Altro che spazzatura, sacchi di euro 

Meritano l’enfasi di caratteri tipografici grandi, corpo, 28 i sacchi di euro che Eva Kaili, vicepresidente socialista del Parlamento europeo, teneva in casa insieme ai sacchetti della spazzatura, attenta a non confondere tra quelli da conservare o da gettare nei cassonetti.

In errore chi ha supposto che con il craxismo i socialisti sarebbero scomparsi. Ce n’è ancora in giro e con tutto il rispetto per il segretario Maraio, autore di una convincente requisitoria contro l’esecutivo di destra-destra-destra, che opera in combutta con i ricchi e contro i poveri, l’Europa si sveglia sotto choc per lo squarcio nel velo dell’ignoto che rivela un capitolo, nero più della pece del potere corruttivo del Qatar, ben oltre lo scippo strapagato dei mondiali di calcio agguantati a suon di milioni di dollari. La ‘beata’ idiozia dei corrotti. La signora Kaili, strenua sostenitrice del Qatar, evidentemente socia del club degli impunibili al mattino, fatte doccia e colazione passava in rassegna, sbavando di soddisfazione, i sacchi colmi di banconote e salutava con un bacio affettuoso il papà che se ne andava in giro con una valigia piena di euro di analoga provenienza. Insomma dilettanti allo sbaraglio, ma professionisti delle ‘mazzette’, come Panzeri, ex euro deputato del Pd, ora Articolo 1, ex segretario della Camera del Lavoro di Milano, colto in flagrante con il suo ex assistente e complice, compagno della Kaili. Coinvolte anche moglie e figlia di Panzeri.  I dettagli dell’esplosivo scandalo sono ampiamente raccontati con somma esultanza dall’intero sistema mediatico e con velenosa acredine specialmente dalla stampa di destra, a cui non pare vero dirottare l’attenzione dal default del governo Meloni dopo un mese e mezzo dall’insediamento, dalla protesta contro le discriminanti che accrescono il disagio delle fasce sociali più fragili. In due parole: Panzeri ‘indirizzava’ la politica e le scelte economiche della Ue in favore di Qatar e forse del Marocco.

L’arresto dei Panzeri e della greca Kaili non conclude questo tetro capitolo del malcostume esasperato ad oltranza. La Procura e la polizia di Bruxelles, in parte impedite ad affondare le indagini nel cuore del Parlamento europeo, perché protetto da prudenti norme di autotutela, come l’immunità, vuole il via libera per perquisire gli uffici dei deputati e scoprire se lo scandalo è limitato ai Panzeri, all’ex conduttrice televisiva Kaili o se siamo di fronte a un vero QatarGate.

Scelte, non a caso le esternazioni di Panzeri e di europarlamentari socialisti: “Il Qatar sta facendo le riforme, merita il Mondiale (di calcio)”.

Per capire il danno, un paio di prime pagine dei giornali di destra. Il Giornale: “Eurosinistra in pezzi”, “La sinistra dei diritti si vende agli emiri”. Libero: “La sinistra parte con la tangente”


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