11 SETTEMBRE e Torri Gemelle: il FILM-VERITA’ sul PASSATO che PUO’ APRIRE GLI OCCHI sul PRESENTE”

Quando si descrivono i fatti dell’11 settembre e l’attacco alle Torri Gemelle, spesso si fa riferimento alla cosiddetta VERSIONE UFFICIALE. Ma non è detto che la VERSIONE UFFICIALE debba collimare con ciò che è avvenuto realmente l’11 settembre 2001”: questo il succo del film-verità sull’attentato alle Torri Gemelle “La nuova Pearl Harbour” firmato dal giornalista Massimo Mazzucco ma frutto della RICOSTRUZIONE di migliaia di ESPERTI INDIPENDENTI di tutto il mondo che, collegati tramite internet e coordinati da una commissione internazionale di 20 membri (fra i quali gli italiani Mazzucco e Giulietto Chiesa) hanno raccolto negli anni tutte le prove e le testimonianze che rendono poco credibile la VERSIONE UFFICIALE.

Sulla base di questa RICOSTRUZIONE, Mazzucco ha girato nel 2013 il thriller più coinvolgente della storia del cinema basato su una storia vera che oggi torna ad essere di estrema attualità.

Perché oggi, di fronte alla dubbia credibilità delle informazioni fornite sulla pandemia, sulla guerra Russia-Ucraina, sulla crisi energetica, ci sono più cittadini consapevoli di quanto la visione della realtà possa essere manipolata dal Potere tramite i media: e, perciò, desiderosi di leggerla non solo dall’angolazione del “pensiero unico”. E questo filmato è uno dei capisaldi delle DIVERSE NARRAZIONI: fondamentale per capire come verificare molte VERSIONI UFFICIALI; indispensabile per approfondire il ruolo degli americani – tradizionalmente tratteggiati come i difensori della libertà e dei diritti umani – nell’attacco di Pearl Harbour, nella distruzione delle Torri Gemelle e, oggi, nel conflitto russo-ucraino; per constatare come organizzazioni quali NATO, ONU, OMS possano condizionare le democrazie occidentali.

Un filmato, dunque, più che mai utile e attuale per chi ha il coraggio di coltivare l’insegnamento cartesiano “l’unica certezza è il dubbio” e per chi crede nel vero METODO scientifico-investigativo basato sul CONFRONTO di dati correttamente acquisiti senza conflitti di interesse. Attenzione, però: il film dura 5 ore proprio per fornire una RICOSTRUZIONE INATTACCABILE dei fatti che – attraverso le 50 domande contenute nel film – contesta tutte le affermazioni dei cosiddetti “debunkers” o “esperti ufficiali” che hanno etichettato come “fake news” e “tesi complottiste” quelle che si discostano dalla “VERSIONE UFFICIALE dell’11 settembre”. Perciò è un film da vedere come una sorta di “serie Netflix” seguendo l’indice testuale riportato qui di seguito che lo ha diviso in 11 episodi da circa 20-30 minuti ciascuno: proprio per renderne modulabile la visione come una “serie” televisiva.

Non solo: questo indice-legenda (che indica a quale minuto parte e finisce ogni puntata) riassume in poche righe i temi affrontati in ogni episodio affinché ciascuno – scoprendo in anteprima la gravità e l’importanza del contenuto – sia stimolato ad approfondirlo.

 

11 settembre – La nuova Pearl Harbour

 

di Massimo Mazzucco

Introduzione

 

Attraverso 12 elementi viene paragonato l’attacco a Pearl Harbour da parte dei giapponesi con quello alle Torri Gemelle da parte di presunti terroristi, chiedendosi: perché il Governo americano poteva impedirli ma non lo ha fatto? Forse per avere un valido pretesto x scatenare una guerra condivisa dall’opinione pubblica? Non a caso, per entrambi gli eventi le contraddizioni emerse con gli anni, hanno spinto proprio l’opinione pubblica a chiedere commissioni d’inchiesta in grado di stabilire la verità sui fatti: ma in entrambi i casi, le commissioni governative si sono limitate a confermare le versioni ufficiali ricorrendo ad omissioni e distorsioni della realtà. Ecco perché – nel caso delle Torri Gemelle – migliaia di ricercatori collegati tramite internet ha rimesso in discussione il REPORT della commissione governativa d’inchiesta – avallato dai “debunkers” – che Mazzucco ha tradotto in video: e che l’indice testuale, di seguito riportato, ha diviso in 11 puntate, ognuna dotata dei relativi minuti di riferimento sul video.

