Sette a me, tre a te

Sfogliando il diario delle news, che ogni giorno Microsoft propone on line, oggi ci si imbatte in un articolo fiume, forse record per ampiezza, esempio estremo di giornalismo d’inchiesta web (per definizione dovrebbe invece informare con rapidità e brevità) sul caso Sky-Dazn e la loro guerra all’ultimo milione per accaparrarsi l’esclusiva delle telecronache del calcio più seguito dai tifosi. L’esito dell’assegnazione, che privilegia Dazn ed espropria Sky (solo 3 partite di serie A), sembra provocare disagi e in molti casi sofferenza all’Italia calciofila che vaga smarrita nel labirinto di network televisivi e non solo, che si contendono milioni di utenti con  dipendenza dal gioco del pallone, plagiati dal bombardamento mediatico di quotidiani, periodici, radio e Tv specializzati o generalisti, che dall’alba a notte fonda inondano i loro spazi informativi e di intrattenimento con  notizie, approfondimenti, cronache  delle partite, pagelle dei calciatori, dotti commenti di guru della stampa sportiva,  un po’ di gossip (non guasta mai), molto campanilismo e tanta sudditanza ai potenti che finanziano i club con vangate di miliardi. Nel guazzabuglio di contratti disarticolati (Serie A, e serie B, Europa League, Champions League, campionati dei Paesi europei, squadre nazionali dell’Italia), orientarsi è impresa ardua, è come uscire dal un ben architettato labirinto. Incredibile, o forse in linea con lo stato confusionale della galassia televisiva, la fretta, alimentata dall’avidità, ha indotto a firmare l’accordo ibrido con cui Dazn ha ‘fregato’ Sky con   l’esclusiva di sette partite su dieci della serie A e accordi collaterali con Tim, ma non solo. Sentore di ‘pastetta’, tutta capire, è aver lasciato a Sky  la  teletrasmissione (oltre a tutto il campionato di serie B) di tre partite per turno della serie A, con il pessimo risultato, per gli appassionati che  si vogliono godere tutti e dieci i match, di dover pagare due contratti, con Dazn e Sky. Come spesso accade c’è un peggio e non fa eccezione questa anomalia tutta italiana. Dazn non è in grado di trasmettere normalmente le telecronache. Immagini e commenti, nella migliore delle ipotesi arrivano al televisore in ritardo e nella peggiore ‘saltano’ intere fasi delle partite, con mezz’ora e anche più di black out. Come diceva Lubrano, simpatico e bravo giornalista Rai napoletano, “Sorge spontanea la domanda”: ma è verosimile che il gigante creato da Murdock e ceduto a Comcast abbia sottovalutato il calo di ascolti per la perdita di esclusiva della serie A? I fatti: conti in rosso per 650 milioni di euro, flessione degli introiti da abbonamenti meno due miliardi, contrazione della pubblicità meno 170 milioni.  Sky è nel pieno di una crisi strutturale o si tratta solo di aggiustamenti di mercato? Bill Gates, profetico, ha immaginato che la guerra per la supremazia del mercato audiovisivo passa attraverso il controllo dei contenuti: “La televisione è ciò che si vede attraverso il televisore e se questo non propone quanto chiede il pubblico, il telecomando diventa la bacchetta magica in grado di cambiare magicamente le carte in tavola”.

Conclusione? Solidarietà per chi ama lo sport del calcio, perché spinto nel cuore di un labirinto inestricabile e specialmente per i tanti che non possono sostenere l’onere di più contratti. Anche un buon consiglio per chi è rimasto fedele a Sky: il network propone gol e fasi salienti di tutte e dieci le partite della Serie A con il canale ‘HIGHLIGHTS Serie A’.  Meglio di niente.

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