motivi economico-finanziari: ed infatti, la vera regia è nelle mani dei moloch della finanza internazionale e di organizzazioni (come le Nazioni Unite e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per fare due esempi lampanti) che ormai non fanno più gli interessi delle popolazioni, ma delle oligarchie, del Deep State, dei veri Padroni del Mondo, nella visione disegnata da quel ‘Great Reset’ che non a caso è stato pianificato nelle ovattate stanze del ‘World Economic Forum’, fondato e animato dal banchiere tedesco di antiche simpatie nazi, Klaus Schwab.

 

CHI MANOVRA I MECCANISMI DEL TERRORE

Ecco cosa sostiene Prestininzi: “Le scienze del clima dovrebbero essere meno politiche e più scientifiche. Cerchiamo di confrontarci con i dati, ed evitiamo slogan ormai diventati insopportabili, che vengono veicolati dai media con un bombardamento quotidiano. Sento molto spesso persone preoccupate, per i loro figli e i loro nipoti, perché è stato inculcato a queste persone che ormai il pianeta è arrivato alla fine. Queste cose sono di una gravità assoluta, se unite alle scelte economiche”.

Continua il docente di geologia: “Coloro che manovrano dietro le quinte sono organizzazioni economico-finanziarie che in qualche modo parlano a nome e per conto della scienza, direi in maniera abusiva. Allora noi vorremmo chiarire, vorremmo far rientrare questo confronto dell’alveo regolare della scienza, un confronto legittimo tra persone che hanno opinioni diverse”.

Ed entra più nei dettagli: “Noi abbiamo una storia geologica di milioni di anni che ci consente di leggere cosa è accaduto nel passato e lo possiamo leggere in maniera totale, da più punti di vista, perché la questione climatica è così complessa che riguarda molte discipline come le scienze della terra, la fisica dell’atmosfera. Messi insieme si possono avere dati di varia provenienza, attraverso cui possiamo arrivare ad una conclusione e verificare come in passato questo benedetto clima, che esprimiamo solo con un parametro, la temperatura, è sempre cambiato”.

Continua nella ‘diagnosi’: “Noi abbiamo avuto almeno 8 fasi, negli ultimi 6-7 mila anni, in cui i ghiacciai alpini erano totalmente scomparsi: di questi dati non abbiamo solo la temperatura ma abbiamo i dati dei cosiddetti gas serra, la CO2 in primo luogo, che non hanno alcuna correlazione con questi cambiamenti e sono dati misurati, rilevati, non sono ipotesi, non sono modelli predittivi costruiti al computer, sono dati veri. Vogliamo in qualche modo cercare insieme di capirci prima di lanciare slogan che hanno risvolti politico-finanziari molto seri e gravi? Rischiamo di impoverire intere generazioni future se continuiamo a fare delle scelte così pesanti sulla base di dati inconsistenti”.

 

LE VERE EMERGENZE

Ancora: “In Italia abbiamo delle certezze sulle emergenze che sono i rischi naturali per alluvioni, terremoti, frane: ebbene per questo facciamo molto poco rispetto a quello che si tenta di fare per la questione climatica. Abbiamo intere generazioni e famiglie che stanno soffrendo ancora per l’ultimo terremoto del 2016 nelle regioni del Centro: queste sono le emergenze di cui dovremmo principalmente occuparci, e lasciare alla scienza lo studio del clima. Invece è diventato un fatto politico da talk show:   al contrario, è ora che si cominci a capire cosa c’è dietro tutta questa storia, perché è molto complessa, che parte certamente dai sistemi economici attraverso l’ONU, attraverso l’IPCC, governata da economisti”.

Per inciso l’IPCC è l’organismo creato dalle Nazioni Unite per occuparsi dei cambiamenti climatici: totalmente autoreferenziale (nel pezzo della ‘Voce’ che trovate cliccando in basso potete meglio rendervi conto di cosa si tratta).

