STATI UNITI / DIVAMPA L’INCENDIO PER LE PRESIDENZIALI

Divampano le polemiche negli Stati Uniti in vista del voto per le presidenziali.

E’ morta a 87 anni la decana della Corte Suprema degli Usa, Ruth Bader Ginsburg, una vita dedicata alla battaglie per i diritti delle minoranze.

Ora è guerra tra i democratici e i repubblicani per la nomina del nuovo giudice.

Non basta. Perché impazzano i sondaggi per il voto e soprattutto le fosche previsioni per il post: con le truppe degli uni già pronte ad assaltare le postazioni degli altri, qualunque sia l’esito.

Procediamo con ordine.

Il decesso della Ginsburg è ora vera e propria benzina sul fuoco. Perché vede subito democratici e repubblicani fronteggiarsi sul terreno della nomina della nuova super toga, una figura determinante negli assetti del Paese, visto che la Corte Suprema sarà certo investita delle furibonde polemiche che si scateneranno all’indomani dei risultati.

I repubblicani vorrebbero procedere subito alla nomina, cioè prima del voto presidenziale. I democratici, ovviamente, no.

Sarà battaglia nelle prossime ore.

Soprattutto se si tiene conto del clima già super rovente. Con analisi e sondaggi che contribuiscono a far divampare l’incendio.

Ha contribuito a dar fuoco alle polveri, giorni fa, un intervento sul Washington Post del politologo Fareed Zakarias, ben noto alle cronache a stelle e strisce come un ‘profeta di sventure’. Per le quali quasi sempre di ‘azzecca’.

Ecco la suo ‘bollettino’ politico sul dopo voto per la Casa Bianca. “”Il giorno seguente Donald Trump sarà in testa al conteggio dei voti, ma il risultato sarà ribaltato dal voto postale”.

Si tratta di quello che dalla stampa statunitense viene già definito come ‘effetto miraggio’, del resto già profetizzato dalla società che gestisce la campagna elettorale del partito democratico e ripetuto in questi giorni dal mainstream.

A quanto pare, una buona fetta degli elettori del partito democratico ha scelto di votare via posta, soprattutto a causa del rischio Covid 19.

Sottolinea il sito statunitense ‘The Hill’: “In base a molti sondaggi risulta che la maggior parte dei democratici voterà via posta, garantendo il miraggio della vittoria di Trump, che il primo giorno dello scrutinio abbaglierà il mondo. Ma sarà di breve durata”.

Sul voto postale analizza The Hill. “Il ‘National Postal Mail Handlers Union’, sindacato al quale aderiscono 47 mila lavoratori delle Poste degli Stati Uniti, ha dichiarato che voterà Joe Biden. Un endorsement che si aggiunge a quello della ‘Association of Letters Carrers (NALC), altro sindacato delle poste che associa, tra attivi e pensionati, circa 300 mila persone. Insomma, più o meno tutti i dipendenti del servizio postale degli Usa tifa Biden. Alquanto bizzarro per un’elezione che conferisce al voto postale un’importanza tanto decisiva”.

Stiamo a vedere i prossimi ‘botti’.

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