Un drammatico dubbio comincia a circolare tra alcuni addetti ai lavori ed esperti di ‘eventi catastrofici’: è naturale o artificiale in sisma che ha massacrato e sta massacrando Siria e Turchia?
Non paia il solito quesito complottista che vede la manina di qualcuno (o la manona) dietro a certi accadimenti: di servizi segreti o addirittura di Stati, poco importa. Fatto sta che da molti anni, ormai, scienziati, ricercatori, ma anche alti militari oppure esperti in geopolitica (che oggi va tanto di modo con lo scoppio del conflitto ucraino) parlano in modo documentato, carte alla mano, della possibilità non solo teorica, ma anche pratica, fattuale, di provocare eventi catastrofici per motivi prettamente politico-strategici.
Sorge spontanea la domanda, oggi: in questo particolare momento che il mondo sta vivendo, a chi potrebbe giovare una tragedia del genere? Non vogliamo fornire aprioristicamente una risposta. Ma, di seguito, cerchiamo di porvi a disposizione alcuni strumenti di ‘conoscenza’ per capire cosa possa essere successo, come sia possibile arrivare a certi ‘effetti’, in che modo gli elementi ‘naturali’ possono essere ‘piegati’ al punto giusto dalla scienza (la mala-scienza, o la mala-tecnologia se preferite), sempre, ovunque e comunque per fini ‘politici’, imperialistici, di dominio sui popoli.
E’ praticamente lo stesso filone che ci porta, oltre tre anni fa, fino ai laboratori di Wuhan. Fu il caso o una precisa volontà a far sfuggir via il letale Covid-19? Fu un evento ‘naturale’ o ‘artificiale’? Fu pilotato da qualcuno oppure frutto del destino cinico e baro?
LE PISTE DEL GENERALE FABIO MINI
Per questa ricognizione, vi proponiamo la lettura, cliccando sui link in basso, di una illuminante intervista rilasciata alcuni anni fa al sito ‘Terra real time’ dal generale Fabio Mini, che parla di come la ‘scienza’ possa essere utilizzata in modo perverso per fini politici, fornendo tutta una serie di esempi che la dicono lunga sulla possibilità di intervenire in modo ‘scientifico-tecnologico’ nel momento giusto per il raggiungimento di scopi prettamente geostrategici.
Un generale, Mini, che conosce benissimo i meccanismi di un’alleanza come la NATO, essendo stato capo di Stato maggiore NATO per il Sud Europa, poi capo del Comando Interforze delle Operazioni nei Balcani, quindi comandante delle operazioni di pace in Kosovo a guida NATO. Dall’inizio del conflitto ucraino, è autore di lucidi interventi, finalizzati a chiarire il contesto storico-politico che l’ha generato, e la ‘Voce’ ne ha pubblicati diversi.
In secondo luogo, vi proponiamo un articolo (sempre cliccando sul link in basso) pubblicato dal sito ‘NoGeoingegneria’, che si occupa proprio di divulgare tra i lettori la conoscenza dei metodi e delle strategie ‘politiche’ che spesso e volentieri muovono i fatti che noi in genere consideriamo ‘naturali’. Il pezzo si intitola, in modo non equivoco: “Turchia: un terremoto naturale?’”.
E come terzo ingrediente della nostra torta che parecchi giudicheranno ‘complottista’ (o iper-dietrologica), vi proponiamo un’inchiesta pubblicata dalla ‘Voce’ ben 18 anni fa, a gennaio 2005, titolata, altrettanto significativamente, ‘ONDE CIA’, a proposito del devastante tsunami che devastò ampie aree dell’Asia meridionale.
Di seguito riportiamo alcuni brani salienti di quel reportage, nel quale, guarda caso, faceva capolino il parere di una ricercatrice Rosalie Bertell, che viene ripresa ampiamente anche nel pezzo pubblicato adesso da ‘NoGeoingegneria’.
Partiamo, a questo punto, proprio dalle parole della Bertell e riportate dell’articolo Voce di gennaio 2005: “Gli scienziati militari degli Stati Uniti stanno lavorando sui sistemi climatici come potenziale arma. I metodi includono l’accrescimento delle temperature e la deviazione dei fiumi di vapore dell’atmosfera terrestre per produrre siccità o inondazioni mirate”.
