WORLD TRADE CENTER / LA VERITA’ DEL CROLLO IN UN DOCUFILM

Una nuova verità sul tragico crollo del World Trade Center 7, suffragata da una mole di documenti e studi di altissima qualità scientifica ed estrema professionalità.

Emerge da clamoroso docufilm che sta circolando negli Stati Uniti e che prima o poi vedremo anche in Italia, censure e piattaforme permettendo. Comunque, andrebbe mostrato in tutte le scuole, per far capire ai ragazzi e prossimi cittadini del mondo a quale punto possano arrivare le manipolazioni della verità.

Titolato “Seven”, 45 minuti la sua durata, è diretto dal regista Dylan Avery. Il quale basa tutto il suo lavoro su uno studio scientifico appena pubblicato dalla University of Alaska di Fairbanks.

Molto particolare la story della ricerca. Che nasce grazie all’impegno civile di un infermiere-anestesista canadese, John Thiel, che non si è mai accontentato delle “verità” (sic) ufficiali, ma ha voluto con cocciutaggine di fare le sue ricerche, di interpellare quasi 200 esperti, fino a coinvolgere nel suo sforzo un’intera super equipe di ingegneri, capeggiati dal docente di ingegneria strutturale J.Leroy Hulsey. Thiel è riuscito a coinvolgere nel progetto anche l’associazione Architets and Engineers for 9/11.

Insomma, una storia nella storia.

Il tutto, poi, è stato tradotto in un appassionante e tecnicamente perfetto docufilm firmato da Avery.

Ecco le parole di Hulsey: “La conclusione principale del nostro lavoro è che non era stato l’incendio a causare il crollo del WTC 7 l’11 settembre, contrariamente alle conclusioni del NIST e degli studi privati di ingegneria che avevano studiato il crollo. La conclusione secondaria del nostro studio è che il crollo del WTC 7 era stato causato da un cedimento generalizzato, con il coinvolgimento quasi simultaneo di ogni pilastro portante dell’edificio”.

Conclusioni che fanno letteralmente a pezzi quelle dell’indagine finale del governo statunitense, come riportato dal National Institute of Standards and Technology (NIST).

Il film passa in rassegna gran parte delle prove, a partire da quelle indiziarie. Quindi effettua un minuzioso screening dei tanti inquilini eccellenti (e sospetti) che popolavano i piani del WTC, dalla CIA al Dipartimento della Difesa Usa fino alla SEC (la Securities and Exchange Commission). Poi analizza i documenti che incredibilmente già ‘prevedevano’ quel tragico crollo, compresi alcuni servizi televisivi in precedenza messi in onda da Cnn e Bbc.

La forza della pellicola sta nel mettere lo spettatore di fronte a fatti e prove scientifiche, incontrovertibili, illustrate con rigore da grandi esperti come Hulsey, Roland Angle (ingegnere civile), Scott Grainger (ingegnere per la protezione antincendio), Kamal Obeid (ingegnere strutturale), Tony Szamboti (ingegnere meccanico).

Tra le prove ci sono perfino i campioni di acciaio con tracce di fusione intergranulare e di solfidazione, che il New York Times aveva in origine definito “il mistero più oscuro di tutta l’indagine”, ma che erano stati incredibilmente ignorati nei rapporti del NIST.

Così scrive l’uomo che ha messo in moto la macchina scientifica capace di scovare la verità sul crollo, John Thiel: “Qualsiasi ingegnere o ricercatore con una comprensione di base della fisica, che non soffra di dissonanza cognitiva, dopo aver visto questo video dovrebbe facilmente convincersi della verità”.


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