Missione Draghi: “qui il sì, qua i miliardi”

Dov’è l’inganno? Nel cocktail, nella mistura, nello shaker colmo fino all’orlo di componenti eterogenee, talune incompatibili. Che spettacolo: Renzi spiffera a favore degli ingenui la favola di una sua totale indifferenza a occupare dicasteri dell’esecutivo in fieri; la Bonino, in corso di malvissuta senescenza, partecipa al genocidio del Conte ‘ter’. Allo   sconcerto dei politicamente incolti per il sabotaggio rispondono i rumors sul toto ministri, a cui l’ex radicale sarebbe vivamente interessata. Il dottor sottile Calenda, ‘forte’ del due virgola qualcosa di like, attende con pazienza andreottiana la chiusura del cerchio di alleanze spurie impegnate nel copia-incolla di centrismo alla Dc, per esserne un affidabile partner, in sintonia, a distanza, con  l’altro due percento virgola qualcosa di Renzi, le frattaglie di quel che fu il ‘miracolo’ berlusconiano di Forza Italia, una spruzzatina di Udc, il supporto dei guastatori grullin-grillini e perché no, l’anima migliorista dei dem, pronti a spogliare il Pd del quasi niente residuale di sinistra. Che dire, una pacchia per il prestigioso banchiere, carezzato dalle coccole dei gruppi parlamentari. Gli attestano stima e simpatia perché concluda rapidamente   le consultazioni, prologo per spartire con il criterio del ‘ce n’è per tutti’ il tesoretto-tesorone dei miliardi Ue.

Bene comune, priorità dei bisogni collettivi, iniezioni di qualità per il sistema sanitario, occupazione, green economy, lotta alle povertà? Balle. Temi racchiusi nella comoda, abusata formula, che elenca in quotidiana successione ‘crisi economica, sociale, sanitaria’. Il compito di ragguardevole difficoltà, a cui si applica Draghi, esperto navigatore, è nell’abilità di estrarre dal bussolotto della tombola i numeri che assegnano i premi in palio ai giocatori. Forse gli toccherà interferire sulla regolarità dell’estrazione e premiare ambo, terno, quaterna, cinquina…bingo, con il bilancino del manuale Cencelli, per ottenere la corrispondenza tra miliardi e responso degli ultimi sondaggi sulla salute dei partiti. Nell’ordine: tombola-Salvini, cinquina-Pd, quaterna-M5stelle, terno e ambo in ballottaggio tra Leu, Renzi, Calenda, gruppo misto, + Europa, eccetera, eccetera. C’è da chiedersi: e la Meloni? Beh, la ‘borgatara’ e il suo 16 per cento di ‘love’ devono rispondere ad anima e corpo dei rigurgiti fascisti che la sostengono.  Rischierebbe di alienarseli se partecipasse al banchetto con obbligo di condividere ‘portate’ indigeste per i ‘camerati’.

Andare oltre questa sofferta analisi è azzardato, ma un’idea di futuro prossimo è comunque possibile: il prestigioso banchiere chiamato a dirigere un’orchestra di solisti indisciplinati, che leggono spartiti autarchici, emulerà probabilmente ‘miracoli’ leggendari, in particolare la moltiplicazione di pane di pesci e non lascerà nessuno a digiuno. Per esempio: conferma di alcuni dicasteri del Conte bis, ingresso nell’esecutivo di esponenti della vecchia opposizione (probabilmente dei meno contestabili come Giorgetti) e l’offerta di un ventaglio di tecnici in quota ai diversi commensali.

Finisse così è facile prevedere una forte accelerazione nel rifinire i progetti del recovery plan, al fine di mettere al più presto le mani sui duecento e più miliardi che l’Europa consegnerà all’Italia.

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