I REGISTI DI PANDEMIA & VACCINI / ANTHONY FAUCI, BILL GATES E JEREMY FARRAR. CON LA COMPLICITA’ DELL’OMS   

Come mai l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) non ha intenzionalmente voluto ‘scoprire’ la vera origine del coronavirus?

Perché non lo ha voluto fare nel corso della prima missione del gennaio 2021, ad un anno esatto dallo scoppio della pandemia?

E perché continua nel suo rifiuto, avendo ora ufficialmente deciso di abbandonare i suoi ‘piani di indagine’, come riferisce la famosa rivista scientifica ‘Nature’?

Interrogativi da brivido, che tirano in ballo pezzi da novanta, big della ‘scienza’ (sic) e della tecnologia. Due li conosciamo da un bel pezzo e la ‘Voce’ ne ha scritto più volte, ossia Anthony Fauci, il super virologo che ha affiancato come consulente medico-scientifico ben 7 presidenti Usa, e Bill Gates, passato dai fasti di ‘Microsoft’ all’impegno a tutto campo sul fronte dei vaccini e dei cambiamenti climatici.

Il terzo uomo ‘misterioso’ ha sempre evitato le luci della ribalta, ma ora, proprio ad inizio del 2003, esce allo scoperto, con la freschissima nomina a scienziato capo dell’OMS. Si tratta di Jeremy Farrar, un pedigree lungo mezzo chilometro che tra poco vi illustreremo: e proprio con l’arrivo di Farrar, guarda caso, l’OMS decide una volta per tutte di abbandonare ogni indagine, ogni pista che possa portare alla soluzione del giallo del secolo: l’origine del Covid e, soprattutto, capire definitivamente se si tratta di un virus naturale o artificiale. In soldoni, se tutto è frutto di un ‘incidente di laboratorio’ o di una precisa volontà scientifica che lo ha creato, quindi, in modo ‘artificiale’, ipotesi subito sostenuta, in mondo coraggiosamente solitario, dallo scopritore del virus HIV e premio Nobel, il francese Luc Montagnier.

Abbiamo più volte illustrato il ‘percorso’ della prima missione OMS.

 

QUELLA PRIMA MISSIONE ‘OMS’ FARLOCCA

La riassumiamo ora per sommi capi. Focalizzando la nostra attenzione su un personaggio, Peter Daszak, ossia il membro statunitense nella task force OMS inviata all’Istituto di Virologia di Wuhan, per visitare i famigerati laboratori. Un più che controverso ricercatore, Daszak, alla guida di una società, la ‘EcoHealth Alliance’ servita da veicolo per far transitare ingenti finanziamenti partiti dal ‘NIAID’, l’Istituto diretto a vita da Fauci, e approdati ai laboratori di Wuhan.

Peter Daszak. In apertura, da sinistra, Anthony Faici, Bill Gates e Jeremy Farrar

In modo non poco ‘clandestino’ e praticamente ‘illegale’: visto che quei fondi servivano per finanziare ricerche molto pericolose, e per questo vietate negli Usa, sul ‘gain of function’, ossia il guadagno di funzione, il tassello base perché i virus si trasmettano dagli animali all’uomo, l’elemento ‘strategico’ per sviluppare armi biologiche e, quindi, scatenare le ‘biologic wars’ del presente e soprattutto del futuro.

Tornando alla missione OMS: avrebbe mai potuto Daszak autoaccusarsi per quei fondi e, soprattutto, accusare il suo ‘mandante’, Fauci? Evidenti e chiari, quindi, i motivi del flop di quella missione, che infatti è tornata alla base con le pive nel sacco, ammettendo di non aver cavato un ragno dal buco: non abbiamo scoperto un bel niente sulle origini del Covid e se Wuhan è responsabile di qualcosa.

Ma c’è qualcosa di più, che ora viene alla luce e che fa ulteriore luce sul motivo di quel fallimento della missione OMS.

Addirittura la pandemia è scoppiata ufficialmente da meno di tre settimane, e il 19 febbraio 2020 viene sottoscritta da 26 scienziati e ricercatori di varie nazioni una ‘Dichiarazione’ a sostegno di tutti i professionisti della sanità e dei medici cinesi che combattono il Covid. Primo firmatario, guarda caso, Jeremy Farrar.

Ecco il breve, ma significativo testo della dichiarazione: “Siamo uniti per condannare con forza le teorie del complotto che suggeriscono che il Covid non abbia un’origine naturale”.

Più chiari di così non si può. Ogni missione – come quella inviata dall’OMS mesi dopo – sarebbe inevitabilmente risultata inutile, un flop quindi più che annunciato. E quindi, anche un grande scienziato come Montagnier, viene subito bollato come un ‘complottista’, un vecchio ormai rincoglionito.

