Salvini gaffeur, come la favola del tentennante funambolo ‘Arturo sopra il filo’

Torna, come una mannaia mai archiviata e ripropone l’ideologia nazifascista dell’epurazione, la pratica di cancellare con la violenza che dei regimi autoritaristi, uomini, idee, eventi sgraditi, opposti al pensiero unico. Succede a Trento, dove alla Provincia governa una giunta della Lega Nord, che il presidente, tale Fugatti, scippi il prestigioso Festival dell’Economia all’editore Laterza e al direttore scientifico Tito Boeri (notoriamente inviso a Salvini), uomini di riconosciute qualità, che lo hanno fondato e gestito con risultati straordinari, lodati a dimensione internazionale. L’incredibile sgarbo istituzionale si completa con la trattativa per l’affidamento delle tre prossime edizioni al quotidiano della Confindustria “Sole 24 ore”, testata al servizio del presidente Bonomi, noto per rappresentare l’importante categoria imprenditoriale senza nascondere la spiccata affinità con la destra. Fugatti non ha fatto mistero dell’ostilità alla conduzione del Festival, a suo avviso “sbilanciata a sinistra”. Ora, se l’episodio dovesse essere giudicato marginale, poco rappresentativo, si dia un’occhiata alla programmazione delle reti televisive commerciali, affollate di personaggi assoldati dalla destra, alle incursioni nell’informazione principale nella Rai (Tg1, Tg2, programmi) sbilanciata clamorosamente nella stessa direzione. Dovesse proseguire incontrastata l’occupazione palese e occulta di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, dell’informazione e di interi palinsesti televisivi, dovrebbe preoccuparsi, in fretta, seriamente, la politica dei ‘democratici’, per possibili epurazioni della sinistra, che domina il mondo della cultura, dell’arte, dello spettacolo: sarebbero loro il prossimo bersaglio dell’ideologia che ha caratterizzato il  Ventennio.

A proposito di Salvini. Dall’altezza stratosferica della sua cultura scientifica scatena provoca la contestazione del pool di virologi con l’ incredibile, pericolosa affermazione in diretta televisiva: “Le varianti del Covid nascono come reazione al vaccino”. L’indignazione del mondo scientifico è duplice. La menzogna di Salvini è plateale, desta giustamente scandalo. Ma poi, lL’ha pronunciata pubblicamente il politico che è parte della maggioranza di governo (certo reiterato protagonista di ambigua ostilità nei confronti delle misure adottate dall’esecutivo Draghi per combattere la pandemia,  per esempio il voto contrario a quanto disposto dal governo sul green pass). Come è capitato spesso in questi ultimi giorni Salvini ha viaggiato in bilico sulle parole da ignorante a digiuno di nozioni scientifiche e nella stessa giornata, con un bell’esempio di stridente contraddizione, ha definito fondamentale vaccinarsi. Di che meravigliarsi se da settori di rilevante importanza della Lega si levano mugugni contro il sempre più discusso segretario?

Se vi va di proseguire nella lettura: perché ‘la Repubblica’ quotidiano ‘confindustriale’ spreca un’intera pagina per intervistare il leghista Fontana, presidente della regione Lombardia, indagato per l’acquisto di materiale sanitario (ma non solo) commissionato alla fabbrica del cognato di cui è socia anche la moglie? Perché la Repubblica (‘Botta e risposta’, rubrica di Merlo) sceglie l’ambiguità dell’equidistanza nel discettare sulla questione del crocifisso nelle aule scolastiche e la liquida lavandosene le mani, cioè senza prendere una chiara posizione laica, così come fa la Cassazione? Scrive: “…La croce è il ‘segno della croce’ e anche come metafora non evoca il supplizio, ma la sopportazione ironica (???). Cancelliamo invece l’omofobia, la discriminazione verso le donne, le crociate contro l’aborto” (ma che c’entrano queste ‘crociate’ con il crocifisso in aula? Lo spieghi all’Italia laica e magari a chi giustamente censura le conduttrici di Tg della Rai che continuano a sfoggiare crocifissi preziosi, da gioielleria.

Confermo la giusta scelta di aver disdetto l’abbonamento Dazn, che ha comprato i diritti di trasmettere le telecronache di sette partite su dieci della seria A. Permangono gli imperdonabili limiti tecnici denunciati già dalla prima giornata di campionato. Anche, ieri, durante Napoli-Juventus interruzioni e ritardi rispetto alla realtà di gioco. Rivalutate perciò le radiocronache, con integrazione di commenti scritti su vari siti e la visione di gol e azioni interessanti trasmessi da Tg e programmi sportivi.

Lascia un commento