Continua Prestininzi: “Questa è una cosa grave: far capire che noi abbiamo in mano la soluzione, come se fossimo in una stanza e manipoliamo, con il nostro termostato, la temperatura e sentiamo dire in televisione ‘dobbiamo abbassarlo almeno di un grado e mezzo’. Non so se qualcuno si rende conto di che cosa parliamo: il nostro pianeta è inserito in un sistema planetario dove il sole e l’effetto gravitazionale regolano il clima. Noi col nostro termostato riusciamo a modificare un grado, un grado e mezzo, addirittura parliamo di qualche decimilligrado. Siamo di fronte ad una barzelletta e sarebbe da ridere: ma qui c’è solo da piangere”.

Prosegue il docente de ‘La Sapienza’: “Dobbiamo fermarci tutti, ragionare e ricondurci sulla strada della ricerca, una ricerca dei parametri precisi. I metodi galileiani ci dicono che dobbiamo usare sperimentazione che porta ai fatti, non di fermarci alle ipotesi e sulla base delle ipotesi proiettare un futuro e costruire scenari che non hanno alcun significato scientifico”.

 

ONU & UE, UN MURO DI GOMMA

A livello internazionale, circa 1.200 scienziati hanno fatto una dichiarazione mandata al presidente dell’ONU, a tutti i componenti della Commissione Europea: niente, neanche un cenno, perché su questo c’è il sistema politico che, probabilmente in buona fede, continua a dire che il 97 per cento della scienza è d’accordo”.

Ricostruisce ancora sotto il profilo storico, Prestininzi: “Nel periodo romano la temperatura era 2°C maggiore di adesso, dati sperimentali misurati. Dopodichè, intorno al 1500 è arrivata la piccola glaciazione: la temperatura era un 1,5°C minore di quella di adesso. Poi, a fine 1700, 1800, è ricominciata una fase calda in cui oggi noi siamo immersi, ed è aumentata dal 1800 al valore di circa 1°C: quindi siamo nelle oscillazioni normali. Viceversa la CO2 è aumentata, ma la temperatura non ha seguito questo aumento, non c’è questa correlazione. Duemila anni fa, i romani riuscivano ad attraversare le Alpi attraverso i valichi che oggi sono chiusi ancora per i ghiacciai e per la neve, nonostante i ghiacciai siano in ritiro”.

Non è finita. “Non possiamo continuare ad inviare messaggi pesanti, catastrofisti, tra l’altro corroborati da notizie non vere. Non si possono assumere decisioni perché esiste un gruppo, un’organizzazione politico-bancaria che decide di fare delle cose. La transizione energetica è una necessità perché siamo 8 miliardi sulla Terra ed esiste un’aliquota molto importante degli abitanti di questo pianeta che non dispone di un watt di energia: dobbiamo preoccuparci di coloro che hanno bisogno e quindi la transizione energetica serve per garantire benessere a tutti, tirando fuori nuove forme d’energia più pulite dal punto di vista dell’inquinamento”.

Secondo Prestininzi, l’anidride carbonica emessa dall’uomo non è la causa per cui il clima risulta variare negli ultimi anni. “Una teoria che ha certo una sua valenza, ma che è confutata dal fatto che la CO2 rappresenta il meccanismo che consente a noi, ma in certo verso anche alle piante, di sintetizzare gli zuccheri. E’ il gas della vita”.

Franco Battaglia

Che la CO2 sia la causa del cambiamento climatico è smentito, secondo il geologo e curatore del libro, dal fatto che negli ultimi 40 anni “la massa verde sul pianeta è aumentata”. E poi, “le ipotesi avanzate sul riscaldamento antropico si basano sulla CO2 emessa dalla combustione delle energie fossili che ammontano a circa lo 0.013 per cento”.

Da leggere tutto d’un fiato, il libro, anche se non facile da ‘digerire’, vista la quantità di dati scientifici contenuti. Comunque resi con grande capacità divulgativa da tutti gli autori dei testi.

Di seguito, scorriamo i passaggi salienti di un capitolo che ha subito attirato la nostra attenzione per il titolo, che più chiaro non si può: “Non esiste alcuna emergenza climatica”, firmato da Franco Battaglia, docente di chimica e fisica all’Università di Modena.

