Time over, tempo scaduto

L’urgenza di stroncare sul nascere il fascismo di ritorno (ma altro che nascere è già nato!) non pretende solo di fare piazza pulita dell’eversione e dei suoi militanti. Quasi più impegnativo, non rinviabile, è capire come contrastare le elucubrazioni di ‘intelligenze ignoranti’, che dalla iattura del Ventennio estrapolano esempi di buona architettura di regime, progettata da architetti senza alternative alle commesse auto celebrative di Mussolini; qualche bonifica di terreni paludosi e la boutade della bicicletta lasciata ovunque senza antifurto. Oggi domina la cronaca la notizia di arresti dei violenti che hanno ridotto Roma a territorio di guerriglia urbana e hanno attentato alle istituzioni democratiche. È di oggi la notizia dell’invito di canali Mediaset alla Meloni e Salvini, ma anche la dichiarazione di Myrta Merlino, conduttrice di “L’Aria che tira”’ di La7, che a colloquio con esponenti politici di destra ha confermato la sua “Stima per la Meloni!” È in questa palude di inconsapevolezze e fraintendimenti che naviga senza incontrare ostacoli il coacervo antisociale che disconosce il pericolo del ritorno al pensiero unico, imposto con la violenza delle manganellate, degli assalti squadristi, del carcere, della privazione di ogni libertà. Chi lo ignora diventa complice di una duplice riesumazione del fascismo: su un binario si dipana infatti  il percorso istituzionale per legittimarsi assumendo  la forma di partito e s’invoca l’alibi della libertà di opinione, ma ci si guarda bene dal negare affinità elettive con la destra eversiva; su binari paralleli, destinati a incontrarsi, senza clamore la cronaca registra inizialmente decine di episodi indicativi dell’espandersi del fenomeno. Ne sono protagonisti con comportamenti e dichiarazioni inneggianti al Ventennio, politici, insegnanti, esecutori e mandanti dello squadrismo, che vanno impunemente all’attacco della democrazia, aggrediscono passanti, presunti sostenitori della vaccinazione, infermieri e medici: è l’anteprima dell’assalto di ieri al sindacato. Aantifascisti, partiti di sinistra, si sono mai chiesti perché uomini e strumenti sofisticati, di cui dispongono i servizi segreti, non hanno indagato a fondo i partiti di destra (e loro collusioni note,  recenti,  rivelate anche dall’inchiesta di Fanpage), ma ancor più le organizzazioni eversive, i loro complici extra nazionali; e perché non hanno consegnato alla magistratura elementi per rendere fuori legge chi è fuori legge, arrestare chi l’infrange. Perché non hanno stroncato, appunto sul nascere, gli attentati alla democrazia.

Giorgia Meloni, il massimo dell’ambiguità, si costringe ad ammettere che il blitz di ieri è violenza squadrista…ma sempre ieri, con spudorata faccia tosta, dice anche di non conoscerne la matrice. Salvini idem o quasi e i due in sintonia con l’inconsistente Tajani, che scodinzola alla corte di Berlusconi, contestano la manifestazione di sabato prossimo promossa dalla Cgil. Non ci saranno. E ecco quali ostacoli supplementari bisogna rimuovere per tornare il Paese della democrazia senza ombre.

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