FACEBOOK / ECCO SERVITA LA CENSURA SUI VACCINI

Facebook decide per la censura.

Nel campo delle informazioni sui vaccini, infatti, il colosso di Marc Zuckerberg ha pensato bene di adottare provvedimenti restrittivi contro i post che – secondo i suoi esperti – possono disincentivare i cittadini dall’utilizzo dei vaccini.

La stessa linea di condotta, of course, è stata adottata anche per Instagram, la società acquistata anni fa per 1 miliardo di dollari.

Ad accelerare la decisione, che era nell’aria, sarebbero state le rimostranze di alcune associazioni di medici, le quali hanno accusato Facebook di far poco per controllare i contenuti della sua piattaforma.

Lo scorso anno erano stati modificati alcuni algoritmi, in modo tale da rendere meno visibili i contenuti dei post anti vaccini. Una strategia che lo staff di Zuckerberg ha poi ritenuto poco efficace.

Adesso la stretta.

Che va più o meno nella stessa direzione imboccata da un altro colosso, Amazon, che addirittura a febbraio, appena scoppiata la pandemia, sottoscrisse un accordo con l’Organizzazione Mondiale per la Sanità e altri book store. Si tratta della “Covid Policy”, in base alla quale “bloccare le vendite di libri che hanno l’obiettivo di fomentare la paura o, peggio, di diffondere teorie di cospirazione sul Covid”.

Incredibile ma vero. E proprio basandosi su quell’accordo ammazza informazione Amazon ha cercato di ostacolare pesantemente la diffusione e la vendita di non pochi volumi che avevano – al contrario – il solo e preciso scopo di fornire ai lettori e a tutti i cittadini una informazione autentica, non taroccata e infarcita di fake news, su un tema così delicato come quello dei vaccini.

Un esempio su tutti, il volume firmato da Giulio Tarro e intitolato “Covid 19 – Il Virus della Paura”.

Quando Golia ha paura di Davide.

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