Due a me, due a te?

Auguri prof, sinceri, auguri con stima, come definirla pregressa, per l’autorevolezza spesa nel contesto tutt’altro che agibile della Comunità europea, ancora così poco somigliante alla compattezza di ‘polo’ antagonista dei Titani che dominano la Terra nel duplice, fondamentale parametro dell’economia e del potere politico. L’auspicio tende all’ottimismo della spes perché accompagni la fase cruciale della sua esplorazione nel segno della fermezza e faccia nascere il prossimo esecutivo con il crisma di ‘bene del Paese’, slogan adottato per far colpo sull’ ‘uomo qualunque’ dall’intera fauna di parlamentari, esponenti politici a vario titolo, amministratore locali e portaborse. I soliti ben informati si divertono a connettere tra loro nomi e caselle dell’esecutivo, che secondo indiscrezioni attendibili, Lei dovrebbe rendere pubblici lunedì. Nel rispetto della sua consolidata austerity che le si riconosce c’è rispetto nell’attesa e vigile pazienza per verificare che negli incontri con partiti e partitini, abbia risposto picche alla questua di nomine ministeriali messa sul tavolo della trattativa come condicio sine qua non per l’alleanza del governo nascente. Il ‘buona fortuna’, sicuramente meritato per il lavoro di cesello svolto in questi giorni, non è gratuito: chiede in cambio la smentita di fatto del cosiddetto toto ministri, che mobilita gli specialisti in chiaroveggenza, muniti di manuale Cencelli e di arzigogolati ‘la legge è uguale per tutti. È, che l’ipotesi di una simile spartizione, punta alla falsa ‘par condicio’ del ‘due a te, due a me, uno a  lui’ e provoca intensa irritazione. Racconta di due dicasteri ai grillini, due ai dem, due alla lega, due ai berlusconiani, tot a Italia Viva, uno alla Bonino, eccetera, eccetera.  Conosciamo la sua sobrietà, il suo fiero disinteresse per interviste e bla-bla prive di significato, ma non sarebbe male, se affidasse un succinto tweet alle agenzie di stampa, per smentire la sbornia di supposizioni, che in una delle tante ‘indiscrezioni assegnano ministeri a Franceschini, Guerini, Speranza, Tajani, Bernini, Carfagna, Bonino, Calenda, Di Maio, Patuelli, Bonafede, Conte, Boschi, Bellanova, Ruffini, Cartabia…Bellantone, Franco, Scannapieco, Reichlin. Perché non Totti allo sport, Giuseppe (guaritore napoletano esoterico) alla Sanità, Lapo Elkann al Tesoro, Panariello allo Spettacolo,  Massimo della ‘Ghigliottina’ o Gigi Marzullo alla cultura, Briatore agli Esteri, il commissario Montalbano agli Interni, Asia Argento alla ‘Parità di genere’ e il neo meneghino Pin Li al commercio, Maria De Filippi o Barbara D’Urso alla vice presidenza del Consiglio, Carmelo, giardiniere comunale, all’ambiente.

Insomma auguri prof Draghi. Ci confermi di aver scansato la trappola dei “sì, ma se…”, molto probabilmente posto come una base della trattativa dalle delegazioni di interlocutori antitetici, ma che in circostanze come questa, di spartizioni in corso, dimenticano antichi e nuovi rancori.


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