durata: circa (dal minuto 15,10 al minuto 34,21)

Come mai la difesa aerea americana, la più efficiente del mondo, non è riuscita ad intercettare neanche uno dei 4 aerei dirottati permettendo loro di scorrazzare liberamente nei cieli per quasi 2 ore? Che fine hanno fatto i caccia militari delegati a intercettare eventuali nemici o invasori? Risposta UFFICIALE: c’erano delle esercitazioni che hanno creato scompiglio. Una risposta che non regge, però, alla RICOSTRUZIONE della commissione internazionale di esperti indipendenti e che, a sua volta, pone altri inquietanti interrogativi: perché partito l’allarme che erano in atto dei dirottamenti, le esercitazioni non sono state interrotte? Visto che era giunta notizia (da parte dei servizi segreti non solo americani) di imminenti attacchi terroristici all’America con aerei dirottati, perché non è stata rafforzata al massimo la difesa con arei pronti a decollare in ogni parte della nazione? Perché invece si sono programmate tante esercitazioni nel medesimo giorno lasciando solo 4 caccia proprio dove più era probabile un attacco? Ma allora la mancata intercettazione degli aerei dirottati è stata fortuita o intenzionale? Il ruolo avuto dalla Catena di Comando sembra avvalorare la seconda tesi.

 

Perché quando si è capito che l’America era sotto attacco, il vertice della catena di comando non ha richiamato subito alla base tutti i caccia disponibili? E perché anche in seguito non lo ha fatto nessun altro? La commissione governativa sull’11 settembre – senza mai porre ai responsabili queste domande cruciali – lo giustifica con la “teoria dell’incompetenza”: cioè, con errori e disguidi. Strana teoria visto che proprio i più incompetenti non sono stati puniti, ma PREMIATI. Il che solleva ulteriori domande: perché così tante persone fondamentali nella catena di comando erano assenti l’11 settembre? Quanto alla credibilità del vicepresidente americano e dello stesso presidente Bush, nella VERSIONE UFFICIALE del volo che ha colpito il Pentagono ci sono circa 25-30 minuti che non tornano: risulta dal filmato, infatti, che i servizi segreti sapevano dell’aereo in avvicinamento sul Pentagono almeno 30 minuti prima per cui avevano la possibilità di abbatterlo evitando la morte di 133 fra civili e militari. Ma se questo è vero, perché non lo hanno fatto?

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1° puntata – il ruolo della Difesa americana

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19 minuti

2° puntata – La catena di comando

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24 minuti

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3° puntata – “THE HIJACKERS” o i dirottatori

durata: circa page2image3881356272(dal minuto 58,52 al minuto 1.29,21 )

I 19 dirottatori erano veramente sugli aerei dirottati o erano solo i classici volti da sbattere in prima pagina? La Commissione internazionale Indipendente che ha analizzato la loro esperienza di volo, li definisce degli “sfigati” a mala pena in grado di volare su piccoli aerei da turismo: figurarsi su un jet o su grandi aerei commerciali. In ogni caso di loro non c’è traccia: nessuna voce o immagine conferma la loro presenza sugli aerei. Nessuna telecamera degli aeroporti dove si sarebbero imbarcati, ne ha ripreso i volti; non c’è neanche uno spezzone dei loro colloqui con i passeggeri, con il personale di bordo o i piloti nonostante siano andati in giro con i velivoli dirottati per quasi due ore prima di schiantarli; e benché le zone degli schianti siano state passate al setaccio per settimane, non è stata trovata nessuna scatola nera o registratore delle voci che confermi la loro presenza sugli aerei. Come mai?

