Si, è la Rai, la Rai Tv

Capitava, in regime di monopolio democristiano della televisione pubblica: la messa in onda di ‘servizi’ chiesti alle redazioni regionali per gli spazi   informativi di Rai 1, rete ammiraglia, era condizionata dal via libera del censore delegato dallo scudo crociato, in collegamento con gli uomini di vertice de Tg. Cambiato qualcosa? Eh no. Sono di attualità il detto ‘il lupo perde il pelo non il vizio’ e il più nobile ‘repetita iuvant’ nel senso di fare l’interesse dei partiti che si spartiscono il dominio delle reti. Se questa nota esprime sgomento è allora per quanto è accaduto ieri tra l’artista Fedez e la direzione di Rai 3, che dovrebbe essere solidale con quanto rimane della politica progressista. Il mondo del lavoro vive il suo Primo Maggio in forma inconsueta: non festa, ma testimonianza di lunga sofferenza da pandemia. La tradizione del concerto è rispettata, ma si colora di solidarietà per il lavoro in ginocchio, di parole i di denuncia e di speranza, di presenze congeniali, come l’appassionata conduzione di Stefano Fresi, straordinario attore. 40 i cantanti e i gruppi musicali, non solo italiani, e clou dell’evento il monologo di Fedez. Pubblico, a seguire, il video del ‘capolavoro’ del famoso, seguitissimo rapper, ne condiviso parola per parola ed esprimo totale solidarietà per il tentativo sventato di censurare il testo. Incredibile: Rai tre, nella figura di vertice di Ilaria Capitani, vice direttore, ha chiesto di riceverlo prima che fosse letto nel corso del concerto e una volta arrivato in redazione è stato chiesto a Fedez  di ‘snellirlo’, ovvero di moderare la denuncia contro l’omofobia della Lega, di non citare nomi di politici protagonisti di frasi choc contro l’omosessualità. Fedez, assumendone la piena responsabilità, ha ignorato la censura e l’ha documentata con la registrazione della telefonata intercorsa con Rai 3. Il mio consiglio è di ascoltare con attenzione il video pubblicato da Rai Play, You tube “ ma nell’attesa ecco una serie di dichiarazioni di leghisti pazientemente raccolte e citate da Fedez: “Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”, Giovanni de Paoli, consigliere regionale Lega Liguria. “I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali”, Alessandro Rinaldi, Consigliere per la lega Reggio Emilia. “Gay vittime di aberrazioni della natura”, Luca Lepore e Massimiliano Bastioni, consiglieri regionali leghisti, questa l’hanno scritta insieme chissà da soli cosa potevano partorire! “I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie”, Alberto Zegger consigliere comunale la Lega Nord a Verona “Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza”. Quella che ha anche un tocco fantasy dentro: “Fanno le iniezioni ai bambini per farli diventare gay”, candidata della Lega Giuliana Livigni.

Su Ostellari, Lega: “Ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al DDL Zan” (legge contro l’omotransfobia, ndr).  E allora guardiamole queste priorità: l’etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità di bilinguismo dei poliziotti di Bolzano! Per non farsi mancare nulla il reintegro del vitalizio di Formigoni. …A proposito di diritto alla vita, il presidente dell’associazione Pro Vita, l’ultra cattolico e anti abortista Jacopo Coghe, in questi mesi è stata la prima voce a sollevarsi contro il DDL Zan. Non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi cari anti abortisti, avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce lo avete in casa.

C’è attesa e democratica curiosità per sapere cosa pensano del tentativo di censura il direttore (Di Mare) e il vice direttore (Capitani) di Rai 3. Tra i motivi di una vera sciagura politica, l’alleanza di governo con la Lega, le numerose occasioni di pentimento per aver imbarcato il doppiogiochista Salvini, nemico in casa con i suoi sudditi razzisti, destrorsi. Salvini “Il concertone costa 500mila euro agli italiani”. Fedez: “La lega costa 49 milioni di euro agli italiani. La mia presenza è gratuita e pago io i miei musicisti, che non lavorano da un anno.

La Rai, come fosse verità: “Né la Rai (ma davvero? ndr), né la direzione di Rai3, hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto” (sic!!!)


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