 

LA SECONDA FASE? NEANCHE PER SOGNO

Passiamo all’altra fase, quella del ‘getto della spugna, ossia dell’abbandono definitivo dichiarato dall’OMS di scoprire il vero perché della pandemia, utile invece soprattutto – lo capirebbe anche un bambino delle elementari – per evitarne altre, e più catastrofiche, in futuro.

Ecco cosa scrive sulla vicenda il 14 febbraio ‘Nature’. “L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha tranquillamente accantonato la seconda fase della sua tanto attesa indagine scientifica sulle origini della pandemia di Covid-19, citando le sfide in corso sui tentativi di condurre studi cruciali in Cina, ha appreso Nature”.

Di seguito potete leggere, cliccando sul link in basso, il testo integrale dell’intervento pubblicato da ‘Nature’. Ve ne anticipiamo le prime battute: “Nel gennaio 2021 un team internazionale di esperti convocato dall’OMS si è recato a Wuhan, in Cina, dove è stato rilevato per la prima volta il virus che causa il covid-19. Insieme ai ricercatori cinesi, il team ha esaminato le prove su quando e come il virus potrebbe essere emerso. (…) La prima fase è stata progettata per gettare le basi per una seconda fase di studi approfonditi per definire esattamente cosa è successo in Cina e altrove”.

Maria Van Kerkhova

Prosegue ‘Nature’: “Ma a due anni da quel viaggio di alto profilo, l’OMS ha abbandonato i suoi piani di fase due. ‘Non esiste una fase due’ ha detto a Nature Maria Van Kerkhova, epidemiologa dell’OMS a Ginevra. L’OMS ha pianificato di lavorare in fasi, ha detto, ma ‘quel piano è cambiato’. ‘La politica in tutto il mondo ha davvero ostacolato i progressi nella comprensione delle origini’ ha aggiunto”.

Parole quanto mai sibilline. E poi la chiusura definitiva, come riporta ‘Nature’: “Ma i ricercatori affermano che è passato troppo tempo per raccogliere alcuni dati necessari per individuare l’origine del virus”.

Una motivazione totalmente ridicola: non sanno neanche calcolare i ‘tempi’, i Soloni dell’OMS? A questo punto è chiaro: non solo la ‘politica’, come riferisce Van Kerkhova, ma soprattutto la stessa OMS non vuole che niente si scopra, non vuole alzare il coperchio su quel ‘Vaso di Pandora’. Meglio insabbiare tutto.

Così decide il ‘nuovo corso’ OMS griffato Jeremy Farrar.

 

IL J’ACCUSE DI IGOR CHUDOV

Leggiamo quanto scrive sulla piattaforma ‘Substack’ un analista, Igor Chudov: il suo intervento è titolato “L’OMS abbandona il progetto di indagine sull’origine della Covid-10. Un perfetto insabbiamento?”. Sempre cliccando sul link in basso, potete leggerlo nella lunga versione intregrale, e integrata da significative schede.

Commenta Chudov: “E’ interessante notare che l’OMS ha abbandonato i piani per l’indagine poco dopo la nomina a scienziato capo dell’OMS di Jeremy Farrar, un alleato di Bill Gates e un co-cospiratore nel gruppo che, nel 2020, aveva discusso via e-mail don il dottor Fauci i piani per nascondere le origini della Covid-19”.

Tedros-Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS

Continua nella sua disamina: “Perché Jeremy Farrar e l’OMS hanno rifiutato di indagare sull’origine della Covid-19, adducendo il rifiuto della Cina di consentire l’accesso come motivo (fasullo) per non indagare? La spiegazione è abbastanza evidente: l’OMS NON vuole che si conosca l’origine della Covid-19. Se l’OMS fosse interessata, potrebbe fare molto senza coinvolgere la Cina”.

E prosegue in chiave scientifica: “Sarebbe opportuno chiedere ai dottori Peter Daszak e Ralph Baric di EcoHealth che motivo avessero per aggiungere inserti di HIV al loro virus sperimentale per infettare le cellule immunitarie tramite DC-SIGN (un meccanismo indipendente da ACE2). Infettare le cellule che esprimono DC-SIGN è ciò che fanno gli inserti di HIV del Sars Cov-2, proprio come l’HIV stesso, ed è la chiave della soppressione immunitaria mediata dai vaccini Covid e dalla stessa Covid-19”.

E, guarda caso, proprio lo scienziato che ha scoperto il virus HIV, Luc Montagner, ha subito fatto ‘centro’: parlando con sicurezza di origine ‘artificiale’ del nuovo virus, Covid-19.

