Mondo cane. Morire di “no”

I pro, contro, se, ma, forse, yes, no: nel surreale dibattito, che vede favorevoli e contrari alla sospensione dei brevetti per la produzione di vaccini, decisivi per debellare il coronavirus, incombe la tragedia cosmica di luoghi del mondo in tragica povertà (colpa dell’ egoismo dei Paesi ricchi), di luoghi dove si muore come fosse in atto una guerra nucleare, dove si bruciano sommariamente i corpi delle vittime del Covid, dove il deficit di posti in terapia intensiva costringe il sistema sanitario, di suo molto carente, a respingere chi contrae il virus, dove è un’impresa fornirsi di ossigeno, dove le storiche povertà si aggravano a dismisura e mettono definitivamente in ginocchio economie fragili.

Joe Biden, neo presidente democratico degli Usa, lancia una sfida umanitaria alle multinazionali, che dalla pandemia ricavano profitti multi miliardari con la vendita di vaccini a miliardi di dosi e, senza il minimo rispetto per il dramma dell’umanità aggredita dalla maledizione di un virus letale, rifiutano di mettere in parentesi la speculazione. Indecente è lo ‘sciacallaggio’ favorito dall’emergenza di debellare il virus con la vaccinazione di massa: ha indotto uno dei giganti del farmaco, produttore di uno dei vaccini più impiegati, a raddoppiare il costo delle dosi.

Lo slancio umanitario di Biden ha ricevuto risposte incredibilmente contrastanti: il sì di Russia, Francia (ma con recente tendenza al dietrofront di Macron), Italia, Spagna, il ‘discutiamone della Comunità Europea, e il favore di Paesi come l’India e il Brasile devastati dal Covid, impreparati a fronteggiarlo per deficit dei rispettivi sistemi sanitari. Sconcertante è il no della Germania, per bocca della cancelliera Merkel, a difesa degli interessi economici della tedesca BioNTech (“la sospensione creerebbe gravi complicazioni”), ed è scontata l’opposizione delle multinazionali che producono i vaccini. La furbizia da lungo corso di leader politica si evince dalla motivazione della premier tedesca: “Il fattore limitante per quanto riguarda la realizzazione dei sieri sono le capacità produttive e gli alti standard qualitativi richiesti, non i brevetti. La protezione della proprietà intellettuale è fonte di innovazione e dovrà rimanere anche in futuro”. Ma chi pensa di prendere in giro la signora Merkel? Biden e quanti hanno aderito alla sua proposta non chiede di abolire il legittimo diritto di proteggere ricerche e scoperte, ma solo di sospendere i brevetti degli anti Covid per consentire ai Paesi poveri di produrne e combattere la pandemia, che tra l’altro è una seria minaccia per tutta l’umanità. L’ostracismo delle multinazionali farmaceutiche vede la Pfizer tra i più accaniti sostenitori.  Non rimuovono la sua avidità neppure il flagello che vive l’India, i 4000 morti al giorno di Covid. India e Sud Africa invocano la sospensione dei brevetti e la produzione di farmaci per la diagnosi e la cura del virus. Ai sì di cento Paesi si oppone il no di Stati Uniti e Ue. Mondo cane!

Papa Francesco, finora inascoltato: “L’accesso ai vaccini sia per tutti”.

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