durata: circa page2image3881074720(da 1.29,21 a 1.56,36 )

I velivoli che hanno colpito gli obiettivi erano gli stessi che erano partiti quel mattino dai vari aeroporti e poi sono stati dirottati? Oppure erano droni militari utilizzati per l’occasione che gli assomigliavano solo dall’esterno? Le prove tecniche sulla velocità degli aerei e su impossibili manovre a bassa quota, le testimonianze di esperti di volo e dello stesso costruttore della Boing che definisce ridicola l’ipotesi che un Boing possa viaggiare a 900 km. orari quasi al livello del mare, rendono la VERSIONE UFFICIALE decisamente insostenibile. E le telefonate dei passeggeri ai loro familiari per avvertirli che erano stati dirottati, la rende addirittura inquietante: telefonate impossibili in volo con i cellulari del 2001, incapaci di collegarsi a grandi distanze da un ripetitore a terra. Di fronte a queste contestazioni la VERSIONE UFFICIALE è stata modificata e suggerisce che siano stati usati degli earphone anziché dei cellulari: ma è smentita dai familiari delle vittime e non collima nemmeno con i rapporti del FBI che ha messo a confronto altri dati, come la quota degli aerei alla quale avrebbero viaggiato i passeggeri durante le telefonate. Perciò la RICOSTRUZIONE della commissione indipendente evidenzia che le telefonate non potevano essere avvenute alla quota, alla velocità e per la durata indicata dalla VERSIONE UFFICIALE. Di qui il terribile interrogativo: dov’erano i passeggeri durante il dirottamento? Se non hanno telefonato dagli aerei in volo, da dove hanno chiamato?

durata: circa page2image3880814096(da 1.56,36 a (2.21,48)

A partire da questa puntata il film di Mazzucco esamina i tre obiettivi colpiti dai presunti terroristi, cominciando dal Pentagono su cui si abbatte il volo American 77 (A77) già avvistato dai radar un’ora prima. Che si trattasse proprio di quell’aereo, però, non è confermato: sia per mancanza della scatola nera; sia per la confusione dopo l’attentato che vede sul luogo strani personaggi che maneggiano frammenti dell’aereo in palese violazione dei regolamenti sul luogo di un crimine; sia perché la scena del disastro non si presentava come quella su cui si era abbattuto un grosso Boing 757. Molte testimonianze parlano di un aereo molto più piccolo, di frammenti minuscoli, della mancanza di frammenti di corpi o di valige. Quanto all’impatto sull’edificio, non collimerebbe con l’apertura alare del Boing. Altrettanto misteriosa è la scomparsa della coda e di altri parti dell’aereo come la fusoliera o i due motori – costruiti in acciaio e titanio per resistere al calore e pesanti 3 tonnellate – dei quali non c’è traccia. Ma il dato più misterioso è il foro

32 minuti

4° puntata – Che fine hanno fatto gli aeroplani e i passeggeri?

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26 minuti

5° puntata – Quale aereo ha veramente colpito il Pentagono?

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25 minuti

di uscita, rispetto al quale le spiegazioni dei “debunkers” vengono definite “fantasiose” e smentite dagli stessi esperti civili e militari. Di qui la conclusione: l’impatto sul Pentagono non è compatibile con un Boing 757. E con che tipo di aereo allora? Il mistero si potrebbe risolvere rendendo pubbliche le 85 videocassette delle telecamere che circondano il Pentagono. Ma tale richiesta è stata negata tranne che per i filmati di due telecamere che, però, aumentano i dubbi: perché risulterebbero manomessi.

durata: circa page3image3881940784(da 2.21,49 a 2.43,10 )