 

LA FRODE DELL’EMERGENZA CLIMATICA

Ecco l’incipit: “Da circa trent’anni l’opinione pubblica viene allarmata da annunci di una imminente catastrofe climatica causata dalle emissioni di CO2, conseguenti all’uso di combustibili fossili nelle attività dell’uomo. Ma l’allarme non ha alcun fondamento. Di conseguenza non ha alcun fondamento ogni impegno a ridurre le emissioni”.

Più chiari e diretti di così non si può. Le spiegazioni sono articolate e complesse, tutte volte a documentare l’estrema variabilità del clima nel corso dei secoli. “Con un clima variabile come abbiamo visto – commenta Battaglia – è a dir poco curioso pretendere che sia stabile solo quello dei giorni nostri”.

Il fatto è che negli ultimi 100 anni la temperatura è, sì, cresciuta nei periodi 1920-1940 e 1980-2000, ma ha smesso di aumentare – anzi è leggermente diminuita – negli anni 1940-1980 e 2000-2014. In tutto questo periodo, le emissioni di CO2 sono solo aumentate senza sosta. Insomma, tra le due cose, aumento delle emissioni di gas serra e aumento del riscaldamento climatico, non v’è alcuna correlazione e, pertanto, non v’è alcuna relazione di causa-effetto. O, più precisamente, l’eventuale relazione causa-effetto è mascherata da altre cause, naturali e, di tutta evidenza, più importanti. Nessuno nega che la CO2 sia un gas serra: ma, evidentemente, la sua incidenza sul riscaldamento del pianeta è irrilevante. Altre cause naturali – le stesse che hanno causato riscaldamenti ben più consistenti di quello attuale – sono, alla prova dei fatti, preponderanti. Talmente preponderanti che nessuna azione possiamo noi compiere per interrompere l’ineluttabile riscaldamento globale che stiamo subendo. Nel bene o nel male: giacchè, sia chiaro, non è detto che vivere in un pianeta più caldo sia peggio”.

Continua Battaglia: “Uno dei principali timori del riscaldamento globale è l’aumento, per numero e intensità, di fenomeni metereologici estremi, tipo gli uragani. Ma s’è osservato un aumento di uragani per numero e intensità? Gli uragani si contano e le Agenzie americane preposte li stanno registrando, per numero e intensità, dal 1850. Se si eseguono le somme degli uragani che hanno colpito l’America negli 80 anni compresi tra il 1850 e il 1930 e li si confronta con gli uragani relativi ai successivi 80 anni, compresi tra il 1930 e il 2010, si osserva che gli uragani sia per numero che per intensità sono diminuiti. Noi che scriviamo riteniamo la cosa una fluttuazione statistica. Che però mai potrà essere spacciata come aumento di uragani.

Eccoci al paragrafo il cui titolo fa non poco riflettere: “La Frode dell’Emergenza Climatica”. Afferma il docente dell’Università di Modena: “Quella del riscaldamento globale d’origine antropica e del timore di un aumento di eventi metereologici estremi come conseguenza delle attività umane che immettono anidride carbonica in atmosfera è un colossale falso scientifico sconfessato dai FATTI. E scrivo la parola a lettere maiuscole perché sono i fatti l’unico metro valido per attribuire giudizio di attendibilità a una congettura scientifica. Non, quindi, l’autorità né degli scienziati che quella congettura propongono (fossero anche tutti premi Nobel) e men che meno il loro numero (fossero anche tutti gli scienziati del mondo). La scienza è fondata esclusivamente sui fatti”.

E continua: “Appare evidente la futilità di ogni programma di riduzione delle emissioni di CO2 mirato a governare il clima. Naturalmente nulla vieta che ci possa essere la volontà di ridurre non tanto le emissioni di CO2 – perché è, questo, assieme ad H2O (l’acqua, ndr) un principale componente della vita – ma degli altri agenti inquinanti che la combustione comporta”.

 

 

LINK VOCE

CAMBIAMENTI CLIMATICI / ECCO COME NAZIONI UNITE, USA & UE STANNO ORGANIZZANDO LA TRUFFA DEL SECOLO

 

 

MICHAEL MOORE / IL J’ACCUSE CONTRO I MILIARDARI AMBIENTALISTI

 

 

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