Politica indigesta

La dis/onorevole Sara nonché Cunial, dovrebbe accomodarsi sullo scanno del settore da gruppo misto, ma come accade agli alunni indisciplinati, in castigo dietro la lavagna, anch’essa subisce una punizione per il rifiuto di proteggere sé stessa e il prossimo con gli strumenti di sicurezza anti Covid. Perciò il Parlamento le permette l’accesso all’aula di Montecitorio “Solo per consentirle di esercitare il mandato di rappresentanza popolare”, ma la confina in tribuna come una qualunque ospite, lungo un percorso prestabilito. Restano inibiti l’accesso all’emiciclo e i vari servizi offerti dagli ambienti del palazzo, negli edifici adiacenti di pertinenza della Camera. La tizia in questione, accanita quanto irresponsabile no vax, è un ex pentastellata.

Il neo milionario, ex sindaco di Firenze, ex leader del Pd, ex sostenitore a latere della maggioranza (stratagemma non còlto da Pd e 5Stelle) per manovrare dall’interno contro l’esecutivo e preparare assalti al centrosinistra camuffati con abilità di furbo affabulatore, prima con cautela, poi platealmente, getta la maschera di spaventapasseri inerte nel contenitore dei rifiuti (dove altro, se non lì?) e manifesta senza arrossire la scelta di collocarsi a destra dello schieramento politico. Il salto della quaglia si colora di attestati di empatia con il centro di Berlusconi, formalmente negata ma in corso nei fatti. Il fondatore di Forza Italia, neo alleato di Italia Viva, (ultima chance per non sparire (considerato lo striminzito 7 per cento che gli riconoscono i sondaggi), tifa per la continuità del governo Draghi e non è difficile capire che prova così a nascondere la velleità non sopita di salire al Colle nel dopo Mattarella, ruolo che in tanti pronosticano destinato all’attuale premier. Oltre la cortina fumogena di questi diversivi lo scenario della vulnerabilità della maggioranza di governo comincia ad essere palese. Le distruttive bordate di Renzi fanno esplodere la pre-crisi di governo: in Parlamento Italia Viva e Forza Italia, che in Sicilia cinguettano all’unisono, ‘dimenticano’ di essere partecipi dell’esecutivo e si accodano al voto contro il governo di Fratelli d’Italia, con i loro stessi ministri, per esempio con la senatrice Erika Stefani, titolare del dicastero per le disabilità (o della disabilitata?). Conte: “Smargiassate e spavalderie di Renzi degradano l’etica pubblica”, ma èblanda, priva di concretezza la reazione di Pd e 5Stelle: “Ci dicano se sostengono ancora il governo. Se vogliono chiudere con l’esperienza e aprire una crisi, se ne assumano la responsabilità”.

Lo stato confusionale in cui id dibattono i partiti riceve sconcertanti conferme con il solito ricorso al manuale Cencelli, arruolato   per l’ennesima volta, ora dai vertici della Rai, dall’AD Fourtes, che ha dimenticato in fretta la promessa di nomine non condizionate dai partiti per le direzioni di Tg e Giornali radio: un direttore a me, uno a te, in piena sintonia con il passato, ma lo sgarbo ai 5stelle, esclusi dal banchetto, fa saltare i nervi a Conte, ai grillini, ignorati. Dal leader dei pentastellati, ci si sarebbe aspettata una risposta fiamme e fuoco contro la rinnovata spartizione dei partiti, non la rivendicazione di farne parte. Risultato? Ci toccherà spegnere le Tv o cambiare canale per non subire il TG2, quasi tutto di propaganda della destra e lo scialbo Tg1, che continua imperterrito a farsi rappresentare in video dalla conduttrice che sul generoso decolté sfoggia una collezione di crocifissi da oreficeria.

Come dimenticare il fenomeno della leghista tutta casa e chiesa, il volto ascetico che segnala purezza dello spirito, l’evviva per la nomina

al terzo ruolo istituzionale di una donna, l’immagine rassicurante della Pivetti? Choc per la rapida involuzione di fine mandato, per i privilegi mantenuti (pretesi), di ex presidente (più giovane in assoluto) della camera. Poi il nulla, di là di qualche rapida ‘ospitata’ televisiva, ancora con quell’aria di brava ragazza. Fulmine a cielo sereno la metamorfosi sconcertante di donna manager, di autorevole e autoritaria imprenditrice. Ora la cronaca se ne occupa perché indagata per evasione fiscale e autoriciclaggio, in aggiunta alle precedenti accuse per la fornitura di 15 milioni di mascherine alla Protezione Civile.


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