L’intera questione del volo 93 si può riassumere in una semplice domanda che si sono posti tutti gli abitanti di Shanksville’s in Pennsylvania dove è caduto l’aereo: com’è possibile che un Boing da 100 tonnellate si sia schiantato al suolo finendo sottoterra come risucchiato dal terreno, praticamente senza lasciare traccia? “Ho sentito l’esplosione, ho visto la palla di fuoco, gli alberi bruciati e fumanti: ma l’aereo? Niente, solo pezzi piccoli… nessun portellone, finestrino o altro che lo rendesse riconoscibile… solo una grossa buca nel terreno”, testimoniano i cittadini di Shanksville’s e il sindaco Ernie Stuhl che, mostrando il luogo dell’impatto, si chiede: “Hanno mandato i soccorsi sul luogo di un incidente aereo e non c’era nessun aereo?” In effetti la VERSIONE UFFICIALE dell’accaduto non spiega com’è possibile che un aereo da 100 tonnellate sia scomparso in una buca che si è richiusa su sé stessa ancora prima che arrivassero i soccorritori? Di qui l’ipotesi – basata anche su altre prove – dell’abbattimento in volo.

7° puntata – Il piccolo, sporco segreto delle Torri Gemelle e il dibattito tecnico

durata: circa 32 minuti (da 2.43,15 a 3.15,20 )

Le immagini drammatiche della gente avvolta dalle fiamme e dal fumo; le voci disperate che chiedono aiuto dalle finestre dei grattacieli; i volti sgomenti di chi dalla strada assiste all’impatto degli aerei sulle Torri Gemelle: questo è sicuramente il momento più sconvolgente ed agghiacciante del film di Mazzucco. Ma non solo per le immagini riportate. Perché chi ha seguito fin qui la RICOSTRUZIONE che smentisce la VERSIONE UFFICIALE, ora non può fare a meno di provare l’orrore del dubbio per la terribile verità: il Governo americano ha ingannato tutti e sacrificato i suoi figli per “giustificare” la lotta a Saddam Hussein e Osama Bin Laden raffigurati come “mandanti” di questi atti terroristici? E questo evento potrebbe avere rappresentato per alcuni il luogo ideale per far combaciare grandi interessi di portata globale con un cinico calcolo economico? In questo caso, se molte verità liquidate come “complottiste” non lo sono, bisognerà avere il coraggio di ammettere di essere stati manipolati e di avere vissuto finora in una sorta di bolla informativa pilotata dall’alto. Quanti avranno questo coraggio? Il prosieguo di questo film può aiutare a trovare la risposta affrontando il dibattito tecnico sulla distruzione del World Trade Center nel quale hanno avuto particolare importanza due organizzazioni. La prima è il NIST, Istituto nazionale per gli standard della Tecnologia incaricato dal Governo americano di indagare sul crollo delle due Torri Gemelle e di un grattacielo più piccolo identificato come “l’edificio 7”. Il NIST ha avvalorato la VERSIONE UFFICIALE: il crollo delle torri sarebbe dovuto all’impatto degli aerei dirottati dai terroristi e agli incendi successivi; mentre l’edificio 7 sarebbe crollato per colpa dei semplici incendi. L’altra organizzazione che ha influito sul dibattito è “Architetti e ingegneri per l’11 settembre” ( “A&E” – Architects & Engineers for 9/11 Truth”), un’associazione di professionisti nel settore delle costruzioni civili fondata nel 2006 che raccoglie oltre 1700 esperti in ingegneria strutturale, scienza dei materiali, protezione antincendio, scienza delle costruzioni e demolizioni controllate. Da quando “A&E” è

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6° puntata – ll mistero del volo 93 “risucchiato” dalla terra

22 minuti

entrata in scena ha fatto da vero e proprio contraltare al NIST nel dibattito, contestando molte affermazioni, obbligandolo a fare delle correzioni, apportando notevoli quantità di informazioni tecniche e scientifiche. Risultato: contestando la VERSIONE UFFICIALE – che definisce le strutture delle torri “fragili” – dimostra che, invece, erano resistentissime e addirittura “progettate per resistere all’impatto di un Boing 707 o di un DC8 che vi fosse finito contro”, avvalorando la tesi della “demolizione controllata” delle Torri con esplosivi.

durata: circa page4image3882260416(da 3.15,20 a 3.30,52 )

