Kirill, povertà miliardaria

Putin e il club degli oligarchi che include l’incredibile capo mondiale della chiesa ortodossa. Poco comprensibile, perché obiettivamente oltre i limiti della carità cristiana, il ‘caso’ di Papa Bergoglio, l’uomo della pace che al fine di innescare una possibile via alla trattativa per mettere fine alla guerra in Ucraina, si dice disposto a dialogare con Kirill Bosov, all’anagrafe Vladimir Michajlovic Gundjaev. Bergoglio: “Ogni essere umano è sacro, dobbiamo riscoprire l’arte dell’accoglienza”

Ma chi è Kirill? Il patriarca della chiesa russa ortodossa in gioventù milita nel famigerato Kgb, dove frequenta Vladimir Putin e rimane in solidale amicizia fino a consacrare il capo del Cremlino come un “miracolo di Dio”. Kirill è un fervido propugnatore della guerra, convinto sostenitore dell’invasione dell’Ucraina e in occasione dei 70 anni dell’amico ha chiesto di pregare per “Vladimir Vladimirovich, onorato Capo dello Stato russo, per concedergli lunga vita, prospera e pacifica, in salute”. (Lo stesso Putin che minaccia il ricorso alle armi nucleari). Cirillo I (Kirill) per la Commissione europea è responsabile del sostegno e dell’attuazione di azioni che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. 400 preti ucraini  gli addebitano di sostenere l’aggressione delle truppe russe. È nota l’inclinazione di Kirill al lusso. Il suo patrimonio stimato  è di 4/8 miliardi di dollari, ricchezza ben lontana dallo stile di vita di un religioso. Per capire il suo debole: porta al polso un orologio del valore di 30mila dollari. La  Ue propone di inserire Kirill, come altri oligarchi, nella lista degli individui da sanzionare per l’invasione in Ucraina.

Per carità, è un esempio molto forzato di analogia con il ricorso scellerato all’ingenuità dei fedeli, ma il ‘like’ di Kirill a Putin, benedetto dal Signore, ricorda l’esibizionismo blasfemo del ‘carrocciaro’ Salvini. Ministro dell’interno impedì il salvataggio di migranti nelle acque-cimitero del Mediterraneo. Immortalato da un selfie stringeva in mano il rosario con tanto di croce, simbolo del cattolicesimo, religione che invita alla solidarietà, all’accoglienza.  Di pari segno è la riappropriazione della borgatara Meloni del motto “Dio, patria, famiglia” (reminiscenza del Ventennio), benché privo del riferimento al parafascismo di Fratelli d’Italia.

Storia vecchia. Il via alla strumentalizzazione della religione risale alla Dc andreottiana, ai parroci che avallavano gli slogan anti comunisti del tipo  ‘Va de retro Satana’, o ‘I comunisti mangiano i bambini’, menzogne in sintonia con le accuse, tardivamente smentite dalla ‘sorella d’Italia che ha provato ad assolvere il suo probabile inciampo nella gestione dei finanziamenti europei imputando al governo Draghi ritardi del Pnrr, tempestivamente smentiti dalla Ue.  Se il cattivo giorno si vede dal mattino, è scontata la previsione di un pericoloso default della destra al governo dell’Italia.

Titoli del giorno: Il sottomarino russo a propulsione nucleare Belgorod è in grado  di provocare uno tsunami radioattivo. Può navigare in immersione a sessanta chilometri orari, ha un’autonomia virtualmente illimitata, trasporta piccoli sottomarini tra cui il drone subacqueo Poseidon. Allarme di Biden: “Noi non affrontavamo un rischio da Armageddon nucleare dai tempi del 1962 con Kennedy e la crisi missilistica di Cuba”, ma dimentica i 250 morti e i 150 mila feriti delle  atomiche Usa  sul Giappone. IlTimes’: “Putin prepara test nucleare al confine ucraino”. La Cia: “È con le spalle al muro, pericoloso”. La superstar russa Alla Pugacheva, attacca i sostenitori della guerra in Ucraina. Appello del Papa: “Rivolgo un fiducioso appello al Presidente Zelensky affinché sia aperto a serie proposte di pace”. E durante l’incontro con i giornalisti: “L’Italia ha avuto venti governi in questo secolo? Ognuno conosce il suo modo di ballare il tango”


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