L’appetito dei ‘valpadani’ vien mangiando  

Stuzzica la curiosità il primo, chiarificatore test in grado di misurare limiti e potenzialità del condottiero Draghi, alle prese con il cruciverba di ardua soluzione, come quello proposto dalla diffusissima ‘Settimana’ nella pagina frequentata solo dai migliori enigmisti: il famelico Salvini, traduce la fame repressa di potere, gratificata dall’esecutivo del ‘tutti dentro’, in avance da proporre-imporre per la spartizione di vice ministri e sottosegretari da nominare in vista del ‘full space’ del governo. Il ‘carrocciaro’ di Pontida, infastidito per la conferma dell’ex prefetto Lamorgese al dicastero dell’Interno, intende condizionarla affiancandole la seconda carica in quota Lega. Il ‘sì’ o il ‘no’ di Draghi riveleranno se avrà un seguito nefasto aver imbarcato i sovranisti nella squadra ministeriale e nella ‘larga’ maggioranza rosso-giallo-verde-arancione-nero in nome del bene comune e del tridente crisi economica-sanitaria-sociale. Dovesse tenersi buono Salvini e ignorare il veto del pd di ‘farlo contento’ con qualche sottosegretario leghista, il premier denuncerebbe un deficit di autorevolezza decisionale preoccupante e tempi davvero duri per la tenuta democratica dell’Italia.

Tracotante dichiarazione di Salvini in uscita dal tribunale di Catania, dov’è imputato nel processo per l’infame sequestro aggravato di persona e abuso d’ufficio al tempo della nave Gregoretti, impedita a sbarcare i migranti in gravi condizioni igieniche e sanitarie: il ‘carrocciaro’, con la scorta dell’avvocatessa leghista Buongiorno ha esternato la provocazione “La Lega sarà presente al ministero dell’Interno. Con Draghi continuità alla nostra politica sull’immigrazione”. Il senso di questa intempestiva e illecita pretesa? Se Draghi desse ragione a Salvini, alla sua ‘politica sull’immigrazione, diventerebbe a sua volta colpevole e di conseguenza sarebbe processato. Il ‘carrocciaro’ prova a coinvolgere il governo giallo-verde. Sostiene che le decisioni di bloccare gli sbarchi dalle navi del soccorso le avrebbe condivise con il governo. Di Maio: “Ci informava a cose fatte e tra l’altro con un poco istituzionale tweet”. Un secondo rischio del finto buonismo del sovranista Salvini è che la forzata annessione della Lega e di Forza Italia alla gestione del governo emergenziale può favorire l’assoluzione dei due numeri uno, accumunati da iter in corso di processi (la Lega ha un bel po’ di grane giudiziarie a cui far fronte e Berlusconi non meno). La giustizia non da poco tempo fatica a condannare uomini dei partiti, forse impedita dalla subordinazione alla politica. L’appetito bulimico di Salvini sfiora fasi d’intollerabile provocazione, per esempio con la pretesa di un sottosegretario leghista per il dicastero del Sud, di quel Sud insultato, oggetto di razzismo, disonorato. Anche l’esito di questo caso limite dirà se il coinvolgimento della Lega nell’esecutivo Draghi è solo una pillola amara, ingoiata per vararlo e affrontare adeguatamente le crisi. Fosse altro, la ‘sinistra’ avrebbe difficoltà a spiegare l’incapacità a esercitare il diritto democratico di contrastare la promiscuità con la destra.

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