YARA GAMBIRASIO / AMMESSO L’ESAME DEI CAMPIONI DI DNA

La difesa di Massimo Bossetti, in carcere per il giallo di Yara Gambirasio, ha il diritto di esaminare i campioni di DNA ritrovati sul corpo della ragazza, uccisa 13 anni fa, il 26 novembre 2010, nella campagna di Brembate, in provincia di Bergamo.

Lo ha deciso la Cassazione, che ha accolto il ricorso dei legali del muratore, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, i quali avevano appellato l’opposizione dei magistrati della Procura di Bergamo.

Claudio Salvagni. Sopra Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

I motivi del ricorso – secondo i giudici della suprema corte – sono “fondati”, e per questo motivo i provvedimenti impugnati devono essere “annullati con rinvio alla Corte d’Assise di Bergamo”, la quale a sua volta dovrà fissare un’udienza ad hoc, per decidere i tempi e le modalità di accesso ai reperti, tra cui i campioni di DNA.

A quanto pare i campioni di DNA sono addirittura 54, rilevati sugli slip – dove è stata trovata la traccia di Ignoto 1 attribuita fino ad oggi a Bossetti – e sui leggings di Yara.

La Cassazione, in qualche modo, contraddice se stessa. Perché la suprema corte aveva confermato le condanne all’ergastolo già decise in primo e secondo grado.

Ora, invece, davanti alle richieste dei legali di Bossetti, è costretta a fare retromarcia, ammettendo il diritto della difesa ad un esame accurato di tutti i campioni, soprattutto quelli relativi al DNA.

Resta il fatto, comunque, che gli inquirenti bergamaschi non hanno mai preso in considerazione altra pista se non quella a sfondo sessuale. Chiudendo regolarmente gli occhi su un’altra pista ben più corposa: quella che porta alle pesanti minacce dei clan della camorra sui cantieri edili, e in questo caso sul cantiere dove lavorava il padre di Yara. In quest’ottica, si sarebbe trattato di un avvertimento ‘mortale’.

La pista è stata più volte illustrata in alcune inchieste della Voce. Di pista appalti e camorra ha scritto anche Roberto Saviano. Mentre lo psichiatra Alessandro Meluzzi ne ha fatto cenno nel corso della trasmissione ‘Quarto grado’.

 

Lascia un commento