Dal medico in sicurezza / Un sogno? No, una realtà ed un primato assoluto per Napoli

Il professor Elio Bava

Vi piacerebbe poter andare dal dentista in tutta sicurezza e addirittura, dopo la visita, uscirne addirittura purificati da capo a piedi?

Un sogno che sembra irrealizzabile, in tempo di pandemia, ma che invece in una clinica di Napoli è già da alcuni mesi una realtà, tanto da far realizzare un primato assoluto del capoluogo partenopeo in fatto di sicurezza, tutela della salute e strumenti di prevenzione, ben più completi ed avanzati di quelli richiesti dalle norme governative.

L’arco a raggi ultravioletti installato all’ingresso della Clinica Dentale Bava. In apertura vediamo il purificatore d’aria e, nell’altra foto, lo sterilizzatore di oggetti

 

 

 

 

 

Stiamo parlando dello straordinario arco a raggi ultravioletti, sotto il quale passano tutti i pazienti prima di poter accedere agli studi ambulatoriali della Clinica Dentale Bava: un gioiello di esperienza e tecnologia guidato da Elio e Maurizio Bava.

«L’idea di inserire all’ingresso della Clinica l’arco a led ultravioletti – spiega Elio Bava – arriva da importanti studi statunitensi e britannici, finora in Italia non sufficientemente applicati né valorizzati». I primi a rivelare la potenza dei raggi ultravioletti per sterminare i virus, compreso il micidiale Covid 19, sono stati i ricercatori del Solid State Lighting & Energy Electronic Center, dipartimento attivo presso l’Università di Santa Barbara, in California. «Una delle principali applicazioni – spiega uno di loro, il ricercatore Christian Zollner – riguarda sicuramente l’ambito medico: la sterilizzazione dei dispositivi di protezione individuale, delle superfici, dei pavimenti e di tutto ciò che necessita di disinfezione».

 

 

«L’efficacia della luce ultravioletta a lunghezza d’onda corta, ad esempio quella utilizzata negli acquari per mantenere l’acqua igienizzata, si è rivelata ottima per neutralizzare il coronavirus Sars Cov-2 – spiega ancora il professor Bava – lo ha confermato un recente studio sperimentale multidisciplinare effettuato da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, dell’Università Statale di Milano, dell’Istituto Nazionale Timori di Milano e della Fondazione Don Gnocchi».

Di qui la scelta di dotare la sua Clinica Dentale di avveniristici avanzati strumenti di prevenzione: non solo l’arco a led ultravioletti, ma anche un purificatore d’aria a getto continuo ed uno speciale sterilizzatore per gli oggetti che il paziente porta con sé entrando, dalle chiavi alla borsa o quant’altro.

Il potere germicida della luce Uv-c su batteri e virus è dovuto alla sua capacità di rompere i legami molecolari di DNA e RNA di questi microorganismi. Diversi sistemi basati su questa luce erano già utilizzati per la disinfezione di ambienti e superfici in ospedali e luoghi pubblici, eppure una misura diretta della dose di raggi UV necessaria per rendere innocuo il Covid 19 non era stata ancora effettuata, prima dello studio multidisciplinare di Milano. «Abbiamo illuminato con luce UV soluzioni a diverse concentrazioni di virus, dopo una calibrazione molto attenta effettuata con i colleghi di INAF e INT – ha spiegato Mara Biasin, docente di Biologia applicata alla Statale di Milano – e abbiamo trovato che è sufficiente una dose molto piccola, equivalente a quella erogata per qualche secondo da una lampada Uv-c posta a qualche centimetro dal bersaglio, per inattivare e inibire la riproduzione del virus di un fattore 1000, indipendentemente dalla sua concentrazione».

Questo non significa, però, che per sconfiggere il vitus basti esporsi alla luce del sole. «Raccomando sempre ai miei pazienti – tiene a sottolineare il professor Bava – di prestare attenzione ad un particolare: l’efficacia degli ultravioletti è stata testata su lampade a led, mentre la luce del sole, che pure contiene tanta parte di questi preziosi raggi, sicuramente aiuta, ma da sola non basta, perché i raggi UV vengono trattenuti dall’atmosfera».

«Le radiazioni Uv-c – avvertono infatti i ricercatori di Santa Barbara – sono naturalmente emesse dal sole, ma non arrivano sulla terra per via del filtro esercitato dall’atmosfera». Attenzione dunque a chi dice che «i raggi del sole disattivano il virus», come tante volte abbiamo letto sui social network.

Prima di certe affermazioni, insomma, occorrono solide prove scientifiche: come quelle ormai assodate sul potere degli ultravioletti corti sulle superfici esterne in ambienti chiusi, che è possibile, appunto, trovare solo alla Clinica Dentale Bava di viale Gramsci, a Napoli.

Un primato non da poco, questo, per il capoluogo partenopeo, nella prevenzione del contagio e nella sicurezza avanzata dei pazienti.

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