BILL GATES / ELIMINARE I BREVETTI DEI VACCINI? UN SECCO “NO”

Sono ormai in parecchi, cominciando da Papa Francesco, a chiedere con forza che vengano eliminati i brevetti sui vaccini, per far in modo che anche i paesi economicamente più deboli possano produrli in proprio.

Molti, però, si oppongono.

A cominciare da Big Pharma, dalle aziende che sui vaccini stanno costruendo le loro colossali fortune.

E proprio da quel miliardario così filantropo e umanitario di Bill Gates: il quale, appunto, predica bene (poi neanche tanto) ma razzola male, malissimo. A parole, infatti, si fa in quattro per finanziare la ricerca sui vaccini perché tutto il mondo sia liberato dal Covid e non solo, ma nei fatti protegge i suoi interessi e quelli dei suoi sodali, le star di Big Pharma, of course.

Se ne è avuta una prova clamorosa nel corso di un’intervista appena rilasciata a Sky news. La giornalista Sophy Ridge, infatti, gli ha chiesto a bruciapelo se era d’accordo sull’eliminazione dei brevetti e lui, il Vate di vaccini & cambiamenti climatici, ha risposto con un secco “NO”. Senza tentennamenti, strasicuro del fatto suo.

Ecco i suoi ‘argomenti’ (sic): “Ci sono un numero limitato di fabbriche di vaccini nel mondo e le persone prendono molto sul serio la sicurezza dei vaccini. Spostare qualcosa non è mai stato fatto, spostare un vaccino, diciamo, da una fabbrica, ad esempio Johnson & Johnson, a una fabbrica in India è una novità e può accedere solo grazie alle nostre sovvenzioni e alle nostre esperienze”.

Ma quanto è buono lei, buana.

In sostanza, secondo il fondatore di Microsoft, la proprietà intellettuale non è ciò che rallenta lo sviluppo dei vaccini nelle nazioni più povere, ma piuttosto il fatto che “ogni processo di fabbricazione deve essere testato, deve essere analizzato molto da vicino”.

Nei paesi poveri – detto in termini più espliciti – sono tanto imbecilli ed incapaci che non sanno neanche copiare un modello già preconfezionato e farebbero errori nel ri-produrre quei vaccini! Ai confini della realtà.

Concetti che fanno inorridire parecchi scienziati ed economisti. A cominciare dal Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz, che in un editoriale pubblicato dal ‘Washington Post’ sostiene che “preservare le barriere della proprietà intellettuale ai vaccini Covid-19 è moralmente sbagliato e stupido”. E aggiunge: “Rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale in modo che i paesi in via di sviluppo possano produrre più vaccini farebbe una grande differenza nel raggiungere l’immunità di gregge globale. Altrimenti la pandemia infurierà in gran parte senza attenuarsi tra una quota significativa della popolazione mondiale, con conseguente aumento delle morti e un maggiore rischio che una variante resistente ai vaccini rimetta il mondo in blocco”.

L’editoriale è stato firmato anche da Lori Wallach, direttore del Public Citizen’s Global Trade Watch.

Tara Van Ho, docente di diritto all’Università dell’Essex, sottolinea: “Gates parla come se tutte le vite perse in India fossero inevitabili, ma alla fine l’Occidente aiuterà, quando in realtà gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno mettendo le ginocchia sul collo degli Stati in via di sviluppo, rifiutandosi di revocare le restrizioni sull’accordo TRIPS. E’ disgustoso”.

Stephen Buranay, scrittore, osserva su ‘The Guardian’: “Gates si comporta come un ottimista ma ha una visione veramente triste del mondo. Non possiamo produrre più vaccini, non possiamo compromettere i profitti, non possiamo fidarci dei paesi poveri con la nostra tecnologia e riceveranno solo gli avanzi dopo che avremo mangiato. Terribile”.

Angela Rasmussen, virologa del Center for Global Health Science and Security alla Georgetown University, commenta: “Il virologo Jonas Salk una volta ha chiesto se si poteva brevettare il sole con riferimento ai diritti di proprietà intellettuale per il vaccino antipolio. E’ molto diverso dalla decisione unilaterale di Bill Gates di porre la protezione brevettuale al di sopra della salute globale in termini di priorità”.

Appena insediato come premier, Mario Draghi ha cercato di scimmiottare Gates: è stato infatti il primo leader europeo ad opporsi all’idea di esportare una piccola quota dei nostri vaccini nei paesi africani. Una proposta partita nientemeno che da Angela Merkel ed Emmanuel Macròn, non proprio dei samaritani. Non se ne fece niente, il ruggito del Draghi ebbe la meglio.

Come siamo ridotti…

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