JOE BIDEN / GRAZIE, COVID. UN LIBRO BOMBA LO ATTACCA

Il Covid? L’asso nella manica di Joe Biden per battere Donald Trump alle presidenziali.

E’ una delle rivelazioni-bomba contenute in un fresco di stampa, appena uscito negli Stati Uniti: “LUCKY – How Joe Biden Barely Won the Presidency”, e cioè “FORTUNATO – Come Joe Biden ha vinto d’un pelo la Presidenza”.

Autori Jonathan Allen, giornalista di ‘NBC News’, e Amie Parnes, corrispondente dalla Casa Bianca per ‘The Hill’. Due veri segugi, hanno già firmato un bestseller su Hillary Clinton, ‘Shattered’.

Una delle ‘chicche’ di ‘Lucky’ riguarda la conversazione tra una delle ‘teste pensanti’ nella Casa Bianca, Anita Dunn, e un ‘amico’ del neo presidente.

Ecco la frase bollente pronunciata da Dunn: “Il Covid è la cosa migliore mai capitata”. Il senso è: non poteva capitare una cosa migliore per Biden nella sua corsa alla presidenza, visto il modo con cui Trump ha malgestito la pandemia.

Da rammentare che solo pochi giorni fa il neo inquilino della Casa Bianca ha reso omaggio alla memoria delle 500 mila vittime americane di Covid.

Ma chi è Anita Dunn? Una super democratica di lungo corso, una “veterana dem”, come viene definita negli ambienti politici a stelle e strisce.

Entra come staffista per la comunicazione già all’epoca della presidenza Carter, e diventa la responsabile con quella di Barack Obama. Mano mano si fa le ossa come ‘stratega politico’ e diventa l’elemento chiave per le campagne elettorali democratiche, da Obama fino a Biden. Ha appena coordinato la comunicazione per la ‘transizione’ e ora affianca i pezzi da novanta ufficiali, Kate Bedingfield eJen Psaki. Un’eminenza grigia da novanta.

Nel volume, comunque, se ne raccontano delle belle sulla Biden story. Compreso l’iniziale scarso entusiasmo di Obama per la sua candidatura, inadatta a suo parere perfino per le primarie. L’ex presidente, infatti, lo riteneva troppo anziano e gli avrebbe preferito l’ex deputato texano Beto O’Rourke.

Il libro viene definito “a thrilling masterpiece of political reporting”, ossia un “un capolavoro giallo di giornalismo politico”.

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