S’è svolto un incontro top secret sotto l’albero di Natale tra il buttafuori dei governi, Matteo Renzi, e il neo incaricato premier Mario Draghi?
La notizia comincia a rimbalzare con rimo incalzante, ne fa cenno il Messaggero, ma tra gli altri media di regime la cortina fumogena è impenetrabile.
Hanno parlato, davanti al caminetto, della situazione politica sempre più incagliata? Messo a punto i tasselli per una exit strategy? Stabilito il ruolo del Renzi rottamatore trasformato in costruttore per mettere fuori gioco l’ancora inesperto premier Giuseppe Conte? E quindi favorire, a spallate, l’ingresso di Super Mario, il Salvatore?
Tutto è possibile.
Matteo Renzi. In apertura Mario Draghi
Visti anche i precedenti. Ossia i frequenti incontri che si sono svolti tra i due, spesso e volentieri nella incantata cornice del casale di campagna che da molti anni ospita il buen retiro di mister Banche, nel verde della fattoria a Città della Pieve, in Umbria.
L’ultimo meeting conosciuto – e documentato dal Corriere dell’Umbria e dal Sole 24 Ore – si svolse sotto la canicola ferragostana del 2014, quando l’allora premier Renzi doveva fronteggiare una situazione non facile in ambito UE, nonostante il vito plebiscitario raccolto proprio alla Europee. E volle incontrare il numero uno della BCE, Draghi.
Quel 13 agosto un elicottero della Presidenza del Consiglio atterrò nel campetto di calcio di Po’ Bandino, una frazione di Città della Pieve, a pochi chilometri da Chiusi.
Un incontro lampo, venne definito. Comunque due ore buone per un faccia a faccia che Renzi fu costretto ad ammettere davanti ai giornalisti, i quali il giorno dopo lo incontrarono all’EXPO di Milano.
Un summit, comunque, non previsto in agenda.
“L’Italia non è l’osservato speciale in Europa”, osservò Renzi. Che ammise: “Con Draghi ci vediamo spesso”.
Il pesante momento che l’Italia traversava a fine 2020 ha di certo consigliato un altro incontro. Di sicuro molto ‘operativo’. E, visti gli esiti, fruttuoso.
