Mica sono scemi i lettori di sinistra e nessun ostacolo impedisce loro di ‘sgamare’ il maldestro tentativo di Gedi, proprietario post De Benedetti di la Repubblica di recuperare briciole dell’endorsement eroso dalla linea editoriale organica a Confindustria, Stellantis (Fiat & co.) Juventus e discrimine anti meridionale, con punte di generosa ospitalità alle faccende di Lega e Fratelli d’Italia. La campagna di ‘recupero consensi’ è tutta ritmata per l’intera settima, o quasi, da strizzatine d’occhio all’ingenuità di lettori che per antica fedeltà al giornale fondato da Scalfari, pigrizia, o cecità si lasciano attrarre da inserti e doni, che non compensano la brusca sterzata a destra della direzione Molinari. Un paio di casi recenti: l’elogio surreale del pessimo ‘Città segrete’ di Augias (lettere a Merlo e non solo) che ha vilipeso Napoli con l’obbrobrio di un documentario degno di ‘telepadania’, e la reiterata offesa alla Napoli del calcio, ignorata dalle pagine nazionali del giornale, fatta eccezione per le gare con squadre del Nord, Juve su tutto. Il tifo, la napoletanità, il campanilismo, niente hanno in comune con questa ennesima e ovviamente inascoltata denuncia: anche oggi, domenica 9 maggio, nemmeno un rigo per il 4 a 1 sul La Spezia, con cui il Napoli, in attesa di Juventus-Milan si aggiudica il quarto posto in classifica (traguardo per accedere alla prossima Champions League) ma intera prima pagina del settore sport-calcio per la partita tra bianconeri e granata e per non subire sgridate dall’ ‘alto, anche foto notizia dello scudetto della Juve al femminile, con tutto il rispetto per questa impresa.
Giuro, non avrei voluto smentirmi e tornare a riflettere sulla retrocessione di un importante strumento di informazione a portavoce della Fiat. Ora nel quarto colosso mondiale dell’auto. Se vengo meno all’impegno di ignorare l’inversione del quotidiano fondato da Scalfari, che per oltre cinquant’anni ha raccontato l’Italia osservandola da sinistra, si deve al brusco cambio della linea editoriale. In verità, già prima della vendita della ‘Repubblica’ ad Agnelli il quotidiano in questione aveva dato segnali di centro-nordismo, pur acquisendo i lettori napoletani con le pagine locali, ma non così influenti da compensare lo squilibrio di attenzione per le ‘due Italie’. In questo quadro generale si colloca lo specifico del racconto sullo sport più popolare del Paese, del calcio. La redazione sportiva di Repubblica ha sistematicamente sottodimensionato le vicende del Napoli, al punto ignorarle, fino al colmo di righe zero sulle sue partite nei gironi delle gare, come dimostra oggi la Repubblica, in assordante silenzio sulla vittoria per 4 a 1 degli azzurri sul La Spezia. Obiezione possibile: ma in cronaca di Napoli si parla dell’evento. Vero, ma anche nelle pagine delle città del nord si parla di Juventus, Milan, Inter e però se ne parla anche con molta enfasi nelle pagine nazionali.
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