MIX DI VACCINI / SIAMO ALLA PANDEMIA MENTALE

“Il mix di vaccini? Una follia. Non esiste alcun riscontro scientifico che dia valore alla vaccinazione eterologa. L’ho sempre sostenuto e lo ribadisco: AstraZeneca funziona, è un grande vaccino”.

Impallidisce, alle parole di Andrea Crisanti, una sbigottita Lilli Gruber, che nel suo salotto di ‘Otto e mezzo’ non sa quali pesci prendere. Infatti, non ha neanche il coraggio di incalzare e di chiedere a quel punto cosa ne pensa della decisione prima del CTS e poi ovviamente assunta dal governo di dar via libera al doppio vaccino, per fronteggiare lo stop ad AstraZeneca per gli under 60.

E’ vero, Crisanti è un virologo come la Gruber è un’alpinista, perché si tratta di un esperto di malattie tropicali, specializzato in modo particolare nelle punture di zanzara. I suoi consigli, quindi, sono molto utili in questo periodo. E del resto è uno dei più gettonati in tivvù e considerato – come ha rammentato Gruber – un ‘catastrofista’, al pari di Giorgio Galli.

Il particolare amore per AstraZeneca più volte sbandierato da Crisanti è presto spiegato: si tratta del vaccino partorito nei laboratori del famoso ‘Imperial College’ di Londra, presso il quale il nostro zanzarologo ha lavorato per diversi anni. Ovvio, quindi, il debito di riconoscenza.

Ma a questo punto siamo davvero in piena pandemia. Mentale.

E, a questo punto, gli italiani hanno il diritto di incazzarsi. Sul serio. E di prendere metaforicamente (ma non poi tanto) a calci in culo questa combriccola di saltimbanchi delle provette – i ‘mandanti’ di tale scempio, in combutta con Big Pharma – e gli ‘esecutori’ politici. A cominciare dal ministro della Salute Roberto Speranza, che proprio un anno fa si cimentava nella scrittura di un fantomatico volume che – udite udite – il giorno stesso in cui è arrivato in libreria è stato ritirato dalla Feltrinelli! Profetico il titolo, “Perché guariremo. Dai giorni più duri a una nuova idea di salute”. Lo stiamo sperimento in queste settimane!!

Ecco le ultime parole che fanno davvero morire ogni speranza di chiarezza: “La vaccinazione eterologa – riflette pensoso il ministro – è già utilizzata in altri paesi importanti come la Germania da diverse settimane e i risultati sono incoraggianti. Vi sono alcuni studi che testimoniano come la risposta immunitaria sia addirittura migliore di quella con due dosi dello stesso vaccino”.

Il coordinatore di un gruppo di giovani marmotte sarebbe certo stato più esauriente e convincente.

Gli fa eco l’ex direttore generale dell’EMA, Guido Rasi, ora consulente del generale degli alpini Francesco PaoloFigliuolo. “Con l’eterologa si tolgono elementi di rischio e si aggiungono elementi di flessibilità alla campagna vaccinale”.

Quindi, fino a ieri, correvamo dei rischi: parola di Rasi.

Di parere del tutto opposto, per fare un solo esempio, Massimo Andreoni, direttore del reparto di infettivologia al Policlinico di Tor Vergata a Roma. “Ho forti dubbi sull’opportunità di estendere l’eterologa all’intera platea degli under 60. Penso che l’esigenza di mescolare i vaccini si ponga solo per i soggetti che alla prima vaccinazione con AstraZeneca hanno avuto rilevanti disturbi neurologici”.

Di fatto, quindi, un esperto del calibro di Andreoni ammette che ci sono stati (quanti?) casi di “rilevanti disturbi neurologici”.

Aggiunge l’infettivologo: “Comunque penso che ricorrere all’eterologa in modo indiscriminato sia una vera esagerazione”.

E allora? A che gioco giocano, con la salute di tutti gli italiani, lorsignori?

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