BILL GATES / NANOPARTICELLE PER MARCARE I VACCINI

Cittadini del Kenya, del Malawy e del Bangladesh verranno utilizzati come cavie per testare l’iniezione di nanoparticelle per via sottocutanea in grado di identificare se il soggetto è vaccinato o no.

Il progetto è finanziato dalla ‘Gates Foundation’.

La notizia è stata diffusa dall’autorevole ‘France Press’ e ripresa da ‘Le Monde’.

Così scrive il quotidiano parigino: “Gli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno inventato nanoparticelle iniettabili sottocutanee che emettono luce fluorescente, invisibile ad occhio nudo ma visibile ad uno smartphone, e che un giorno potrebbero essere utilizzate per confermare che la persona è stata vaccinata”.

Così continua il reportage: “La Gates Foundation, che finanzia il progetto, ha anche lanciato sondaggi d’opinione in Kenya, Malawi e Bangladesh per determinare se le persone saranno pronte ad abbracciare questi microscopici punti quantici (‘Quantum Dots’) o preferiranno restare con le vecchie carte di vaccinazione. L’idea è di scrivere la prova del vaccino sul corpo stesso. (…) Il sistema descritto sulla rivista ‘Science Translation Medicine’ ha finora solo testato su topi, ma i ricercatori, finanziati dalla ‘Bill & Melinda Gates Foundation’ (partner di ‘Mondo Africa’), ora lavorano nella speranza di metterli alla prova sugli esseri umani in Africa nel corso dei prossimi due anni, ha detto all’Agence France Press la coautrice Ana Jaklenec, ingegnere biomedico al MIT”.

Ecco alcuni dettagli tecnici. “La ricetta finale è composta da nanocristalli a base di rame, chiamati punti quantici di 3,7 nanometri (nm) di diametro e incapsulati in microparticelle di 16 micrometri. Il tutto viene iniettato in un ‘patch’ di microaghi di 1,5 millimetri di lunghezza. Dopo essere stati applicati sulla pelle per due minuti, i microaghi si sciolgono e lasciano i piccoli puntini sotto la pelle, distribuiti ad esempio a forma di cerchio o di croce. Questi piccoli punti sono eccitati da una parte dello spettro luminoso a noi invisibile, vicino all’infrarosso”.

E poi: “Uno smartphone modificato, puntato sulla pelle, permette al cerchio o alla croce di apparire fluorescenti sullo schermo. I ricercatori vorrebbero che potessimo iniettare il vaccino contro il morbillo contemporaneamente a questi piccoli punti. Anni dopo, un medico potrebbe puntare uno smartphone per verificare se la persona è stata vaccinata”.


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