Estate, inferno di fiamme e fuoco

Meglio non saperlo: 10.000 metri quadrati, cioè un ettaro, se si moltiplicano per ventimila, quanti sono quelli di bosco distrutti dalle fiamme in Sardegna, danno luogo al terrificante risultato di 200 milioni di ettari della splendida regione sarda ingoiati da uno spaventoso incendio, alimentato dal vento che all’isola non fa mai difetto e dalla siccità.  Puntuale con l’arrivo dell’estate diventa devastante e sempre più preoccupante il numero di incendi: in Italia 500 da nord a sud, in una stagione che minaccia temperature fuori norma e provoca disastri all’ambiente, all’economia, la lavoro, al turismo. Roghi hanno colpito Puglia, Emilia Romagna, Sicilia, Lazio, Calabria, Campania, Umbria e Basilicata. Da ultimo e con conseguenze gravissime fiamme per giorni a Budoni, nelle vicinanze di due villaggi turistici, in una delle più belle aree della Sardegna. In Italia immense aree boschive bruciate, animali sterminati, alberi carbonizzati, oliveti di 500 anni, pascoli distrutti dalle fiamme. Lambita anche la città di Cagliari. 1.500 persone sfollate, impegnati 7000 uomini, 22 aerei, 200 milioni di danni. I vigili del fuoco hanno individuato dieci inneschi delle fiamme, quasi certamente opera di piromani. Solo il primo, forse, accidentale ed è questo è il risvolto criminale, dei disastri, male comune a mezzo mondo.  Dati impressionanti: in Amazzonia, polmone verde alla Terra, in fumo 12 milioni della foresta (ne sanno qualcosa gli incendiari pagati da chi vuole sfruttare la foresta); 27 mila ettari distrutti in Congo, 8 milioni nell’Artico, 328 mila in Indonesia.  Catena devastante di incendi in Australia e fiamme negli Stati Uniti. Le previsioni catastrofiche degli ambientalisti? In serio pericolo l’effetto del verde del Pianeta che si cancella: la vegetazione genera piogge, raffredda la Terra, assorbe gas serra, immagazzina carbonio, custodisce il 10% della biodiversità, contrasta la desertificazione, produce acqua cibo e medicine, per tutto il pianeta. Per essere espliciti fino in fondo: gli alberi svolgono un ruolo di adattamento al riscaldamento globale e assorbono enormi quantità della micidiale anidride carbonica (CO2): la sola foresta amazzonica accumula dai 150 ai 200 miliardi di tonnellate di carbonio. C’è da scandalizzarsi, da chiedere condanne esemplari per chi distrugge il verde, elemento fondamentale per non assistere, prima o poi, alla distruzione della Terra. Di autocombustione, evento rarissimo, parla, anzi sparla chi trae profitti dalla deforestazione, per compiere abusi edilizi o procurarsi comodi pascoli per il bestiame.


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