“Qui la narrazione UFFICIALE diventa imbarazzante” commenta il video, perché ”il NIST e i “debunkers” ammettono di non avere fatto nessuno studio per approfondire le modalità del crollo totale delle torri: “Una volta che il crollo è iniziato le riprese video parlano chiaramente. Il crollo non è stato fermato dai piani che stavano sotto. Quindi non abbiamo fatto nessun calcolo per dimostrare ciò che risulta evidente dalle riprese video”. Tale giustificazione definita “stupefacente” è di John Gross, ingegnere capo del NIST. E per spiegare questo vuoto “imbarazzante” i “debunkers” citano alcuni studi di privati secondo i quali il crollo totale sarebbe accaduto per forza di gravità. L’ “A&E” chiede, allora, che il NIST avvalori ufficialmente questa tesi: ma non lo fa. Come mai? “Forse perché non è possibile avvalorare questa spiegazione senza violare almeno due fondamentali leggi della fisica” evidenzia il filmato di Mazzucco. Risulta evidente, infatti, che il crollo delle torri secondo la VERSIONE UFFICIALE è impossibile alla velocità con cui i due edifici si sono abbattuti al suolo; e che esiste un solo modo per avere un crollo con quel tipo di accelerazione: “Farle saltare in aria minandone le basi con esplosivo come si fa con una demolizione controllata”. Una spiegazione da seguire affidandosi alla propria intelligenza e capacità di discernimento per constatarne l’attendibilità, visto che i “debunkers” – di fronte alle prove scientifiche fornite da “Architetti & Ingegneri” – hanno preferito ignorarne l’esistenza e deridere l’associazione anziché entrare nel merito.

durata: circa page4image3882439008(da 3.30,52 a 4.02,05 )

I debunkers cercano di ridicolizzare le tesi di “Architetti & Ingegneri” con obiezioni tipo “Sarebbe stato impossibile piazzare esplosivi senza farsi notare”, oppure “Le demolizioni controllate iniziano sempre dal basso”. Obiezioni che non reggono alla dettagliata RICOSTRUZIONE dei fatti e alle centinaia di testimonianze di chi ha sentito il rumore diesplosioni prima, durante e dopo il crollo, che i debunkers, però, liquidano in maniera generica: “Le persone si sbagliano. Quelle non erano vere esplosioni”. In realtà, molti testimoni sono pompieri o poliziotti in grado di distinguere un’esplosione; inoltre, quelle sentite prima del crollo sono tipiche “esplosioni preliminari” delle demolizioni controllate, fatte per indebolire la struttura; infine, c’è la poderosa esplosione che ha letteralmente devastato l’ingresso della Torre Nord circa un’ora dopo l’impatto del primo aereo che sembra non lasciare dubbi. Insomma, si evidenza nel video: “Le testimonianze riportate nel film sono talmente tante che è difficile negarle pur di “smontare” la presenza di esplosivi nelle torri gemelle: ciò equivale a volere ignorare a tutti i costi una storia dell’11 settembre molto diversa da quella che ci è stata raccontata”.

durata: circa page4image3882576752(da 4.02,05 a 4.38,18)

Come in un thriller, la VERSIONE UFFICIALE delle torri abbattute dagli aerei dirottati sembra sparire sotto un crescendo di testimonianze che lasciano emergere la realtà delle

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8° puntata – L’altra verità sul crollo delle Torri

15 minuti

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9° puntata – La tesi della “demolizione controllata” delle Torri

30 minuti

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10° puntata – Squibs, acciaio fuso e altre inconfutabili prove… negate

