Super Lega, per super ricchi

Di malavoglia, perché di calcio sarebbe bello parlare raccontando storiche imprese dei club, gol da antologia, personaggi nati in povertà, ma ricchi di talento, che hanno illuminato d’immenso lo sport più praticato al mondo, le meraviglie del gioco inventato da Guardiola o Sarri, il Pertini braccia al cielo per il mondiale conquistato dall’Italia di Rossi e Tardelli, le sfide aeree del Presidente a Zoff e compagni a scopa, immagine di nobile semplicità dell’ex partigiano padrone di casa del Quirinale. Altri tempi, certamente, ma già oltre la dimensione di normalità degli esordi non ancora inquinati dal dio denaro, dalle ingerenze di nababbi e petrolieri, di bravi calciatori contesi a suon di cifre iper milionarie, di subordinazione del gioco agli interessi televisivi, che impongono frazionamenti dello spettacolo calcistico in ogni giorno della settimana, a orari sfalzati per catturare ascolti e abbonamenti.  Di malavoglia si è costretti a registrare il prologo di una rivoluzione-involuzione del calcio voluta dallo strapotere di società quotate in borsa, straricche, che investono nel settore per trarne profitti diretti e collaterali, in termini di visibilità e ricadute pubblicitarie. Succede che un pool europeo di società, al fine di un ritorno adeguato all’impegno finanziario e per rendere competitive le squadre ‘acquistate’, ipotizzano (il progetto è in fase avanzata) di riunirsi in un sodalizio economico-sportivo simile alla Nba del basket Usa, che muove miliardi di dollari, in un’élite molto esclusiva, a cui si accede solo con dimensioni societarie da quotazioni in borsa a Wall Street. Per ora i seguenti Polifemo del calcio europeo: Juventus, Inter e Milan, quattro inglesi, Manchester United,  Chelsea, Tottenham, le big spagnole Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid,  intendono diventare esclusivisti di un mondo parallelo del calcio, di una ‘super lega’ a numero chiuso, contestata dalla Uefa e dalle leghe nazionali, una cerchia di ‘privilegiati’ indipendente dalla Fifa. Prima edizione 2022/2023. Borussia Dortmund e PSG non hanno aderito al progetto. Bayern Monaco, Lipsia e Porto potrebbero dare il proprio ok nei prossimi giorni. Sarebbero ammessi al gotha del calcio miliardario venti club, 15 inamovibili e cinque ammessi ad inizio di ogni stagione, per invito o qualificazione, come avviene all’Nba. Per non lasciare dubbi sulle intenzioni della Juventus (Fca, Fiat), Agnelli dice addio alla Uefa e all’Eca (Associazione dei Club Europei, che protegge e promuove il calcio dei club europei) di cui era presidente, ente che contesta il progetto di super Lega. A sovrintendere l’operazione Florentino Perez, presidente del Real Madrid: “Faremo crescere il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo”. Il ‘fattaccio’ somiglia molto ai mega-monopoli di Amazon, Alibaba. Agnelli: “I 12 Club Fondatori hanno una base che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”.

È guerra aperta. Contestano la Super Lega i club esclusi dal circuito, contrari al calcio parallelo dei più ricchi e i tifosi sono in rivolta, specialmente gli ultras, con Agnelli nel mirino: “Il business ucciderà il calcio, sta diventando una buffonata in nome del dio denaro. Il rischio è di allargare il divario tra i ricchi e il resto, distruggere i calendari nazionali e pretendere che i tifosi sacrifichino sempre più tempo e denaro per seguire il loro club. La lobby sta cercando di trovare nuovi modi per dissanguarci”. Ps. I 20 club più ricchi al mondo (in dollari): Juve prima delle italiane. Barcellona (4,76 miliardi), Real Madrid (4,75 miliardi), Bayern Monaco (4,215 miliardi), Manchester United (4,2 miliardi), Liverpool (4,1 miliardi),  Manchester City (4 miliardi), Chelsea (3,2 miliardi), Arsenal (2,8 miliardi), PSG (2,5 miliardi), Tottenham (2,3 miliardi), Juventus (1,95 miliardi), Borussia Dortmund (1,9 miliardi), Atletico Madrid (1 miliardo), Inter (743 milioni), Everton (658 milioni), Milan(559milioni), Roma (548 milioni), West Ham (508 milioni), Leicester (455 milioni), Ajax (413 milioni). Queste le quotazioni, a dispetto delle difficoltà legate alla pandemia ed evocate dai futuri soci della Super Lega, Agnelli incluso. Nb. La ‘Repubblica’ ‘confindustriale’ di Agnelli si occupa della vicenda con titolone e mega foto in prima pagina e per intero nelle pagine 2 e 3. Ovvio, no?  In secondo piano Covid e vaccini!

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