Scrive ancora Chudov: “Sarebbe anche opportuno chiedere come il Dr. Fauci, il 4 febbraio 2020, nel suo scambio di e-mail con il Dr. Farrar e Francis Collins (a capo del ‘National Institute for Health’, NIH, l’equivalente del nostro ‘Istituto Superiore di Sanità’, ndr), sapesse che il Sars-Cov-2 era stato fatto crescere in topi transgenici ACE2 umanizzati. Quindi, tre anni fa, nel 2020, Fauci e Farrar avevano un’idea abbastanza precisa di come il Sars-Cov-2 si fosse evoluto nei topi transgenici. Lo stesso Farrar, sempre il 4 febbraio 2020, era perfettamente a conoscenza delle ragioni per cui il Sars-Cov-2 aveva un ‘sito di taglio della furina’, dato che aveva inoltrato una e-mail a Fauci chiedendo di tenerlo segreto”.

Non è finita qui, perché il j’accuse di Chudov continua ancora, in modo implacabile: “Forse Farrar può spiegare perché ha ‘dimenticato’ tutte le discussioni del 2020 sulle caratteristiche ingegnerizzate del Sars CoV-2 e ha invece deciso di interrompere le indagini sull’origine del Covid nel 2023. L’origine del covid è ancora un mistero, ma ci sono alcune cose che ormai sappiamo:

il Sars CoV-2 è stato ingegnerizzato in laboratorio; è stato progettato per essere un agente patogeno pandemico che induce una soppressione immunitaria nella popolazione ed è resistente al vaccino, con un vaccino a base di proteina spike che causa la stessa soppressione immunitaria; nel 2019 erano stati intrapresi ampi preparativi per il suo rilascio. Ad esempio, l’inspiegabile lavoro del NIH su ‘un nuovo vaccino contro il coronavirus nel 2019’, un’esercitazione di preparazione alla pandemia stranamente specifica, ‘Event 201’, nell’ottobre 2019 e altro ancora. Nel settembre 2019, con un atto di improbabile preveggenza, la ‘Bill and Melinda Gates Foundation’ aveva acquistato azioni di un’oscura startup, BionTech, che fino a quel momento non aveva prodotto alcun vaccino, ma era destinata     a diventare ‘un produttore di vaccini Covid’ multimiliardario (co)producendo il famoso vaccino Pfizer. Un investimento così fortunato aveva moltiplicato per 50 le entrate finanziarie di Bill”.

Da non dimenticare che Bill Gates è anche uno dei santi protettori, anzi il numero uno, dell’altra startup baciata improvvisamente dalla fortuna: la statunitense ‘Moderna’ che nel giro di un decennio (sboccia infatti nel 2010) diventa una delle star di Big Pharma e sale addirittura sul podio, come seconda arrivata alle spalle di Pfizer, nella corsa alla produzione del miracoloso vaccino anti covid. Un miracolo nel miracolo, proprio grazie a San Bill.

E’ arrivato il momento di un più dettagliato identikit del terzo protagonista nella scientifica regia della pandemia prima, e della campagna vaccinale poi: Jeremy Farrar, appunto.

 

JEREMY FARRAR SUPERSTAR

Medico e ricercatore britannico, ex docente di medicina tropicale all’Università di Oxford, per oltre 15 anni (dal 1996 al 2013) resta nell’ombra, e dirige l’unità di ricerca clinica all’Università di Ho chi Min City. Nel 2004, con il collega vietnamita Tran Tinh Hien, identifica il riemergere della micidiale influenza aviaria negli esseri umani.

Matteo Bassetti

Guarda caso, si tratta proprio di quel virus H5N1 che appena un paio di settimane fa è stato annunciato dall’OMS come la catastrofe prossima ventura, capace addirittura di colpire il 57 per cento della popolazione mondiale. Il clamoroso allarme da noi è stato subito ripreso e sbandierato da una delle nostre Virostar più gettonate, Matteo Bassetti, il primario di malattie infettive al San Martino di Genova (che va a corrente alternata: un giorno pompiere e quello seguente catastrofista).

Dal 2012 Farrar fa parte del gruppo di lavoro impegnato sul fronte della ‘salute globale’ (uno dei pallini di Gates), e si rimbocca le maniche al ‘Center for Global Development’: e nel 2015 pubblica sul ‘New England Journal of Medicine’ un articolo significativamente titolato ‘Establishing a Global Vaccine Development Fund’.

Ma sono due le tappe strategiche nella sua ascesa al Potere scientifico: si chiamano ‘Wellcome Trust’ e ‘CEPI’.

Il primo nasce nel 1936 come ‘ente di beneficenza’, fondato a Londra dal magnate dell’industria farmaceutica sir Henry Wellcome. Sotto la supervisione del direttore finanziario Ian  MacGregor, in pochi anni il Trust raggiunge un valore da ben 14 miliardi di sterline. Nel 1995 il ricco ramo farmaceutico viene venduto alla big in pillole, ‘Glaxo’, che poi si trasformerà nel colosso ‘Glaxo-SmithKline spa’. Nel 2013, appena tornato dal Vietnam, Farrar viene subito nominato direttore del ‘Wellcome Trust’.

