Clima, applausi al G20, non entusiasmo

Anche se cosa ardua, ai limiti dell’impossibile, proviamo a immedesimarci nell’assurdo di Paesi tra non molto dominanti e non solo economicamente la Terra, qual è la Cina, o in forte rimonta, nonostante sacche drammatiche di povertà, qual è l’India. Si deve soprattutto a loro se il G20 napoletano per stipulare accordi mondiali sul clima esce da un laborioso, faticosissimo lavoro di mediazioni. Il loro ‘no’ a bandire la risorsa energetica del carbone, elemento micidiale dell’inquinamento rende, poco o parzialmente, credibile il giubilo degli ambientalisti per l’esito del vertice. Di fatto c’è una divaricazione molto preoccupante. Oppone Usa ed Europa a una quota determinante del continente asiatico (Cina, Russia, India, più Australia e Brasile). Il vile denaro, cioè i profitti del comparto industriale della Cina e di chi condivide l’uso sconsiderato del carbone, prevale a livelli estremi di incoscienza egoistica sulla salute del Pianeta, sulla comprensibile vendetta della natura violata, sul grido inascoltato dell’umanità in lotta perché le prossime generazioni non debbano dar vita a un esodo globale, ammesso che esistano luoghi dell’Universo compatibili con la razza umana.

Chi crede nella giustizia la invoca perché l’omicidio di Youns El Boussettaoui sia punito con una condanna esemplare, anche per impedire che l’incentivo della destra a uccidere chi ruba o rapina o, come in questo tragico caso un emigrante, fosse anche fastidioso, come racconta chi prova a difendere Massimo Adriatici, assessore della Lega alla sicurezza di Voghera. Un video mostra l’ex che punta la pistola contro Youns, mira e l’uccide. Questa versione è confermata da un testimone. Svelate così, clamorosamente, le menzogne dell’omicida e nessuna rettifica di Salvini all’inverosimile tesi della ‘legittima difesa’.

Effetto choc di parole chiare, dirette, perfino violente, a giusta ragione, di Mario Draghi, che rivolto a Salvini con toni da condanna senza sconti lo ha accusato di responsabilità per possibili nuove vittime del Covid provocate dal ‘no’ alla campagna di vaccinazioni. Viene sa pensare: ma anche in tema di salute esiste un’incredibile contrapposizione, tra le destra, che per fare opposizione attenta alla vita degli italiani, e la sinistra che la difende? Ancora una volta il ‘carrocciaro’ della Valpadana si è dimostrato un inetto, l’uomo sbagliato al posto sbagliato e ora poco ottiene con l’ennesima marcia all’indietro provocata dal malcontento dei suoi sostenitori, che lo hanno spinto a testimoniare con un video di essersi vaccinato. Lo ha imitato la ‘borgatara’ Meloni, per identica necessità di non subire contraccolpi interni di sostenitori neofascisti. Resta il pericoloso sconcio dei ‘No vax’ e di chi li segue, sobillato dai movimenti della destra eversiva, che strumentalizza ogni questione di ‘pro o contro’ per contestare il governo, che sia la legge contro l’omotransfobia, la giustizia da migliorare, o l’auspicata riforma fiscale. Nel concedere spazi di agibilità a questa forma degenere di fare opposizione, va anche questo ricordato, non è secondaria la vigilanza democratica della sinistra, purtroppo latitante.


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