Gratuita comicità

Ridere fa bene alla salute. Se poi la comicità è gratuita risate a gogò: il negazionista Sgarbi, autocandidato a sindaco di Roma con il sostegno di una lista ‘no euro, no Europa’, ne inventa un’altra e con un ‘vaffa’ di rito alla credibilità politica estrae dal cappello a cilindro di illusionista da strapazzo la boutade della candidatura a sindaco di Milano dello strambo cantautore Morgan.  Il quale aderisce senza arrossire al copione ‘scarpettiano’ scritto da tragicomico fondatore del partito ‘Rinascimento’ di cui, per quanto risulta al momento, è segretario e unico esponente.  “Confermo, ho accettato la proposta di Sgarbi.” annuncia Morgan al mondo, che, com’è noto, smaniava da sempre per iscriverlo al club del variegato pianeta dei politicanti. “Mi piacciono le sfide e amo la mia città. La proposta mi è arrivata a tarda notte da Sgarbi”, firmato Marco Castoldi, ovvero Morgan, che anticipa anche qualche nome da inserire nella futura lista elettorale: il sociologo Alberoni (Fratelli d’Italia) e il cantautore Eugenio Finardi. Coniato anche un motto per l’occasione, chissà se partorito dalla fertile fantasia di Sgarbi: ‘Vota Morgan, ribellirai e ribelliremo’; quale straordinario esempio di fervida creatività!
La collocazione nel cosiddetto arco costituzionale: “Né destra, né sinistra” confessa Morgan (e perché lasciarci nel dubbio, poveri noi?), ma la presunta dichiarazione bipartisan confligge con la successiva “A Zingaretti preferisco Salvini, ha dei tratti positivi (???)”  Gli chiedono per chi ha votato e la risposta è un prodigio di qualunquismo: “Non mi riconosco in questo stile di democrazia, non mi piace, è un sistema che non mi interessa (sic!). Oggi i partiti non è che siano proprio portatori di ideali”.  Abbiate pazienza, il critico, ahinoi prestato alla politica, continuerà a sorprenderci. Cosa potrebbe proporci? Per cominciare la ‘povera’ Ilona Staller (40 film, libri, decine di show, eccetera), che dice di essere in quasi povertà. Sgarbi potrebbe proporla per amministrare Napoli, che stenta a indicare il successore di De Magistris. E poi…la pentastellata Pennino non si ricandida a sindaca d Torino, perché il Vittorio del turpiloquio facile non suggerisce il nome di Totonno ‘o saputello, ambulante partenopeo fedele lettore di ‘Tuttosport’ quotidiano piemontese di settore? E si può tener fuori dall’agone delle prossime amministrative il mago Thelma, che giura di poter contare su un feeling personale con il padreterno? Non si può, e allora Sgarbi lo proporrebbe per amministrare Bari, o Palermo, Venezia.
Veltroni non fa nulla per nascondere l’empatia con gli Usa, che definisce ‘la più avanzata democrazia del mondo’. E il razzismo, l’assistenza sanitaria negata ai più, le ingerenze economiche, politiche, militari in mezzo pianeta, il micidiale rifiuto a impegnarsi per l’ambiente, la pena di morte, spesso comminata a neri poveri che non sono in grado di pagare milioni di dollari a imponenti studi associati legali, l’imposizione unilaterale di dazi sui prodotti di importazione, il carcere lager di Guantanamo, l’inverosimile balordaggine di mezza America che ha eletto e sostiene il peggiore presidente degli States? Quisquilie? Pinzillacchere? Il loro contrario, dimenticanze, tendenti a mascherare il vulnus di macchinazioni internazionali per alterare l’esito delle elezioni, strategie Usa per mettere le mani sulla gestione del potere: i ricercatori del Cheek Point Software Technology hanno individuato sei possibili scenari da monitorare in vista del 3 novembre: un possibile attacco al server delle poste americane (Trump teme i voti espressi via mail a favore di Biden), che potrebbe comportare notevoli ritardi nella consegna dei voti’, il ricorso a notizie false già utilizzate negli ultimi quattro anni; intromissioni per manipolare i risultati del voto di novembre mediante un virus progettato per falsare le elezioni in Ucraina; falsi siti web elettorali con l’obiettivo di diffondere propaganda falsa, o di rubare i dati degli utenti. Per ora in sordina la larvata minaccia di Trump di contestare anche ‘militarmente’ l’esito delle elezioni favorevole a Biden.
Democrazia avanzata questa?  Forse subordinazione, complesso d’inferiorità.

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