AFGHANISTAN / GLI USA NON VOGLIONO PIU’ RITIRARSI

Se vent’anni di occupazione militare vi sembran pochi.

E tali non sono sembrati perfino all’amministrazione guidata dall’ex numero uno della Casa Bianca Donald Trump, che ha firmato a Doha un preciso accordo per il ritiro, entro il primo maggio, delle truppe americane.

Ma a quanto pare il tanto democratico governo guidato dal neo eletto Joe Biden non la pensa così. E cerca in tutti i modi di ostacolare quel ritiro e non rispettare gli accordi di Doha.

Più che mai esplicito il numero uno del Central Command Usa, generale Kenneth McKenzie, che accusa i talebani d’ogni sorta di violenze. E sbotta: “L’Isis impallidisce rispetto a quanto oggi fanno i talebani, responsabili degli attacchi scatenati in tutto il Paese, con omicidi mirati in varie aree urbane. La violenza non è esercitata tanto contro di noi o gli amici della colazione Nato, ma contro le forze militari e di sicurezza afghane e contro tutto il popolo”.

L’escalation di accuse è cominciata ai primi di gennaio, quando il Pentagono ha accusato: “I talebani non stanno rispettando gli accordi”. E la sottolineatura del portavoce, John Kirby: “Senza il rispetto dell’impegno di rinunciare al terrorismo e interrompere gli attacchi alle forze di sicurezza afghane, è molto difficile vedere come possiamo avanzare con l’accordo negoziato”. Ma si trattava di un accordo ben preciso già sottoscritto, non da negoziare o rinegoziare!

Ancor più criptico il neo Segretario di Stato, Anthony Blinken, il quale annuncia una revisione dell’accordo “Per capire esattamente gli impegni presi dai talebani e dagli americani”. Se non l’ha capito lui!

Non sa bene che pesci prendere il Segretario della Nato, Jens Stoltemberg: “Stiamo affrontando molti dilemmi e non ci sono opzioni facili. Non abbiamo ancora preso una decisione precisa, ma il primo maggio si avvicina”. Almeno conosce il calendario, e aggiunge: “La Nato lascerà l’Afghanistan solo quando sarà il momento giusto”. Elementare, Watson.

Veniamo a casa nostra. Il 29 giugno 2020, nel corso di un’audizione in commissione Difesa, il Capo di Stato Maggiore  Enzo Vecciarelli annunciò il ritiro dei 900 militari impegnati “entro la seconda metà del 2021”.

E oggi il riconfermato ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, fa il pesce in barile: “dobbiamo decidere tutti insieme il futuro dell’Afghanistan, preservando la coesione degli Alleati”.

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