36 minuti

torri imbottite di dinamite che esplodono polverizzando tutto. Ma rifiutandosi di contestare le tante prove allineata nei 36 minuti di questa puntata, i “debunkers” si limitano a negarle. Come gli “squibs” o “sbuffi di cemento” espulsi con forza, tipici delle demolizioni controllate, che si vedono chiaramente nelle sequenze del crollo dimostrando come solo una potente forza esplosiva possa lanciarli in aria: una forza incompatibile con la VERSIONE UFFICIALE secondo la quale i piani delle torri sarebbero collassati uno sull’altro dopo l’impatto degli aerei dirottati. Questa enorme forza esplosiva si vede anche dal lancio di oggetti pesanti dai lati delle torri, smentendo la spiegazione di un crollo gravitazionale. La forza di gravità, infatti, funziona dall’alto verso il basso, non lateralmente: qui, invece, travi che pesano tonnellate, sono state scagliate e ritrovate a centinaia di metri di distanza. Altro indizio della demolizione controllata, sono le travi tagliate in diagonale con un angolo di 45 gradi che si ottiene piazzando la dinamite in modo tale da tagliare la colonna precisamente con tale angolazione. Ma l’elemento più incredibile sono le alte temperature e il fuoco rimasti per mesi sotto le macerie che i “debunkers” attribuiscono a materiali combustibili come la benzina delle auto parcheggiate sotto le torri e i generatori. La RICOSTRUZIONE del filmato dimostra, invece, che la VERSIONE UFFICIALE nega alcune evidenze: la terra è rimasta rovente e fumante fino al 19 dicembre, cioè per oltre 3 mesi; le travi in acciaio piegate e contorte si spiegano solo con temperature di almeno 1500 gradi, confermate da migliaia di prove acquisite, di testimoni ed esperti – fra i quali Leslie Robertson, lo stesso ingegnere che aveva costruito le torri gemelle – che parlano di “acciaio fuso” in pozze e rivoli come in una fonderia. Perfino il cemento – che fonde solo a temperature simili alla lava dei vulcani – si è fuso. “Tutte prove di un’unica spiegazione: l’utilizzo di mezzi di demolizione ad alto potenziale”. Ma, come hanno fatto con le esplosioni, i “debunkers” negano in blocco tutto ciò che fa riferimento all’acciaio fuso o ad altre tesi scomode. Compreso l’elemento più eclatante che esclude l’ipotesi di un crollo gravitazionale e avvalora la demolizione controllata: la polverizzazione non solo del cemento, ma di 43.000 finestre, 55.000 metri quadri di vetro, 200.000 tonnellate di acciaio, mezzo milione di metri quadri di gesso, 2 ettari e mezzo di marmo, migliaia di arredi per ogni piano fra cui migliaia di armadietti metallici che – se i piani fossero crollati semplicemente – avrebbero dovuto emergere dalle macerie, frantumati ma ancora riconoscibili. “Invece non è stato trovato quasi nulla che si potesse descrivere. Era tutto polvere ….” rivelano i testimoni e le immagini del film. Ma c’è di peggio: lì c’erano anche migliaia di esseri umani che sono scomparsi nel nulla, al contrario di quanto avviene in un crollo dove spesso rimangono intrappolati nelle macerie con i corpi più o meno riconoscibili. Nelle Torri, invece, sono morte 2.749 persone, ma sono stati ritrovati meno di 300 corpi interi: quel che rimaneva di altri corpi non stava nemmeno in un tubetto da laboratorio di 12 centimetri. Alla fine solo 1.630 vittime sono state identificate, di cui 800 solo attraverso il DNA. Le restanti 1.119 vittime non sono mai state riconosciute: “Il che significa che non potrò neanche deporre un fiore sulla tomba di mio figlio” dice tra le lacrime il padre di una vittima.

durata: circa page5image3883039392(da 4.38,18 a 4.58,10)

Il crollo dell’“edificio 7” e le spiegazioni fornite dal NIST per giustificarlo rendono quest’ultima puntata emblematica per capire con quale “metodo scientifico” si può manipolare l’informazione: un metodo molto simile a quello usato per la pandemia. L’edificio 7, infatti, è crollato all’improvviso alle 17,20 dell’11 settembre: nessun aereo lo aveva colpito; il crollo di un grattacielo in acciaio per un incendio è considerato impossibile nel mondo delle costruzioni civili; e le immagini del crollo descrivono una perfetta “demolizione controllata”. Il NIST, però, rifiuta queste evidenze ed elabora una

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11° puntata – Il crollo… dell’incrollabile edificio in acciaio numero 7

