Voglia di ‘Unità’

Certo che ne ho consapevolezza, le note come questa hanno abusato nel crucifiggere la menomazione subita dalla sinistra con l’acquisizione del gruppo Gedi (Fiat) di un altro quotidiano oltre alle testate già direttamente controllate, tanto da costituire un vero monopolio dell’informazione, al servizio della componente destrofila della Confindustria, guidata da Bonomi dopo l’interessante esperienza del predecessore. È che chi si occupa degli accadimenti quotidiani è obbligato a non trascurare nessuna voce, anche se in dissenso, come nel caso di la Repubblica trasformata con una brusca sterzata in alleato indiretto, ma solidale con il cumulo già consistente di giornali asserviti alla destra. Di là dal contesto generale del quotidiano in questione, sono giornaliere le motivazioni le ragioni per confermare che la testata ora diretta da Molinari, ex Stampa, altro quotidiano Fiat, è assolutamente irriconoscibile, incomprensibilmente frequentato da storici redattori, evidentemente votati a fedeltà per motivi affettivi, come il fondatore Scalfari o perché firme che avrebbero difficoltà a ricollocarsi, considerata l’assenza di testate della sinistra. Una riflessione non è contestabile. Giorno dopo giorno, è ampia e senza confronti per spazi e  toni delle note riservate ai partiti di opposta tendenza, l’attenzione in termini di titoli, articoli e intere pagine dominate dalle faccende dei partiti di destra, inclusa la componente neofascista. Oltre i limiti dell’ovvio, anche la costante, pressoché quotidiana narrazione dei prodotti, delle iniziative, delle attività del gruppo Fca di cui la Fiat è componente primaria e per non scontentare nessuno dei suoi rami collaterali, l’immancabile scelta di privilegiare, in eccesso da conflitto d’interessi, le vicende della Juventus cara agli Agnelli. Oggi? Autocompiacimento di Fontana, presidente leghista della regione lombarda, indagato, responsabile con i suoi assessori del disastro nella gestione della pandemia (con una lunga, compiacente intervista), paginone sul timore della Meloni di un complotto per evitare il sorpasso di Salvini e in margine all’argomento principale, la ‘resurrezione’ del decotto Berlusconi, che con le percentuali miserrime attribuitegli dai sondaggi definisce Forza Italia “insostituibile”! Ma anche una seconda intervista all’accorata Prestigiacomo, che lamenta la scarsa riconoscenza a Silvio di chi lo lascia. Ampio rilievo merita anche il parere di Bruxelles, che interferisce sulle questioni di politica interna dell’Italia e boccia il blocco dei licenziamenti, in linea con la posizione ‘egoistica’ della nostra Confindustria. Il tema è da richiamo di ‘spalla’ in prima pagina: “Bruxelles: Italia, dannoso non sboccare i licenziamenti”, con foto di Ursula Geltrud von der Leyen, per far passare la notizia con il volto di una donna delle istituzioni europee stimata e ben vista.

Monta in accelerazione la voglia di ripescare dal tunnel dell’oblio, responsabili il Pci e i suoi successori le dismesse testate dell’Unità e di Paese Sera.


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