ALEX ZANOTELLI / IL J’ACCUSE CONTRO LE POLITICHE MIGRATORIE DEL GOVERNO

Il premier Mario Draghi effettua la sua prima missione all’estero e va in Libia.

Nelle stesse ore, padre Alex Zanotelli pronuncia parole di fuoco contro le politiche migratorie messe in campo dal governo. E annuncia un nuovo ‘digiuno di giustizia’ per il 7 aprile, con un sit in davanti a Montecitorio, ore 15.

Ecco le appassionate parole del padre comboniano, una vita sempre in prima linea a fianco degli ultimi della terra.

“Le politiche migratorie del governo attuale sono sempre più pesanti. Mario Draghi appoggia con fermezza l’agenzia europea Frontex che ha il compito di pattugliare i confini europei, ma non muove un dito per salvare vite umane nel Mediterraneo. Figuratevi che Frontex, per far ciò, quest’anno spenderà oltre 1 miliardo di euro!”.

Continua il j’accuse di Zanotelli. “Nei primi tre mesi del 2021 sono già stati inghiottiti dal mare dai 640 ai 1200 migranti. Invece è sempre attiva la Guardia costiera libica – creata e finanziata dall’Italia! – che in questi primi tre mesi ha intercettato in mare, con l’aiuto dell’Italia, 5.400 rifugiati e li ha riportati nei lager libici, veri e propri inferni”.

“In questa gravissima situazione, diventa ancor più micidiale la politica della ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, che trattiene nei porti italiani, per banalità burocratiche, le navi delle Ong”.

“Come ogni mercoledì del mese, da ormai tre anni, saremo dalle 15 alle 18 in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, per contestare le politiche migratorie, razziste e xenofobe, del governo italiano e di Bruxelles. Un digiuno, questo, rilanciato la scorsa settimana con forza anche dal Cantiere Casa Comune della famiglia comboniana, a cui si è aggiunto anche un digiuno a staffetta”.

“Ora le navi salva-vite vengono trattenute nei porti italiani per la quarantena, disposizioni sanitarie che però non vengono applicate alle navi commerciali. Quello che la ministra degli Interni pensa a tal riguardo lo si evince dalle sue dichiarazioni, a Catania, per il processo a Matteo Salvini: ‘Le navi stazionano per giorni nelle acque libiche per caricare più persone possibili e aspettano altri carichi prima di ripartire per l’Italia’. Il ‘Giornale’, da par suo, ne ha tirato subito le conseguenze: ‘I taxi del mare non recuperano naufraghi, ma immigrati clandestini’”.

“Questa è una politica razzista e xenofoba che il governo italiano porta avanti in nome della UE per costruire il grande muro attorno all’Europa per salvarci dagli invasori. E questa stessa politica la si vede anche nel tentativo, da parte della Lamorgese, di piazzare aerei e navi italiane nelle acque di fronte alla Tunisia, per bloccare i barchini in partenza per l’Europa”.

“E’ la stessa politica che viene eseguita sui nostri confini occidentali e orientali. Il ministero dell’Interno sta lavorando per piazzare poliziotti italiani a Bardonecchia per bloccare migranti che tentano di arrivare in Francia. Nell’ultimo anno la polizia francese ha respinto 21 mila migranti. Mentre a Trieste l’Italia sta respingendo migliaia di profughi della rotta balcanica in Slovenia, la quale li deporta in Croazia e questa in Serbia dove finiscono nell’orribile campo di Lipa. Sempre a Trieste la mano dura del governo è caduta sull’associazione ‘Linea d’ombra’, fondata da Gian Andrea Franchi e sua moglie Lorena Fornasir: sono loro che lavano i piedi ai migranti in arrivo. Ora sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione illegale per aver ospitato per una notte una famiglia iraniana”.

“Questo clima minaccioso si sta ora estendendo sia sulle navi Ong come ‘Medici senza frontiere’ e ‘Save the Children’, ma anche sui giornalisti che seguono le vicende della Libia! Infatti le conversazioni telefoniche di una serie di giornalisti sono state intercettate dalla procura di Trapani per il processo in atto contro la Ong tedesca ‘Jugen Rettet’ che sosteneva la nave Juventa. E’ inaccettabile che lo Stato metta sotto processo chi espleta un compito che spetta proprio al governo: salvare vite umane. Queste persone che fuggono da guerre, fame e cambiamenti climatici, di cui noi paesi ricchi siamo responsabili, non sono migranti, ma profughi, rifugiati che hanno diritto all’accoglienza. E’ quanto ci insegna con forza Papa Francesco. Per tutte queste ragioni digiuneremo il 7 aprile”.

Farebbe bene a leggere con cura queste parole Matteo Salvini,  mettendosi una mano sulla coscienza. Se ne ha una.

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