Nel grande caos dei lati oscuri del Covid-19, di verità e bugie, si avanzano ipotesi scientifiche spesso fantasiose sui danni collaterali del virus: calo dell’udito, della vista, del gusto, del tatto, danni ai polmoni, al cervello, alle ossa. Che siano azzardi a-scientifici lo dirà autorevolmente la conoscenza approfondita dello stramaledetto coronavirus. Nell’attesa di capirci qualcosa, si può dichiarare senza tema di smentite che un vulnus da pandemia è certo. Il tam-tam ossessivo sul Covid ha infatti coperto con una fitta cortina di silenzio piccole e grandi questioni, una per tutte la minaccia ben più pericolosa per il pianeta Terra di soccombere ai devastanti mutamenti climatici. A ricordarcelo sono le generazioni più esposte al rischio. Non lo dimenticano i giovani ambientalisti del mondo.
Compie diciotto anni Greta Thunberg e torna a manifestare per il clima, insieme a milioni di associati del Fridays for Future, movimento globale per il clima. Non è certo in stand by Greta, premio Nobel per la Pace, persona dell’anno per l’autorevole ‘Time’, premiata con il French Normandy Prize, l’Ambassador of Conscience di Amensty International. Pesano come allora le sue parole rivolte alle Nazioni Unite: “Mi avete rubato i sogni, la mia infanzia con le vostre parole vuote. Come avete osato e come osate continuare a guardare da un’altra parte?” La generazione Greta è in moto. Lo conferma il messaggio pubblicizzato dalla giovane attivista a Capodanno. L’impegna a “continuare la lotta senza fine per il pianeta vivente”. Il Covid fa dimenticare il coraggio civile della capitana Carola Rakete, l’impegno della quindicenne dell’Uganda Leah, dell’indiana Licypriya Kangujam, appena otto anni, i nomi di eroine del nostro tempo: Alexandria Villaseñor, 14 anni, di New York, Catarina Lorenzo, attivista brasiliana di sedici anni, di Bahia, la sedicenne francese Iris Duquesne, Deborah Adegbile, dodicenne di Lagos (Nigeria), che lotta per gli oceani; Ayakha Melithafa del Sud Africa, 17 anni, Leah Namugerwa, 15 anni, combatte contro la plastica, Autumn Peltier, considerata la paladina della difesa dell’acqua, Kyra Gantois, Adelaide Charlier e Anuna De Wever, diciottenni, portavoce del movimento per la lotta ai cambiamenti climatici in Belgio. Il volto della protesta per il clima in Germania è di Luisa Neubauer, 23 anni. Ha organizzato le proteste contro il piano della multinazionale dell’energia tedesca, che avrebbe voluto distruggere la foresta Hambach, vicino a Colonia, per costruire una miniera.,
Sono loro, giovanissime ragazze del mondo, a guardare oltre il disastro della pandemia, al tempo in cui ripartirà ogni cosa, ma anche le violenze dell’umanità sulla natura. Buon futuro Greta e a chi lotta con te per salvare la Terra.
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