Calcio? No, oro!

C’è attesa nel territorio di chi senza inchinarsi al dio calcio lo segue con normale interesse. Ranucci, nello spazio delle anticipazioni di Rai 3, ha detto: “Da non perdere il prossimo Report: abbiamo indagato lo scandalo della compravendita di calciatori più o meno famosi”. Direbbe Boskov, allenatore tutta simpatia e schiettezza (e con lui sarebbe concorde il generale Lapalisse), se “arbitro fischia la fine dell’ultimo match dell’ultima giornata di campionato, campionato finito”. Assolutamente vero, ma prosegue, ora dopo ora, giorno dopo giorno, il chiacchiericcio sull’ossessionante tema dei calci al pallone. Il parlottio più fitto si deve allo scippo di Dazn in danno di Sky Italia, finora titolare in esclusiva delle telecronache del campionato di serie A, ad eccezione di tre match per ogni turno, ceduti a Dzan e comunque inclusi nel pacchetto calcio della Tv di Murdock. Situazione invertita: a Sky è concesso di raccontare tre incontri di Serie A e tutte le partite della B. Le 17 della ‘A’, le ha comprate Dazn. Capire scelte e costi dell’ampia scelta di ‘pacchetti Sky’, di un nuovo balzello, l’abbonamento Dazn e trarne il totale è una vera ‘mission impossible’, come raccapezzarsi in un aggrovigliato miscuglio di fili multicolori intrecciati senza un qualunque metodo, a caso. L’unica certezza è nella sofisticata scaltrezza dei giganteschi network televisivi, che tengono in ostaggio con manovre di aggressivo profilo commerciale la marea di tifosi narcotizzata dal bombardamento 24 ore su 24 di notizie, immagini, interviste, dissertazioni di esperti veri o improvvisati, fino all’estremo paradosso di emozionarsi e donare amore, passione, fino a investire un bel po’ di euro, avvinti come l’edera alla squadra del cuore. I club, oramai quasi senza eccezioni ‘società per azioni’, nel nome di Milano, Roma, Napoli, eccetera, mandano in campo anche tutti e undici giocatori nati in città e Paesi  più o meno distanti da Milano, Roma, Napoli e sempre più spesso  multietnici: africani, argentini, asiatici, dell’est europeo. Il Ranuccci, di ‘Report’ è un mago del giornalismo d’inchiesta, genere purtroppo ridotto all’osso per ‘non disturbare il manovratore’. Di lui c’è da fidarsi. Promette di svelare gli scottanti retroscena del cosiddetto ‘calcio mercato’. S’impegna a dimostrare la perversa empatia del calcio con patologie mutuate da altri gangli del business, come il riciclaggio e finte quotazioni, molto gonfiate, somme milionarie stornate dai bilanci societari, nascoste al fisco, Denuncia il reclutamento precoce di ragazzi (soprattutto africani) ritenuti talenti del futuro, gli investimenti con mire espansive dei Paesi arabi sommersi di ricchezze da ‘oro nero’. Spiega che sovrintendono al ‘sistema’ traffichini e trafficanti, in combutta con i vertici di club famosi, per operazioni di marketing tese a guadagnare notorietà e credibilità.  Di che parliamo? Dice tutto la lista dei calciatori più costosi del mondo: con 165, 6 milioni di euro in testa c’è Marcus Rashford, lo seguono Erling Haaland, Trent Alexander-Arnold,Bruno Fernandes, Kylian Mbappé,  Jadon Sancho, Joao Felix, Alphonso Davies, Raheem Sterling e decimo, con ‘appena’  136 milioni Kai Havertz,  Poi ‘quelli’ della nostra serie A: con 113,7 milioni Hakimi, poi Lautaro Martinez, Matthijs de Ligt, Romelu Lukaku, Dejan Kulusevski, Barella, primo italiano, Fabian Ruiz, Théo Hernandez, Piotr Zielinski, Rodrigo Bentancur. .

E allora: ‘Report’, da non perdere, lunedì, Rai 3, 21 e 20.

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