Ian MacGregor

‘CEPI’, invece, è acronimo di ‘Coalition for Epidemic Preparedness Innovations’, una delle creature predilette di Bill Gates, fondata nel 2017 con l’amico Farrar, che attualmente occupa una poltrona nel suo board. In realtà, l’idea nasce nel 2015, ma trova la sua formale consacrazione (e lancio) nel corso del ‘World Economic Forum’ a Davos nel 2017, altra creatura che – animata e guidata dal banchiere tedesco Klaus Schwab, di simpatie nazi – è ormai a pieno titolo nel cuore di Super Bill, una delle menti pensanti per la elaborazione di quel ‘Great Reset’ che dovrà condurre i prossimi destini dell’Umanità e dettare l’Agenda del nostro Futuro.

Al parto di CEPI hanno finanziariamente contribuito, con una iniziale iniezione da 460 milioni di dollari, la onnipresente ‘Bill and Melinda Gates Foundation’, lo stesso ‘Wellcome Trust’, nonché singoli paesi, come India e Norvegia (il suo quartier generale è infatti ad Oslo), quindi Usa e Ue.

Ed ecco altre tappe dell’inarrestabile ascesa made in Farrar.

Dal 2017 guida un gruppo di ricerca nato sotto la buona stella della altrettanto onnipresente OMS, ed impegnato ad elaborare ‘un piano globale di strategia e preparazione per l’attivazione di attività di ricerca durante le epidemie’. Una variazione sul tema.

Dal 2018, poi, Farrar fa parte di un’altra formazione, quella del ‘Global Preparedness Monitoring Board’: a promuoverla è la Banca Mondiale con un partner d’eccezione. Indovinate chi? L’Organizzazione Mondiale della Sanità, of course.

Nel bel mezzo della pandemia, comunque, il dinamico e ubiquo Farrar s’è rimboccato le maniche anche per la sua patria: ha fatto parte, infatti, del gruppo consultivo di esperti della ‘Vaccine Task Force’ attivata dal governo britannico, all’epoca capitanato da Boris Johnson.

Nel 2021 pubblica un volume che chiarisce, una volta ancora, le sue simpatie in campo vaccinale: si intitola, infatti, ‘Spike: The Virus vs The People’.

Poteva mai non essere incoronato – dopo un così lungo e glorioso cammino – al vertice scientifico dell’OMS? Certo che no. E la sua prima missione è subito andata a segno: le origini del Covid non dovranno mai essere accertate.

 

FERVONO INCHIESTE AL CALOR BIANCO

Ma è solo, ormai, il segreto di Pulcinella.

Tutto sta a vedere se avranno fino in fondo il coraggio portare a termine la loro inchiesta i procuratori generali di due importanti Stati americani: Jeff Landry della Louisiana ed Erich Schmitt del Missouri. Tra gli inquisiti eccellenti proprio Anthony Fauci, interrogato un paio di mesi fa per ben 7 ore, in un mare di ‘non so’, ‘non ricordo’, ‘è passato troppo tempo’. L’unica risposta che ha dato è: “mai conosciuto Peter Daszak”, una menzogna grossa come un grattacielo. E i due coraggiosi magistrati hanno nel mirino – per la vicenda di Wuhan e non solo – addirittura i vertici della Casa Bianca.

Ursula von der Leyen con Bourla

Nel Vecchio Continente, d’altra parte, è al lavoro da settembre -promossa dal Parlamento europeo – la ‘Commissione d’inchiesta sui vaccini’ che ne sta scoprendo di tutti i colori, e potrebbe portare ad esiti clamorosi sia nei confronti dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, che del Ceo di Pfizer, Albert Bourla. Potrebbe presto esplodere il ‘Pfizergate’ (altro che ‘Qatargate’) per le combine sulla pelle e con i soldi dei cittadini europei, fregati sia tramite ‘contratti d’acquisto fantasma’ da 71 miliardi di euro, che con colossali frodi & bugie sull’efficacia e, soprattutto, sulla sicurezza dei vaccini. Come dimostrano ormai in modo palese le centinaia di migliaia di ‘effetti avversi’ provocati in tutto il mondo dai vaccini, soprattutto of course quelli griffati Pfizer e Moderna, ossia a mRNA.

E non è detto che prima o poi si arrivi davanti alla ‘Corte dell’Aja per i crimini contro l’umanità’.

Sarebbe la sede più appropriata.

 

 

LINK

WHO abandons plans for crucial second phase of COVID-origins investigation

 

 

L’OMS “ABBANDONA IL PROGETTO DI INDAGINE SULL’ORIGINE DELLA COVID-19.” UN PERFETTO INSABBIAMENTO?

 


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