Marasma e i sinonimi baraonda, caos, confusione, disordine, disfacimento, disorganizzazione. Inoltre guazzabuglio e i sinonimi babilonia confusione garbuglio, miscuglio, groviglio, pasticcio, farragine, viluppo. Nel crogiuolo in cui ribollono le parole appena citate convivono conflittualmente, cioè antitetiche, ma parallelamente autarchiche, non poche anime politicamente opposte e vertici aziendali diretta emanazione delle segreterie di partito, in schizofrenica promiscuità, per la frequenza con cui si alternano al potere esecutivi di destra-centro-sinistra. Convivono come litigiosi separati in casa nel carrozzone dell’emittenza pubblica, che i partiti hanno privatizzato a loro uso e consumo. Di che meravigliarsi se radio e telegiornali sfettano le risorse Rai frammentando l’informazione in tre canali e altrettanti organici di giornalisti, tecnici, amministrativi, se il palinsesto è affollato di raccomandati, che tifano platealmente per i partiti di riferimento, se in gran parte della programmazione prevale la televisione trash, con l’obiettivo della distrazione di massa e di condizionare gli utenti con il metodo della persuasione occulta mutuata dalla pubblicità più sofisticata? Il risultato è ben indicato dalla premessa di questo nota: marasma, guazzabuglio e in sovrappiù fenomeni diffusi di incoerenza, ben rappresentati dalla incompatibilità di format prossimi all’idiozia ‘gossipara’ e giornalismo d’indagine come ‘Report’ o ‘Presa diretta’; in sintonia con l’attualità dall’incomprensibile insulto al genio di Leonardo, raccontato con indecente mistificazione da Rai1 e il gioiello di ‘Via dei matti numero zero’, felice congiunzione artistica di Bollani e della deliziosa compagna di vita. Marasma, appunto, guazzabuglio.
Pensare a Lombroso e alle sue accurate indagini sulla tipologia umana in rapporto a comportamenti deplorevoli, è un tutt’uno con le riflessioni sullo sgradevole aspetto facciale del signor Fontana, leghista in intima prossimità amicale e politica con il ‘carrocciaro’ Salvini, perfetto nel derogare al compito etico dell’immediata espulsione del presidente di una grande, importante regione italiana qual è la Lombardia, esempio, non solo nazionale, di incapacità nel contrasto alla pandemia , scoperto a commettere reati di corruzione, fiscali, per sospetta provenienza di ingenti cifre prelevate da fondi custoditi nel paradiso fiscale delle Bahamas e poi depositate a Lugano nell’ ‘ospitale’ Svizzera, spacciate, non creduto, per milioni ereditati dalla madre. Sullo sfondo gli acquisti di protezioni sanitarie anti Covid dalla fabbrica del cognato e della moglie, appalti, incarichi professionali assegnati alla figlia. Di che meravigliarsi se il ‘ce l’ho duro’ Salvini, conferma di predicare così’, così, mentre razzola malissimo, se si è tappato occhi e orecchie per non vedere, non sentire, che il suo ‘caro amico’ leghista ha s-governato la Lombardia e per incapacità più che sospetta, ha contribuito a provocare tragedie Covid da maglia nera del Paese? Mah, che dire, Salvini va assolto: il suo tempo è insufficiente per occuparsi anche di Fontana, preso com’è dal tessere complotti con suoi omologhi sovranisti e dall’ambiguo ‘stare non stare’ nell’esecutivo Draghi, un giorno da socio, il successivo da ferale oppositore.