RAND CORPORATION / IL SUPER THINK TANK ANTI RUSSIA

L’Agenda Politica che la Casa Bianca deve fedelmente seguire? Il Decalogo da osservare con il massimo scrupolo?

Vengono oggi dettati da un think tank tanto potente quanto fino ad oggi rimasto sempre nell’ombra, un centro di analisi molto vicino al Pentagono e alla CIA.

Si tratta di ‘Rand Corporation’ che periodicamente cura un ‘Rapporto’ contenente le direttive alla quali attenersi.

Ne ha appena sfornato uno, ad esempio, in vista di questi giorni bollenti per Joe Biden, appena sbarcato in Cornovaglia per la sua prima missione europea che, oltre al G7 e al summit di Bruxelles, prevede per il 16 giugno lo ‘storico’ incontro con il nemico di sempre e oggi più che mai, Vladimir Putin.

Ecco i 6 punti cardine elaborati da ‘Rand’ che si identificano in 6 aree strategiche.

UcrainaPrestare assistenza militare e fornire armi letali;

SiriaAumentare l’appoggio ai ribelli siriani in funzione anti-Assad;

BielorussiaPromuovere il cambio di regime;

CaucasoApprofittare delle attuali tensioni nella zona sud del Caucaso;

Asia centraleRidurre l’influenza russa in tutta l’area;

MoldaviaSfidare la presenza russa in Moldavia, ma anche accentuare la pressione su altri paesi dell’Est.

Uno degli scopi prioritari del think tank – secondo non pochi analisti – è quello di studiare tutte le vie possibili e praticabili per provocare un ‘sovra sforzo’ del sistema militare e statale della Russia, tale da determinarne in tempi medi il collasso, o quanto meno un sensibile indebolimento. Un vero e proprio ‘lavoro ai fianchi’, come nel più feroce dei ring. L’obiettivo, in tempi brevi, è di ottenere un graduale isolamento della Russia e di dar vita ad un processo di destabilizzazione interno, come è testimoniato, per fare un solo esempio, dalla palese strumentalizzazione del caso Navalny.

Lavora sott’acqua, Rand, ben poco alla luce del sole. Ma a quanto pare ha una potenza e una valenza pari, se non addirittura superiori rispetto a quelle di storici organismi come la ‘Trilateral Commission’ e il ‘Council on Foreign Relations’, tutti tesi, comunque, a ristabilire il dominio mondiale della Elite di potere Usa. Di certo opera in sinergia con i vertici del ‘World Economic Forum’, da mesi e mesi – soprattutto dopo lo scoppio della pandemia – impegnato ad elaborare le linee attuative per il ‘Great Reset’ che dominerà la scena – secondo i desiderata dei suoi potenti promotori – nei prossimi decenni.

Qualche cenno storico. Rand Corporation nasce poco dopo la seconda guerra mondiale, nel 1948, per impulso della ‘Douglas Aircraft Company’, l’azienda aeronautica a stelle e strisce che nel corso degli anni seguenti acquisirà sempre maggiore peso, anche politico.

Inizialmente il think tank viene finanziato dal governo Usa, nonché da fondi, aziende, università e privati. Conta su quasi 2000 dipendenti, il suo quartier generale si trova a Santa Monica, in California, con sedi secondarie ad Arlington, in Virginia; a Pittsburgh, in Pennsylvania; nella bay di San Francisco; e a Boston, nel Massachusetts.

Il ‘Rand Gulf States Policy Institute’ – un think tank nel think tank – è acquartierato a New Orleans, in Louisiana. ‘Rand Europe’, invece, ha il suo head quartier a Cambridge, in Inghilterra, e a Bruxelles, in Belgio. Ma esiste anche un ‘Rand Australia’, con sede nella capitale, Camberra.

Tra le perle nel suo pedigree c’è l’attivazione di otto super corsi di laurea in politiche pubbliche, attraverso la ‘Frederick S. Pardee RAND Graduate School’. Il Campus si trova presso la struttura di ricerca Rand a Santa Monica. La ‘Pardee RAND School’ – secondo gli esperti – dà vita al più grande programma mondiale di borse di dottorato in analisi delle politiche.

 

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