AFGHANISTAN / IL MACELLAIO BIDEN TOTALIZZA 13.000 NEONATI MORTI IN 6 MESI 

Nel giro di sei mesi in Afghanistan sono morti almeno 13 mila neonati per la mancanza di cure necessarie e il paese è sprofondato in una spaventosa crisi umanitaria. Tutto ciò è accaduto e accade da quando gli Stati Uniti, dopo il ritiro delle truppe, hanno interrotto gli aiuti umanitari, colpito con le solite sanzioni il governo di Kabul e sequestrato oltre 9 miliardi di riserve della banca centrale afgana detenute all’estero.

Ditelo voi se questa non è una strage, ditelo voi se Joe Biden non è un criminale macellaio: ma pur sempre tanto ‘democratico’…

Pochi giorni fa l’ultimo atto.

La Casa Bianca, infatti, ha annullato un incontro già fissato con i  talebani per affrontare il tragico tema del totale collasso dell’economia afgana che sta ulteriormente peggiorando la già gravissima crisi umanitaria. E quale scusa ha trovato il Dipartimento di Stato Usa per evitare i colloqui già calendarizzati? I suoi funzionari hanno dichiarato all’agenzia Reuters che il governo talebano ha compiuto “un cambiamento profondamente deludente e inspiegabile degli impegni nei confronti del popolo afghano”. Per questo tutto è saltato.

Ecco la pezza a colori escogitata: il rifiuto del governo afghano di consentire alle ragazze, per ora, di frequentare le scuole superiori. Da ‘Scherzi a parte’, se non ci fossero di mezzo quei tragici numeri sui neonati morti in questi pochi mesi.

Il portavoce del ministero della Salute, Jawid Hazher, ha espresso un forte allarme, sottolineando che ci sono state circa 125 mila nascite premature in Afghanistan, solo all’inizio del 2022. “Normalmente il 10 per cento di questi bambini muore – ha calcolato – quindi, secondo le stime, 13.700 di questi bambini sono morti da gennaio”.

I numeri dell’orrore non provengono solo da fonti governative, come il ministero della Salute, ma sono confermati anche dai gruppi umanitari internazionali attivi sul territorio.

Tedros-Ghebreyesus

E a raccoglierli provvede ‘The Libertarian Institute’. Che in un fresco report dettaglia: “A novembre, ‘Medici senza frontiere’ ha descritto un preoccupante aumento del tasso di malnutrizione nel sud-ovest dell’Afghanistan, citando la ‘sospensione degli aiuti internazionali’ come fattore determinante nell’aggravamento della crisi. Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha previsto una ‘catastrofe umanitaria imminente’ a meno che non vengano presi provvedimenti con urgenza”.

Il vice rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ramiz Alakbarov, ha descritto l’attuale crisi come ‘sbalorditiva’ e ‘quasi inconcepibile’, affermando che fino al 95 per cento degli afghani “non mangia abbastanza cibo, con quella percentuale in aumento a quasi il 100 per cento per le famiglie con capofamiglia”.

Denuncia ancora Alakbarov: “I reparti ospedalieri sono pieni di bambini che soffrono di malnutrizione: più piccoli di quanto dovrebbero essere, molti pesano a un anno quello che un bambino di sei mesi pesa in un paese sviluppato, e alcuni sono così deboli che non riescono nemmeno a muoversi”.

Scrive ‘The Libertarian Institute’: “I gruppi di aiuto che forniscono assistenza umanitaria affermano di non essere più in grado di spostare fondi in Afghanistan perché le banche internazionali rimangono diffidenti nei confronti delle sanzioni preesistenti ai talebani, come riferisce ‘Human Rights Watch’che aggiunge: ‘i pagamenti all’Afghanistan sono regolarmente bloccati dalle banche che sono diffidenti nei confronti di sanzioni’”.

Allora: chi sono i veri macellai?

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