20 minuti

sua teoria presentata come “una novità assoluta”: “IL CROLLO PROGRESSIVO CAUSATO DAL FUOCO e favorito dal cedimento di una colonna che si è tirata dietro l’intero edificio”. Certo, se la “scoperta” del NIST fosse stata vera si sarebbe aperto un dibattito a livello mondiale: perché significava che milioni di grattacieli erano a rischio. Ma non è successo nulla. La costruzione di grattacieli in acciaio è continuata come prima; e quelli incendiatisi sono rimasti in piedi come prima. Perché? In realtà dal video risulta che il rapporto del NIST non è mai stato pubblicato in riviste specializzate del settore e messo a confronto tra esperti. Per cui non ha alcun valore scientifico: proprio come tante scelte governative sulla pandemia. Analogamente, rifiutandosi di rendere pubblici i propri dati, il NIST ha detto “Fidatevi di noi”: proprio come hanno detto le case farmaceutiche per i loro prodotti sperimentali anti virus. Anche le simulazioni dell’incendio al computer con un modello inventato dal NIST risultano “pseudo scienza”. Sia perché le immagini contraddicono in maniera eclatante la realtà, sia perché il NIST si è rifiutato di far verificare ad altri esperti tale modello. Proprio come accaduto con il recente lockdown, basato su un modello matematico dell’Imperial College mai verificato, rivelatosi inattendibile e rivelatosi disastroso come altre precedenti previsioni dello stesso team: lo rivela Serena Romano nella Terza parte del suo libro “Fahrenheit 2021 – Diario ragionato della pandemia” da pagina 1 a 22.

Tutto si regge, insomma sull’affermazione “Fidatevi di noi”: inaccettabile per la vera scienza che è basata, invece, sul confronto. Così, proprio confrontando le dichiarazioni dei debunkers sulla “fragilità dell’edificio 7” nel filmato si scopre che, grazie a lavori recenti, era robustissimo e indistruttibile con un incendio. Ma allora perché diverse ore prima del crollo si era sparsa la voce che stava per venire giù? Perché i vigili del fuoco hanno detto: “Levatevi di lì, perché dobbiamo buttarlo giù?” come se fosse in atto una demolizione controllata? A conferma di ciò si sono sentite le solite “esplosioni preliminari” che la precedono; la simmetria del crollo – evidente dalle immagini – è tipica delle demolizioni controllate; ed anche la velocità del crollo in appena 6 secondi, testimonia – come per le Torri Gemelle – una velocità da “caduta libera” compatibile solo con una demolizione controllata. Ma perché anche l’edificio 7 è finito in polvere? La risposta nel film non c’è: ma come sarebbe emerso di recente da altre fonti, fra i suoi “inquilini” ce n’erano di quelli che custodivano prove o segreti “scomodi”: come il Dipartimento della Difesa Americana (CIA), i Servizi segreti (IRS), la Securities and Exchange Commission e l’Ufficio di gestione delle emergenze di New York.

durata page6image3857695984(da 4.58,13 a 5 ore)

Nel 2013, 400 abitanti della zona e soccorritori erano morti di cancro e altri 15.000 erano ammalati per avere respirato i veleni delle Torri Gemelle: e oggi continuano a morire nel silenzio della stampa mondiale. “Stasera voglio parlarvi delle condizioni fisiche ed economiche terribili in cui viviamo… Secondo le nostre statistiche io fra 4 anni sarò morto – dichiara il soccorritore David Miller nel 2006 ad un’immensa platea – Ma gli appartenenti al nostro movimento di denuncia vengono definiti “pazzi” da quei bugiardi di professione indefinibili giornalisti che così facendo, piantano ogni volta un altro chiodo nelle bare dei soccorritori. No, non siamo pazzi: cospirazioni e complottismo sono solo prove che i tribunali non vogliono esaminare. Noi che siamo andati su quelle macerie stiamo ancora morendo o viviamo con quegli edifici nei polmoni, nel sistema digerente, nel sangue…. Io ho doppie metastasi in ambedue i polmoni. Questa è la verità. Perciò vi chiedo: VENDICATECI”. David Miller è morto 4 anni dopo queste dichiarazioni.

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