Meglio in Africa che in Europa

Il Botswana è una repubblica democratica sudafricana, vasta 581.730 kmq ( quasi il doppio dell’Italia) e una popolazione di 2.254.068 abitanti ( l’Italia ne ha 60 milioni ).
L’economia del paese è basta sull’estrazione dei diamanti dalle miniere nel deserto del Kalahari, sull’allevamento di bestiame ( in particolare mucche da latte e cavalli ) e sul turismo per l’ammirazione delle sue numerose bellezze naturali e per i numerosi safari.
Il PNL nominale era nel 2012 di ben 14,425 milioni di dollari per a un eccellente 7020 dollari pro capite che diventano15.706 a parità di potere di acquisto.

Sin dalla sua indipendenza (faceva parte del commonwealth britannico fino al 1966 ) il Botswana ha mostrato uno dei più alti tassi di crescita del reddito pro capite del mondo. Dal1966 al,1999 la crescita economica è stata del 9% e nel 1994 il Botswana è stato il primo paese a uscire dalla classifica dei Paesi Meno Sviluppati stilata dall’ONU-
Grazie all’apertura della superstrada transafricana che collega l’ Oceano Indiano con quello Atlantico, passando per il Kalahari, le merci botswaniane hanno i maggiori rapporti commerciali con la Gran Bretagna e gli Stati Unii d’America nonché con altri paesi europei ( Italia, Francia, Germania,….)
Attualmente il Botswana è uno dei stati più sviluppati più ricchi dell’Africa.
In uno dei suoi “Fatto” su Rai! Enzo Biagi ridicolizzò il governo Berlusconi del 2001 di avere un PIL nettamente inferiore a quello del Botswana.
MI viene da chiedere come mai l’UA ( l’unione africana corrispondente alla nostra ‘unione europea) l’ONU e il Pontefice non chiedono a questo felice paese di accogliere i fratelli africani nei suoi allevamenti e nelle sue miniere e nel suo turismo anzicchè costringerli ai pericolosi viaggi attraverso mezzo continente e poi attraverso il Mediterraneo per raggiungere l’Italia e l’Europa in cerca di migliori condizioni di vita. Tra mille pericoli e mille polemiche.
Il Botswana potrebbe ospitarne con viaggi in treno o in pulman senza pericoli almeno 100 milioni di fratelli della stessa pelle, della stessa etnia e della stessa cultura.


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