Pandemia, inedito film ‘horror per l’orgoglio machista  

È una vera ‘pacchia’ e farsene un’idea è alla portata di chiunque navighi in internet o per un tic molto diffuso clicchi sul telecomando della Tv passando in rassegna centinaia di canali. L’esplorazione di migliaia di offerte propone anche la pubblicità da ‘parental control’ di prodotti e strumenti che promettono focose notti all’insegna dell’erotismo sfrenato, performance sessuali record per durata-intensità e perfino il miracolo, scusate la volgarità, di allungamento-ingrossamento dell’organo, che la natura ha fornito al maschio per la riproduzione della specie: orgia pubblicitaria di  pillole viagra simili, pomate stimolanti durata e qualità dell’erezione e unguenti in grado di fornire al machismo una significativa ipertrofia del ‘membro’, con tanto di immagine esplicativa disegnata dai grafici pubblicitari. Non avesse l’avallo scientifico di illustri e accreditati ricercatori, quanto segue desterebbe il sospetto che sia materia di un contratto segreto fra produttori di quei presunti ‘strumenti del piacere sessuale’ e doc specialisti dell’eros, perciò autori di ‘raccapriccianti news sulle defaillance amorose’ dell’umanità. Prima ‘sconvolgente’ notizia: il pene della specie umana si ‘restringe’, responsabile l’inquinamento. Il guaito allarmista arriva dagli Usa e racconta che interferisce sulla fertilità perché colpisce ovuli e spermatozoi, atrofizza genitali maschili e femminili. La scienziata Swan è proprio esplicita: “In futuro pene più piccolo, disfunzioni erettili, calo di spermatozoi”. La medicina italiana concorda: con il lockdown desiderio sessuale diminuito dell’80% negli uomini, del 40% nelle donne. Conseguente il calo di vendite del viagra! Sulla voglia di sesso, dicono gli esperti, prevale l’ansia per il possibile contagio da Covid. La diagnosi degli psicologi: ‘disfunzione relazionale” (colpirebbe 6 uomini su dieci!) Meno viagra e contraccettivi, più ansiolitici. Insomma, ai disturbi mentali corrispondono danni della salute sessuale, ma…ma chi riesce a superare lo scoglio degli ‘effetti inibenti’ e mantiene una normale attività sessuale, reagisce meglio allo stress provocato dalla pandemia’. E i ragazzi? “Conseguenza del distanziamento è anche una più ardua sperimentazione della loro sessualità e segnala il forte aumento della messaggistica con contenuti sessuali”. Sentenziano gli andrologi: “Non possiamo andare in palestra, ma il letto può diventarlo con il rapporto sessuale. Avere rapporti, è una delle cose migliori in sostituzione della palestra: non cinque volte al giorno, per carità, ma quanto al tempo della pre quarantena. Mantenere il pene in allenamento non solo migliora il cervello, con la gratificazione, ma ha un effetto dal punto di vista vascolare: aumenta l’afflusso di sangue. Un uomo di 20 anni può avere due rapporti al giorno, senza problemi, ma anche l’ottantenne o il novantenne, in forma, possono averlo una volta o due a trimestre (!). L’uomo non spegne mai la luce, specie se si ha accanto la persona giusta”. Sarà, ma l’effetto del problema sull’offerta di antagonismo al calo del desiderio e al pericolo di membri ridimensionati è un consistente incremento della pubblicità di settore e il moltiplicarsi di accessi alle innumerevoli offerte della video pornografia. Immunità di gregge, salvaci tu.


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