GORBACIOV / FU UN DISASTRO ABBATTERE L’URSS

“Se l’Unione Sovietica non fosse stata abbattuta, il mondo sarebbe oggi più stabile, più giusto e più sicuro”.

Sono le parole pronunciate dall’ultimo presidente dell’Urss, Michail Gorbaciov, in un’intervista rilasciata al Times.

“Il crollo non fu in alcun modo il risultato finale delle perestrojka – aggiunge – e ovviamente non volevamo la dissoluzione dell’Urss”.

Ha riconosciuto alcuni errori compiuti dalla sua amministrazione: la tardiva riforma del partito, il decentramento scarsamente attuato, le riforme economiche non sufficientemente audaci.

Ma ha anche sottolineato i tanti positivi risultati raggiunti: la firma degli accordi per il disarmo nucleare, la fine della guerra fredda, l’ergere di un sistema multipartitico, lo svolgimento di elezioni alternative, la libertà di espressione, riunione e religione su tutto il territorio dell’ex Unione Sovietica.

Ed aggiunge: “La cosa più importante è che abbiamo portato il processo di cambiamento al punto in cui è diventato impossibile invertirlo. Pertanto, il colpo di stato fallì nell’agosto 1991. Anche se i danni causati furono enormi: un autentico disastro per il Paese. Poi radicali e separatisti hanno messo fine all’Urss, senza pensare alle conseguenze”.

E saltò fuori l’astro di Boris Eltsin, un pupazzo allora abbondantemente manovrato dall’Occidente.

Garbaciov ha oggi 89 anni, è stato l’ottavo e ultimo presidente dell’Unione Sovietica. Il 25 dicembre 1991 si dimise dal suo incarico. Il giorno successivo il Soviet Supremo riconobbe lo scioglimento dell’Unione Sovietica.

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