E non sono proprio i ‘cambiamenti climatici’ uno dei leit motiv di cui il mondo ha cominciato da qualche anno a parlare, un chiodo fisso per quel Bill Gates che aveva preconizzato il 2010-2020 come decennio delle pandemie e quello successivo (2020-2030) quello dei ben più catastrofici eventi climatici? Come stiamo verificando proprio in queste ore, con l’immane disastro che si è abbattuto sulla Turchia e sulla Siria. Guarda caso…
Ancora qualche chicca dalla ‘Voce’ 2005. “Un altro scienziato, Nicholas Begich, punta i riflettori contro gli effetti di un programma partorito dagli Usa, HAARP, spacciato come ‘progressista’, a favore dell’ambiente, in realtà ‘mortale’ e portatore di immani disastri ambientali. Del resto gli Usa si ostinano a non voler firmare – ormai quasi isolati nel mondo – il protocollo di Kyoto sul controllo e la limitazione delle immissioni di gas nell’aria. ‘Una tecnologia di raggi estremamente potenti – sottolinea Begich – di onde radio che raggiungono aree della ionosfera e la riscaldano. A quel punto le onde elettromagnetiche rimbalzano sulla terra e penetrano qualsiasi cosa, viva o morta”.
IL J’ACCUSE DI MICHEL CHOSSUDOVSKY
E riportavamo le parole di un altro che ha ‘previsto’ con molti anni di anticipo quello che poi sarebbe successo, l’economista canadese Michel Chossudowky, promotore e animatore del bellissimo sito di contro-informazione ‘Global Research’.
Ecco, da quella ‘Voce’ di tanti anni fa: “Recenti prove scientifiche suggeriscono che HAARP è pienamente funzionante e ha la capacità di provocare inondazioni, siccità, uragani e terremoti. Si tratta di una vera e propria arma di distruzione di massa, per di più non sottoposta ad alcun negoziato internazionale”.
E continuava nel suo j’accuse: “HAARP è in grado di modificare il campo elettromagnetico della terra. Fa parte di un arsenale militare di armi elettroniche che i ricercatori militari nord-americani considerano come una guerra ‘gentile e delicata’. HAARP fa parte dell’arsenale d’armi del Nuovo Ordine Mondiale controllato dalla ‘Iniziativa di Difesa Strategica’. Intere economie nazionali potrebbero essere potenzialmente destabilizzate attraverso manipolazioni climatiche attuate dai punti di comando degli Stati Uniti”.
Un lunghissimo atto d’accusa, quello pronunciato dall’accademico canadese il 10 agosto 2004 (quindi diversi mesi prima di quel tragico tsunami) che così si concludeva: “Il sistema HAARP potrebbe essere utilizzato dai militari Usa per modificare selettivamente il clima di una nazione ‘non amica’ o di uno ‘stato canaglia’ con l’obiettivo di destabilizzarne l’economia nazionale”.
Gli Usa hanno definito, da molti anni, la Siria uno ‘stato canaglia’, contro il quale per questo motivo hanno adottato una criminale strategia di sanzioni cominciata addirittura ad inizio anni ’70 ed intensificata nell’ultimo ventennio, e ancor più nell’ultimo triennio. Lo documentiamo ampiamente nell’inchiesta di ieri.
Negli ultimi 15 anni, ne potete star certi, i ‘metodi’ HAARP sono stati ‘ottimizzati’ (sic) per colpire in modo ancor più letale e scientifico i ‘nemici’ della democrazia a stelle e strisce.
E profeticamente Chossudowsky già quasi vent’anni fa parlava di completa inerzia, su questi fronti, sia delle Nazioni Unite che del Parlamento Europeo. Totalmente immobile e senza alcuna voce in capitolo l’ONU, che per fare un solo esempio denuncia spesso e volentieri lo sterminio altrettanto scientifico perpetrato da Usa & Arabia Saudita della popolazione yemenita da ben 7 anni, ma si guarda bene dal prendere il minimo provvedimento e intraprendere la minima azione dissuasiva. Per non dire del Parlamento UE, affogato in questi mesi nel mare della corruzione massima, via ‘Qatargate’ e, soprattutto, ‘Pfizergate’ ancora in fase di ebollizione ma prossimo al botto.
A proposito dell’ONU, il docente canadese (ha insegnato per anni Economia all’Università di Ottawa) si chiedeva: “perché decidono di escludere dalla loro agenda i cambiamenti climatici derivanti dai programmi militari?”. E sul Parlamento UE ironizzava: “La richiesta di definire un Protocollo Verde sugli impatti ambientali delle attività militari è stata ‘casualmente’ lasciata cadere nel vuoto, con la motivazione che il Parlamento europeo manca della necessaria giurisdizione per indagare su difesa e ambiente”.
Ormai, ad anni di distanza, vediamo i risultati.
La politica, la diplomazia sono morte e sepolte: è solo tempo di ‘biologic wars’e di ‘climatic wars’.
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti noi: e solo chi è in malafede può ‘non vedere’.
P.S. Comunque, non possiamo fare a meno di proporvi un ulteriore, sempre stimolante articolo (link in basso) dal sito ‘Piccole Note’ e titolato “Turchia e Siria: usare il sisma per spingere il regime-change”.
LINK
Generale Fabio Mini: gli eserciti creano terremoti artificiali!
TURCHIA: UN TERREMOTO NATURALE?
Turchia e Siria: usare il sisma per spingere il regime-change
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