Dalla ragione al torto

Chi ha la fortuna di non giacere nella voragine economica della pandemia non ha dubbi: è pericoloso assolvere l’assalto al forte di Montecitorio di ieri.   Somiglia troppo all’aggressione della destra americana al Campidoglio.  Certo, ai milioni di italiani tutelati dalla garanzia dello stipendio a fine mese, può sfuggire l’entità della tragedia di altri milioni di famiglie finite in povertà, al punto di procurarsi il minimo per la sopravvivenza in fila d’attesa di un pasto caldo della Caritas, di un pacco alimentare, dei pochi euro del cosiddetto reddito di cittadinanza, ribattezzato a ragione ‘emergenziale. Ma come non capire comunque l’esasperata disperazione di chi vive-non- vive da troppo tempo di commercio, ristorazione, turismo ed è stremato dal regime di restrizioni imposto dal Covid? Va capito, altroché.

È meno avvertito il drammatico espandersi della catastrofe alle comunità di almeno tre quarti della Terra, a stento si percepisce la sofferenza a dimensione variabile, ma comunque spaventosa, per la crescita esponenziale della povertà, del precipitare nel profondo baratro dove si attenta alla vita dei disperati del mondo privi della protezione, seppure stentata, di sistemi politici ed economici collaudati. Allora, si può, si deve distinguere tra il legittimo sos di quanti subite le conseguenze della pandemia chiedono aiuti adeguati e chi, evidentemente fomentato dalla feccia della destra eversiva, assalta il Parlamento, trasforma la protesta in guerriglia urbana, con il chiaro obiettivo di ottenere la minacciosa visibilità di rigurgiti di neofascismo. È un bene che i media televisivi abbiano documentato la violenza scatenata dai provocatori infiltrati nella folla dei contestatori, gli assurdi scontri con le forze dell’ordine, i più facinorosi senza mascherina e nemmeno un centimetro di spazio tra un corpo l’altro, l’inequivocabile matrice eversiva di uno di loro, addobbato come il famigerato emulo dello sciamano alla testa dei delinquenti che assalirono il Senato degli Stati Uniti. A lui, a quelli come lui, avvelenati dall’odio, forse non rimorderà la coscienza se anche solo uno dei partecipanti all’assalto di Montecitorio dovesse diventare vittima del Covid del contagio contratto durante il folle assembramento.

Giudichi l’Italia dei ‘normali’ se non sia emergenza il via libera, per mancata repressione, all’attacco impunito alla democrazia della destra violenta implicata nel fomentare la guerriglia urbana. Le immagini catturate dai teleoperatori documentano il saluto fascista di alcuni partecipanti e tante facce senza mascherina, il tentativo respinto dalla polizia di invadere il luogo dove la politica si confronta e purtroppo qualche volta si scontra, sempre per la provocazione della destra, per questo abusivamente parlamentare.

S’interroghi però l’esecutivo di Draghi se non sia possibile alleviare il tremendo disagio di tanti italiani con il massimo possibile delle risorse e rifletta su ritardi, omissioni nel garantire all’Italia uguale capacità vaccinale di angloamericani, russi, australiani, israeliani…: le news raccontano di Paesi come la Serbia o Cuba, che esaurita la copertura dei rispettivi popoli, sono in condizione di estendere la protezione anche a persone di altri luoghi del mondo.

La fortuna di non giacere nella voragine economica della pandemia non ha dubbi: è pericoloso assolvere l’assalto al forte di Montecitorio di ieri.   Somiglia troppo all’aggressione della destra americana al Campidoglio.  Certo, ai milioni di italiani tutelati dalla garanzia dello stipendio a fine mese, può sfuggire l’entità della tragedia di altri milioni di famiglie finite in povertà, al punto di procurarsi il minimo per la sopravvivenza in fila d’attesa di un pasto caldo della Caritas, di un pacco alimentare, dei pochi euro del cosiddetto reddito di cittadinanza, ribattezzato a ragione ‘emergenziale. Ma come non capire comunque l’esasperata disperazione di chi vive-non- vive da troppo tempo di commercio, ristorazione, turismo ed è stremato dal regime di restrizioni imposto dal Covid? Va capito, altroché.

È meno avvertito il drammatico espandersi della catastrofe alle comunità di almeno tre quarti della Terra, a stento si percepisce la sofferenza a dimensione variabile, ma comunque spaventosa, per la crescita esponenziale della povertà, del precipitare nel profondo baratro dove si attenta alla vita dei disperati del mondo privi della protezione, seppure stentata, di sistemi politici ed economici collaudati. Allora, si può, si deve distinguere tra il legittimo sos di quanti subite le conseguenze della pandemia chiedono aiuti adeguati e chi, evidentemente fomentato dalla feccia della destra eversiva, assalta il Parlamento, trasforma la protesta in guerriglia urbana, con il chiaro obiettivo di ottenere la minacciosa visibilità di rigurgiti di neofascismo. È un bene che i media televisivi abbiano documentato la violenza scatenata dai provocatori infiltrati nella folla dei contestatori, gli assurdi scontri con le forze dell’ordine, i più facinorosi senza mascherina e nemmeno un centimetro di spazio tra un corpo l’altro, l’inequivocabile matrice eversiva di uno di loro, addobbato come il famigerato emulo dello sciamano alla testa dei delinquenti che assalirono il Senato degli Stati Uniti. A lui, a quelli come lui, avvelenati dall’odio, forse non rimorderà la coscienza se anche solo uno dei partecipanti all’assalto di Montecitorio dovesse diventare vittima del Covid del contagio contratto durante il folle assembramento.

Giudichi l’Italia dei ‘normali’ se non sia emergenza il via libera, per mancata repressione, all’attacco impunito alla democrazia della destra violenta implicata nel fomentare la guerriglia urbana. Le immagini catturate dai teleoperatori documentano il saluto fascista di alcuni partecipanti e tante facce senza mascherina, il tentativo respinto dalla polizia di invadere il luogo dove la politica si confronta e purtroppo qualche volta si scontra, sempre per la provocazione della destra, per questo abusivamente parlamentare.

S’interroghi l’esecutivo di Draghi se non sia possibile alleviare il tremendo disagio di tanti italiani con il massimo possibile delle risorse e rifletta su ritardi, omissioni nel garantire all’Italia uguale capacità vaccinale di angloamericani, russi, australiani, israeliani…: le news raccontano di Paesi come la Serbia o Cuba, che esaurita la copertura dei rispettivi popoli, sono in condizione di estendere la protezione anche a persone di altri luoghi del mondo.

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