SARNO / E’ SEMPRE IL FIUME PIU’ INQUINATO D’EUROPA

23 anni fa esatti la tragedia di Sarno: il paesino a cavallo tra le province di Napoli e di Salerno venne sommerso dal fango killer. Ma non c’è solo la tenuta idrogeologica dell’intera zona a destare sempre preoccupazione negli abitanti. Continua infatti da anni l’emergenza sanitaria, per via del pesantissimo tasso di inquinamento del fiume Sarno, che è stato ed è il più inquinato d’Europa.

Quasi quarant’anni fa, in un reportage del 1983, Giancarlo Siani – il cronista ammazzato dalla camorra – scriveva sul ‘Mattino’: “Ancora un disastro ecologico. Sotto accusa è di nuovo il fiume Sarno”. Il titolo del pezzo si commentava da solo: “Fogna Sarno”.

Attualmente sono in piedi tre inchieste, condotte dalle procure di Torre Annunziata, di Nocera Inferiore e di Avellino, finalizzate a far luce sulle responsabilità nei molteplici e macroscopici disastri ambientali, regolarmente ‘annunciati’ e mai impediti o quantomeno mitigati con adeguati interventi di prevenzione e messa in sicurezza.

E’ un autentico scaricabarile tra i vari comuni della vasta area, che non impediscono ogni sorta di sversamenti illeciti nel corso d’acqua, una vera cloaca a cielo aperto, dove detta legge e prolifera un batterio, l’escherichia coli.

Il nucleo operativo ecologico dei carabinieri cerca di intervenire, monitorando l’attività delle tante aziende che popolano il territorio, soprattutto del settore conserviero e conciario. Su un totale di 280 ne sono state controllate 230, metà delle quali sono state sanzionate perché non in regola con la normativa ambientale. Ma le sanzioni sono irrisorie, certo non tali da disincentivare i comportamenti fuorilegge. Un centinaio di imprenditori sono stati denunciati, una quarantina i sequestri. Molte aziende scaricano direttamente nel Sarno i loro liquami; tante, poi, pur dotate di piccoli e medi impianti di depurazione, non li mettono neanche in funzione, per risparmiare sui costi.

Un vero pandemonio.

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