La famiglia secondo Francesco

Di tanto in tanto, spunta dal mare immenso del cattolicesimo militante la proposta di beatificare o santificare uomini e donne a cui si attribuiscono speciali qualità morali, spirituali, di eccezionale solidarietà umana e in qualche caso di aver compiuto ‘miracoli’. A  prescindere da Madonne che dialogano con sprovveduti campagnoli per illuminare il mondo di saggezza divina, di là delle statuine, che addetti alle pro loco fanno piangere sangue per attirare turismo religioso, ignorando per ‘carità cristiana’ il business che generano luoghi di culto con annessi alberghi, ristoranti e vendite di pii souvenir, sorge spontanea la proposta, sicuramente indigesta per il clero integralista, bizzoche e affaristi del Vaticano, di trasformare in vita il titolo di santità di papa Bergoglio  in Santo Francesco. Altro che miracoli i suoi.  Il prete argentino, chiamato a  gestire l’eredità di un predecessore evidentemente debole, qual si è dimostrato Ratzinger, nei pochi anni del pontificato è stato protagonista di miracoli in linea con i principi più significativi che hanno originato il cattolicesimo. Prima o poi un illuminato biografo di Bergoglio sistemerà in un dossier esaustivo i momenti ‘rivoluzionari’ del suo percorso pastorale e critici con il dono dell’obiettività racconteranno all’umanità la dimensione di un pontificato, che ha spazzato via  il marcio di secoli del potere temporale della Chiesa, parallelo in nefandezze con le patologie del mondo civile in termini di corruzione e ignominie a distanza abissale dal cristianesimo. In ossequio all’attualità, eccone uno spaccato a elevata qualità esplicativa: Francesco, in viva voce, nel racconto del documentario firmato da Evgeny Afineevsky, ammonisce il mondo cattolico “Gli omosessuali sono figli di Dio, hanno il diritto di essere una famiglia…le unioni civili offrono loro una copertura legale”. Lo dice a una coppia gay perché porti i loro bambini in parrocchia, a dispetto dei pregiudizi.  Sul fronte opposto, della conservazione, si schierano cardinali, come Ruini. A proposito di santificazioni, monsignor Semeraro, prefetto della Congregazione per la causa dei santi: “Non è un’apertura ai matrimoni fra omosessuali. Non può esserci confusione. La famiglia voluta da Dio (glielo ha forse comunicato Dio con un messaggio whatsApp?) è tra un uomo e una donna”. Occorre altro  per ammettere che la Chiesa con Francesco è allo storico bivio fra il rifugio in un egoistico dogmatismo e la prospettiva di un’evoluzione consona con il futuro di una società distante duemila anni dal clericalismo che ha malamente  interpretato il cristianesimo?
Ma allora si può, o meglio si potrebbe. La scuola per proseguire nel fondamentale percorso dell’apprendimento è stata costretta a dure metamorfosi: obbligo di mascherina per studenti e docenti, banchi distanziati e di un posto solo, limitazioni di movimento, test della temperatura, ma neppure tutto questo sembrerebbe garantire l’obiettivo di non diffondere il coronavirus. L’istituto Giulio Natta di Rivoli si è dotato  di un dispositivo in grado di purificare l’aria delle aule. Il bruciatore usa la luce al posto del fuoco ed elimina virus, batteri, agenti inquinanti. Insomma il Natta è una scuola free Covid. Rivoluzione possibile in tutta Italia? La domanda è per la ministra Azzolina.

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